Posts tagged ‘riforma fiscale’

giugno 16, 2011

Riforma fiscale.

giugno 15, 2011

Visco smonta la riforma di Tremonti.

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Giulio Tremonti parla di taglio alle agevolazioni fiscali, ripete che sono oltre 400. Troppe. «E quante agevolazioni ha introdotto lui, non lo dice? Una per tutte: l’aliquota flat sul salario di produttività. Ma ce ne sono molte». Vincenzo Visco è tranchant sull’ultima uscita del ministro dell’Economia: molte parole, pochi fatti. Come dire: fumo. Quelle tre aliquote e cinque tasse annunciate ieri tecnicamente vogliono dire ben poco, perché il peso del fisco dipende da molti altri fattori.

Fino a ieri il ministro parlava di rigore. Oggi parla di riforma fiscale. Arriverà? 
«Se si tratta di una delega a maglie larghe, fatta per propaganda, che poi alla fine non porterà a nulla, è possibile che arrivi. Anche durante l’altro governo presentarono una mega-delega che si risolse solo con la riforma del fisco sulle società, in cui si abolì la Dit e si introdusse la Pex, che favorì le operazioni finanziarie delle imprese. Io prevedo una delega con aliquote basse, con perdita di gettito che il ministro coprirà con le detrazioni. Ma, vorrei ricordare, che la maggior parte delle detrazioni riguardano i carichi familiari. Altro che palestre. In ogni caso, finora Tremonti ci ha fatto l’elenco delle detrazioni in vigore: quando vedremo quello delle agevolazioni che vuole eliminare potremo discutere. Ma quell’elenco non lo farà».

giugno 15, 2011

La riforma fiscale secondo Tremonti

Come sempre, è solo una proposta. Anzi, di meno: è solo un’idea. Però quella di Giulio Tremonti è finalmente chiara, in attesa di verificarne la fattibilità. E il ministro ne parla all’assemblea della Confartigianato (e Luisa Grion di Repubblica lo riporta):

La situazione è difficile, va data una scossa: all’interno della maggioranza lo chiede la Lega («Coraggio» esorta Maroni) e ora lo mette in conto anche il ministro Tremonti: «Si apre una fase di possibile lavoro », ha detto ieri parlando alle piccole imprese della Confartigianato, platea sensibilissima al tema. Ma il ministro dell’Economia ha fatto di più: pur precisando che la riforma va fatta a costo zero (proprio ieri la Banca d’Italia ha segnalato un nuovo scatto del debito pubblica, da marzo ad aprile è cresciuto di 22 miliardi). Il progetto che ha in testa prevede di riassumere la questione in tre aliquote e cinque imposte.

dicembre 17, 2010

L’Italia paralizzata dalla crisi e loro comprano deputati.

La pressione fiscale è al 43,5%, 600mila lavoratori sono in cassa integrazione, altri 540mila hanno perso il posto negli ultimi due anni: l’economia del paese è ferma. Eppure, riforme immediate e a costo zero per ripartire ci sarebbero. “La prima cosa – spiega l’economista Tito Boeri – dovrebbe essere una riforma fiscale che sposti la tassazione dalle produzioni alle rendite”. Oppure nuovi regolamenti per colpire i patti di sindacato e riportare il controllo delle società nelle mani degli azionisti, suggerisce l’ex commissario Consob Salvatore Bragantini .Ma il governo pensa solo a sopravvivere. Dopo la fiducia risicata, tra una barzelletta e l’altra Berlusconi continua a preoccuparsi solo di recuperare il voto di altri deputati, così da poter conservare il potere fino a fine legislatura . Il premier ostenta sicurezza, ma se anche l’esecutivo dovesse sopravvivere, ogni provvedimento dei prossimi mesi dovrà superare una pericolosa conta. E dopo la batosta della sfiducia mancata l’opposizione non riesce a ricompattarsi. Di Pietro propone una alleanza con Bersani e Vendola, un “matrimonio nell’interesse del Paese” per sconfiggere B. Il partito democratico però respinge l’offerta e punta a stringere il rapporto con il neonato Polo della Nazione.

ottobre 18, 2010

Federalismo fiscale, pagano gli automobilisti: Rc Auto aumenterà nelle regioni del Sud

 

In alcune regioni italiane il costo dell’Rc auto potrebbe aumentare per “colpa” del federalismo fiscale. Con la riforma fiscale infatti le Province italiane perderanno i trasferimenti dalle Regioni: finora questo meccanismo ha assicurato alle Province un gettito annuale pari a circa 4,4 miliardi di euro coperendo quasi la metà delle loro entrate. Questa perdita verrà in parte compensata dalle entrate relative all’imposta sul bollo auto, quella sull’Rc Auto e l’imposta di trascrizione (che si paga quando si compra un’auto).

Ma le imposte sono diverse da regione a regione, dunque per “compensare” questo squilibrio in alcune regioni queste tasse dovranno essere aumentate: in particolare quella dell’Rc Auto, che oggi è al 12,5% e dal 2014 può oscillare dal 10% al 15%.

Solo Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo e Veneto non dovranno quasi sicuramente applicare aumenti, per motivi diversi: in Lombardia e nel Lazio circolano abbastanza macchine da finanziare anche le Province, in Abruzzo e Molise i trasferimenti regionali sono più alti significativi rispetto al resto d’Italia.

I rincari sono invece più probabili in Basilicata, Calabria e Liguria. Male in generale tutte le Regioni del Sud, che per “pareggiare” i conti dovranno quasi sicuramente aumentare il prezzo dell’Rc auto.(informazione libera)