Ne abbiamo già parlato, ma ve lo ripropongo.
The Wall è il nono album registrato in studio della band inglese Pink Floyd. Fu pubblicato come doppio album il 30 novembre 1979 e fu seguito da un tour di concerti dal vivo, che avevano effetti scenici elaboratissimi, e dal film Pink Floyd The Wall.
L’album è un’opera rock incentrata sul personaggio Pink; egli durante la sua infanzia ha subito un profondo trauma, quale la morte del padre nella seconda guerra mondiale, al quale si aggiunsero altri disagi: la madre iperprotettiva, i maestri eccessivamente autoritari e, in età adulta, i tradimenti della moglie. Tutti questi sono i fattori che portano alla costruzione del “muro” di Pink, da cui il titolo dell’album.
Come le opere precedenti del gruppo, anche The Wall è un concept album e fu ispirato da un evento che accadde durante il tour “In The Flesh”, quando Waters sputò addosso ad uno spettatore troppo molesto, dopo il quale fu ammesso da lui stesso il desiderio di costruire un muro tra lui ed il pubblico. Il pianista Richard Wright non partecipò alla registrazione dell’album, ma fu presente nella band durante il tour di promozione.
Il successo dell’album fu enorme: fu l’album più venduto negli Stati Uniti nel 1980[1], divenendo uno degli album doppi più venduti nella storia.
Si è posizionato all’87° posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone[2].