Posts tagged ‘serotonina’

dicembre 28, 2010

Smascherato il gene del raptus: nei maschi l’alcol lo accende.

Scatta nei maschi sotto l’influsso dell’alcol l’interruttore genetico del raptus identificato da un team internazionale guidato dai National Institutes of Health (Nih) americani, che ha ‘setacciato’ il Dna di alcuni cittadini finlandesi colpevoli di crimini violenti non premeditati. La ricerca è pubblicata su ‘Nature’ e anche se, a detta degli stessi autori, la scoperta non basta da sola a spiegare tutta la gamma dei possibili comportamenti dettati da impulsi incontrollati, aiuta comunque a far luce sulle azioni violente spesso commesse da chi ha esagerato con l’alcol, aprendo la strada all’eventuale definizione di strategie diagnostiche e terapeutiche. La mutazione nel mirino riguarda il gene HTR2B, che regola la produzione di un recettore cerebrale della serotonina.

“L’impulsività è un fattore coinvolto in numerosi comportamenti patologici, dall’aggressività verso gli altri, al suicidio, alla dipendenza”, sottolinea David Goldman, coordinatore dell’equipe di ricerca, a capo del Laboratorio di neurogenetica dell’Istituto nazionale sull’alcolismo e l’abuso di alcol degli Nih. Ma l’impulsività, precisa l’esperto, “è anche un tratto caratteriale vantaggioso in tutti i casi in cui bisogna prendere una decisione rapida, o quando può convenire assumersi un rischio”.

ottobre 23, 2010

Il buon cibo per vincere stanchezza, insonnia e stress: castagne, pere e pistacchi

A ottobre la natura ci mette a disposizione frutti ricchi di sostanze benefiche che vincono stress, stanchezza e insonnia, migliorando la memoria, capacità di concentrazione e lucidità mentale.

Con i dolci giusti produci serotonina
Basta un semplice dolcetto, come la mousse di castagne oppure una banana o una fetta di ananas, per stimolare direttamente la produzione di serotonina, che può essere convertita dall’ organismo in melatonina, importantissima nella regolazione del ciclo sonno- veglia.

Non avete in casa nessuna di queste delizie? In questo caso, il classico latte caldo con due cucchiaini di miele raggiungerà lo stesso obiettivo. Il latte, oltre al triptofano, contiene anche altre sostante calmanti (morfino-simili), capaci di attenuare nervosismo ed eccitazione, mentre il miele rafforza l’ azione della bevande, Ma può andar bene anche un cubetto di cioccolato fondente alle mandorle, ideale in caso di risveglio notturno.

La pasta al peperoncino è un buon rimedio antinsonnia
Sette pistacchi al giorno e dormi bene, ricchi di tritofano, i pistacchi sono utili per rasserenare l’ umore e ridurre l’ ansia, purchè consumati al naturale, senza sale aggiunto. Mangi castagne e l’ ansia se ne va. oppure Una mouse di castagne per un dopocena rilassante.E’ ricca di triptofano che aiuta a ridurre più serotonina rilassante, vitamine B antiansia e zucheri dall’ azione anti stress.
Frullato di pera e latte per contrastare stanchezza e insonnia.
La pera, grazie all’ apporto di fruttosio e di glucosio, può costituire una valida riserva di energia per il nostro corpo, da sfruttare in maniera particolare contro la spossatezza tipica dall’ autunno.

luglio 3, 2010

Morbo di Parkinson: rimosso principale ostacolo a cura con staminali.

Uno studio pubblicato dalla rivista Science Traslational Medicine potrebbe aver rimosso il principale ostacolo all’uso delle cellule staminali per la cura del morbo di Parkinson. I ricercatori dell’Imperial College di Londra hanno trovato che la discinesia, il principale effetto collaterale che aveva costretto ad abbandonare i trial negli anni ’90, deriva da un eccesso di serotonina che puo’ essere rimosso per via farmacologica. I primi esperimenti sui trapianti di staminali embrionali effettuati negli anni ’90 avevano dato buoni risultati, ma in molti pazienti si erano verificati episodi di movimenti incontrollati, un fenomeno conosciuto come discinesia.

Analizzando il cervello di due pazienti che avevano avuto questo problema i ricercatori hanno trovato un eccesso di serotonina nel tessuto trapiantato. “Questo effetto puo’ essere prevenuto con i farmaci – ha spiegato gli autori nell’articolo – oppure rimuovendo la serotonina dal tessuto prima dell’impianto”.

marzo 12, 2010

La pasta aiuta nelle diete dimagranti.

La pasta è un alimento basilare dell’alimentazione quotidiana: sazia, mette il buonumore e non fa ingrassare! A quest’affermazione, molti restano increduli: come può un alimento così buono e facile da preparare essere un alleato della linea?

pastaaaa

A migliorare lo stato psicofisico ci pensa l’amido presente nella pasta che, favorendo il buonumore, è un ottimo alleato contro gli attacchi di fame: il glucosio che si libera dall’amido, infatti, favorisce la sintesi a livello celebrale della seretonina (l’ormone della felicità).

L’elevato livello di sazietà che fornisce la pasta permette di inserirla nei regimi ipocalorici; essa assicura un’adeguata carica energetica, fondamentale per non sentirsi fiacchi e privi di forze.

La spiegazione del suo potere saziante è ancora una volta nell’amido che, essendo un carboidrato complesso, quando è digerito viene assorbito come zucchero semplice e inviato alle cellule. Si tratta di un processo richiede del tempo ed è per questo che dopo aver mangiato un piatto di pasta non si avverte la fame per diverse ore.

Non solo: la pasta, a differenza del pane, ha un basso indice glicemico, è ricca di vitamina B, fosforo, sodio ed ha un apporto di ferro pari a quello del latte. I carboidrati contenuti nella pasta bruciando favoriscono la mobilitazione dei grassi accumulati, contrariamente a quanto avviene con la carne.

pasta-piatto

Per comprendere al meglio, facciamo un esempio concreto: 100 g di pasta di semola di grano duro offrono un apporto energetico pari a circa 350 kcal, il 75% delle quali sotto forma di carboidrati complessi, il 10% di proteine, mentre l’apporto di grassi è così basso sa poter essere trascurato.

Il segreto, ovviamente, sta nel condimento; per sfruttare le sue proprietà sazianti e dimagranti bisogna prepararla in modo semplice, come sugo di pomodoro o mix di verdure con un filo d’olio extravergine d’oliva (evitando il formaggio grattugiato): in questo modo una porzione media (80 g) apporta circa 400 calorie.

Vanno evitati i sughi con la carne o con il burro che rallentano la digestione e trasformano qualunque piatto di pasta in un vero e proprio attacco alla linea.

In un regime dimagrante, un’ottima alternativa alla classica pasta di grano duro è quella integrale, ricca di fibre, e quella di farro, un cereale ricchissimo di vitamine, sali minerali e fibre vegetali: per esaltare il loro sapore, abbinale a sughi rustici, con verdure o semplicemente con olio d’oliva e pepe.