Posts tagged ‘Schifani’

luglio 12, 2013

Schifani peoccupato per Arcore.

 

 
Maggio 29, 2013

Alfano come Di Caprio.

Domani esce “L’uomo che sussurra ai potenti”, con le “rivelazioni” del faccendiere Bisignani. Tra le anticipazioni, interessanti quelle relative ad Angelino Alfano.
Feroce il ritratto dell’attuale vicepremier Angelino Alfano, inserito in un elenco di «piccoli uomini creati da Berlusconi dal nulla e improvvisamente convinti di essere diventati super uomini. Il primo che mi viene in mente è Renato Schifani, avvocato della provincia di Palermo. Con Alfano, altro siciliano, lavoravano alla costruzione di una nuova alleanza senza Berlusconi (…) Una volta incoronato nell’estate 2011 contro il parere di tanti, Alfano ha pensato soprattutto a costruire un monumento a se stesso. Passava più tempo con i giornalisti, Facebook e Twitter che non con i parlamentari, la base del partito e gli esponenti del mondo imprenditoriale, bancario e culturale. Inoltre ha una vera mania per i giochini sul cellulare, che non smette di fare nemmeno durante le riunioni. E poi è tutto preso dal regolare le giornate in base a quel che dice il suo oroscopo. il suo astrologo di riferimento è uno solo: Branko, «l’uomo delle stelle». Alfano va molto fiero di essere dello Scorpione. Lo stesso segno, ricorda sempre, di Bill Gates e Leonardo Di Caprio…».

 

– via Bechis, Libero –
aprile 24, 2013

Schifani alla giustizia.

aprile 7, 2013

A volte ritornano.

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marzo 17, 2012

Placido Rizzotto, funerali di Stato.


Il piacere di vedere Berlusconi, Dell’Utri e Schifani inchnati davanti a un martire della libertà e della democrazia.

dicembre 15, 2011

Simpatici buontemponi.

giugno 24, 2011

Hacker: dichiarazione di guerra al Governo Berlusconi.

Governo italiano, sei sotto osservazione, l’informazione nel Paese non è libera. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Aspettaci”. Le prime azioni coordinate sono avvenute quindi martedì e mercoledì scorsi. Nell’arco dei due giorni sono stati diversi gli obiettivi colpiti con l’ormai “tradizionale” attacco Ddos, il Distributed denial of service, massiccio numero di richieste fittizie ai server che impedisce o rende difficoltoso l’accesso a un sito: ilpopolodellaliberta.it, governoberlusconi.it, governo.it, camera.it, senato.it.

ottobre 10, 2010

Schifani: basta la parola.

Schifani: “L’Italia onora i suoi militari”.

Esattamente come ripudia la guerra.

ottobre 2, 2010

Schifani uomo dei boss. Il presidente del Senato accusato dai pentiti.

l Fatto Quotidano pubblica a puntate il memoriale di Francesco Campanella, grande accusatore del presidente del Senato per i suoi rapporti con i boss di Villabate. “Una frequentazione di lunga data”, spiega il collaboratore di giustizia.

L’Espresso: “Schifani indagato per concorso esterno in associazione mafiosa”. La procura ha poi smentito tutto: nessuna iscrizione a carico del presidente del Senato. La situazione penale di Renato Schifani, dunque, attende ancora di essere precisata: quello che è pubblico e verificabile è il fascicolo in cui è citato. Ampi stralci della deposizione di Francesco Campanella sono oggi pubblicati dal Fatto Quotidiano, che si ripromette di continuare la loro pubblicazione. Nel memoriale in cui il pentito racconta i legami di Schifani con i boss, c’è la storia di un paese della Sicilia: Villabate.

