Posts tagged ‘ribonucleico’

aprile 19, 2011

Interruttori molecolari influenzano i disturbi di panico.

Chi soffre di di dice che si tratta delle esperienze più improvvise, spaventose e spiacevoli mai provate. Ma cosa rende alcune persone suscettibili a tali mentre altre non ne sono affette? Studi condotti su gemelli indicano che i fattori ereditari hanno un ruolo importante nel 40% dei casi. Non è però chiaro in che modo i geni siano coinvolti nel disturbo di . Un gruppo di ricercatori europei ha collegato un tipo di interruttore molecolare, piccole di (), al disturbo del . La ricerca, finanziata in parte dall’UE, è stata presentata sulla rivista Biological Psychiatry.

Studi precedenti avevano scoperto che variazioni in un sempre maggiore numero di geni hanno conseguenze sul rischio del disturbo del , ma l’effetto di ogni singolo non è vasto.

I ricercatori si sono chiesti se gli “interruttori” molecolari potrebbero influenzare il modo in cui gruppi di geni funzionano in maniera coordinata. Ciò che hanno scoperto potrebbe fare luce sulla genetica del disturbo di . In questo recente studio, ricercatori provenienti da Estonia, Spagna, Finlandia e Regno Unito hanno scoperto che un tipo di interruttore molecolare, , influenza il disturbo di .

dicembre 16, 2010

Raggi UV: il meccanismo di difesa del DNA

L’effetto della luce del Sole sulla nostra pelle spesso aiuta le persone a sentirsi sane e felici ma, mentre l’abbronzatura può essere un effetto desiderato, esso può anche avviare dei processi di danneggiamento che portano a gravi malattie come il cancro della pelle. Ricercatori in Austria sono riusciti a svelare i meccanismi di protezione che permettono al DNA (acido deossiribonucleico) di proteggersi dall’esposizione ai raggi UV (ultravioletti) emessi dal Sole. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Scienziati guidati da Hans Lischka, professore dell’Istituto di fisica teorica dell’Università di Vienna in Austria, si sono proposti di decifrare i processi ultra-rapidi di fotostabilità delle basi azotate, senza la quale DNA e RNA (acido ribonucleico) subirebbero una rapida degradazione da parte dei raggi UV.

I ricercatori affermano che il processo sotto analisi era “semplice, ma altamente complesso”, aggiungendo che “non appena i raggi UV eccitano gli elettroni portandoli a un livello energetico più alto, un decadimento ultra-veloce li riporta al loro stato originario”. Secondo loro, “In questo modo l’energia elettronica viene convertita in calore.” Nonostante la complessità di questo processo, il team del professor Lischka ha spiegato che esso “avviene in uno spazio temporale incredibilmente breve, fino a un milionesimo di miliardesimo di secondo”.