Soldi degli italiani su cui si pagano anche interessi all’Esm. Una doppia truffa. L’accusa di un’economista canadese
Carlo Cottarelli, ex dirigente del Fondo monetario internazionale chiamato dal governo Letta ad occuparsi della spending review. È sua l’idea di chiedere i soldi all’Esm per finanziare le banche….Visualizza altro
Nuovo regalo di 125miliardi alle banche italiane
Se vogliamo risparmiare si può senza far danno.
Mario Monti è ossessionato dalla parola “austerità”. Bisogna tagliare la spesa pubblica – dice ogni santo giorno il professore – peccato solo che a essere tagliati, sin qui,…Visualizza altro
Verso la Grecia.
di Alfonso Gianni
Malgrado le patetiche precisazioni del Ministro Grilli, siamo di fronte ad una nuova manovra economica da parte del governo Monti per il valore di ben 11,6 miliardi di euro. Non proprio bruscolini in questi tempi di magra.
Il punto essenziale del provvedimento governativo sta nella doppia manovra: abbassamento di un punto di una o due aliquote Irpef, quella al 23% e quella al 27%, mentre, anziché scongiurare l’incremento dell’Iva, lo si eleva di un punto. Si dice che le due cose dovrebbero stare in equilibrio, ma è assai poco credibile che così effettivamente sia.
Per molti, ma non per tutti. L’università secondo le destre europee.
Con alcuni recenti provvedimenti del governo Monti, soprattutto con la cosiddetta “spending review”, sono stati apportati ulteriori tagli all’università. Vengono toccati soprattutto il reclutamento di nuovi ricercatori, ulteriormente bloccato, e le tasse universitarie. Una politica, soprattutto quest’ultima, che è in linea con quanto fatto dalla coalizione di centrodestra al governo in Gran Bretagna. Una continuità, questa, tra le politiche italiane e quelle dei conservatori inglesi che deve far riflettere. Ecco alcuni dati per capirci di più.
Quando cantava si accontentava di molto meno.
La spending review e il “punto di vista del Tesoro”
Meno 2,5 per cento. E’ il dato sulla decrescita del Pil italiano diffuso ieri dall’Istat, riferito al confronto tra secondo trimestre del 2012 e secondo trimestre del 2011. E’ il peggiore dal 2009. Rispetto all’inizio dell’anno siano già più poveri dello 0,7%.
Mentre questi dati venivano annunciati, il Parlamento ha approvato in via definitiva la “spending review” in cui convivono i tagli alla spesa, in buona parte “lineari”, come nella tradizione di questi anni, e alcuni aumenti delle tasse. In una “spending review” ci si aspetterebbe di vedere tagliate le spese poco produttive: eppure lo Stato continuerà a rimborsare farmaci “di marca” e ad acquistare 90 aerei militari F35, per la somma di 10 miliardi.
Quello che sta accadendo in Italia, come nel resto dell’Europa meridionale, è contrario non solo alla teoria economica keynesiana ma, a questo punto, persino al buon senso. Non deve tuttavia stupire. Il riferimento teorico di questa politica è semplice e prende il nome di “Treasury view”, il “punto di vista del Tesoro”.
Più austerità e più debito pubblico.
“Non c’è possibilità di equilibrare il bilancio
eccetto che con l’aumentare il reddito nazionale”
– J.M.Keynes, “I mezzi per raggiungere la prosperità”, 1933
Abbiamo più volte sottolineato l’inefficacia delle politiche di austerità come antidoto alla crescita del debito pubblico. Una conferma delle previsioni keynesiane viene dal dipartimento economico delle Nazioni Unite che, in un breve policy brief, mette in evidenza una possibile correlazione tra politiche restrittive e aumento del debito pubblico nelle economie mature. Continua a leggere »
La spending review manda tutto a fuoco.
Il patrimonio boschivo italiano è immenso: boschi e foreste fanno da habitat a numerose specie vegetali e animali rare e in via d’estinzione. Dimezzare le misure di protezione equivale a proteggere questa ricchezza solo parzialmente dagli incendi estivi, di natura dolosa e non.
La denuncia, in riferimento ai tagli alle forze antincendio (Corpo Forestale dello Stato e Vigili del Fuoco) operati dalla spending review, arriva dalla LIPU Birdlife Italia che si mostra preoccupata in particolar modo dall’impatto sui giovani uccelli, derivante dalle misure di prevenzione e protezione dagli incendi lacunose:
Gli animali selvatici sono gravemente minacciati dalle fiamme, in particolare in questa fase in cui la nidificazione degli uccelli è ancora in corso e i giovani nati quest’anno non possono ancora difendersi dagli incendi. Sono migliaia gli individui appartenenti a tantissime specie selvatiche che muoiono a causa dei roghi.