CONTROLLO MAFIOSO – Francesco Campanella è un piccolo politico del centro siciliano: poi affiliato all’Udeur, diventa nel 1994 consigliere comunale del suo paese. E non fa mistero dei reali motivi per cui sedeva in consiglio comunale: era da considerarsi un agente del boss Nino Mandalà. “Nel 1994″, racconta Campanella, “la famiglia Mandalà controllava pertanto il mandamento mafioso di Villabate, così come l’amministrazione comunale attraverso il sindaco Navetta Giuseppe ed altri soggetti vicini tra cui l’assessore Lucio Geranio e, appunto, Campanella Francesco”. Punto nevralgico degli affari mafiosi, il municipio: è da li che partono infatti le direttive per la gestione e la modifica del piano regolatore comunale, indispensabile per offrire maglie larghe ai boss per accaparrarsi appalti e commesse pubbliche: “Mandalà Antonino”, racconta ancora il pentito, “iniziò a confidare al Campanella i suoi interessi mafiosi sul territorio e dell’importanza della gestione del Prg, che all’epoca era in itinere poiché, approvato nel 1993. I Mandalà, per loro stesso dire, miravano alla gestione del territorio attraverso l’utilizzo del Prg per gestire le zone edificabili e gli appalti pubblici e privati sul territorio di Villabate”.

Renato Schifani ed Enrico la Loggia, entrambi poi parlamentari con il PdL, uno dei due presidente del Senato, l’altro già ministro. “Per ottenere il proprio risultato Mandalà”, riporta il memoriale, “riferì a Campanella di voler interessare delle questioni urbanistiche il sen. Enrico La Loggia e l’avv. Renato Schifani, che affermò essere persone a lui molto vicine: a riprova di ciò affermò che erano conoscenti di lunga data, tanto da essere stati soci in affari e che entrambi avevano partecipato al proprio matrimonio”. Conoscenti di lunga data, soci in affari, invitati al matrimonio: questo sono Schifani e La Loggia per il boss mafioso. Questa situazione, a Campanella, sembra “realistica”: e il pentito si spinge oltre, nel dichiarare che Schifani ottenne effettivamente l’incarico di sovintendente comunale agli appalti per interessamento di Mandalà. “In una riunione intercorsa fra La Loggia, Mandalà e Schifani antecedente al novembre 1994 (nota al Campanella per essere stata riferita da Mandalà, e confermata dal sen. Schifani nella propria deposizione laddove riferisce che la proposta di incarico gli pervenne non dal sindaco Navetta ma da Mandalà Antonino su invito di La Loggia) fu concordato l’incarico di quest’ultimo, nella qualità di esperto, di controllo e coordinamento giuridico-amministrativo, urbanistico ed edilizio: il che avvenne con determina del 14 novembre 1994″, è il racconto della vicenda, e da quel momento in poi Schifani è operativo: secondo Campanella, a disposizione del boss per tutta una serie di favori e di varianti al PRG: “Le riunioni avvenivano nello studio legale dell’avv.Schifani”, continua il pentito.

settembre 30, 2010

L’Espresso: Renato Schifani indagato per concorso esterno associazione mafiosa.

Il presidente del Senato Renato Schifani è indagato dalla procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Lo scrive il settimanale L’Espresso nel numero che sarà in edicola domani. Si tratta – precisa il settimanale – di un «atto dovuto» dopo alcune dichiarazioni ai magistrati di Gaspare Spatuzza e del pentito Francesco Campanella. Il fascicolo che riguarda il presidente del Senato, sostiene sempre L’Espresso, è stato aperto pochi mesi fa e gli interrogatori in corso hanno come oggetto il suo passato di avvocato civilista, i suoi rapporti con gli uomini dei Graviano e il suo presunto ruolo di collegamento fra lo stragista di Brancaccio e Dell’Utri nel periodo che ha preceduto la nascita di Forza Italia.

Secondo le dichiarazioni di Spatuzza, Schifani avrebbe incontrato in diverse occasioni, all’inizio degli anni ’90, il boss Filippo Graviano nel capannone dell’imprenditore Pippo Cosenza, che il presidente del Senato assisteva all’epoca nella sua qualità di avvocato civilista. Di questi presunti rapporti Spatuzza aveva già parlato con i pm di Firenze; dichiarazioni depositate dalla procura generale nel processo d’appello in cui Marcello Dell’Utri è stato condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Nemmeno durante il fascismo al governo c’erano personaggi tanto imbarazzanti!|