Posts tagged ‘radioterapia’

ottobre 1, 2013

Fuma che ti passa….la vita.

il fumo e' tra le principali cause di tumore il fumo e’ tra le principali cause di tumore

(ANSA) – ROMA, 1 OTT – Nel 2030 nel mondo ci saranno 26,4 milioni di nuovi casi di tumore all’anno, con un numero di morti vicino ai 17 milioni. Lo ha stimato il rapporto ‘State of Oncology 2013’ presentato allo European Cancer Congress di Amsterdam dall’International Prevention Research Institute di Lione, secondo cui serve un ‘Fondo globale’ come quello per l’Hiv.

Il rapporto combina le proiezioni sull’aumento della popolazione mondiale con le variazioni negli stili di vita e nella longevità di 50 Stati del mondo, con il risultato di dipingere un futuro preoccupante soprattutto per paesi come Cina, India o Nigeria, indicati come quelli ‘trainanti’ nella crescita dei casi. In Africa, sottolinea il rapporto, ci sono solo il 20% dei servizi di radioterapia richiesti, e in Asia invece di 4mila necessari ce ne sono appena 1200. Anche dal punto di vista delle diagnosi l’80% dei tumori nei paesi in via di sviluppo viene scoperto in stadi avanzati e ormai incurabili.

Il risultato e’ che la sopravvivenza varia molto a seconda del reddito: se ad esempio nei paesi sviluppati guarisce il 75% dei tumori al seno, in quelli a più basso reddito la percentuale scende al 43%.

febbraio 26, 2013

Tumore alla prostata: cinque sedute contro quaranta per sconfiggerlo.

Cinque sedute di al posto delle 40 solitamente necessarie. E poi raggi più sicuri, precisi e con minori effetti collaterali.prostate gland 300x300 Tumore alla prostata: cinque sedute contro quaranta per sconfiggerlo Tutto questo grazie ad una che sfrutta l’accelerazione di particelle atomiche come se fossero un bisturi invisibile, che agisce solo lì dove serve. La terapia non è nuova, si chiama adroterapia, ma è innovativa l’applicazione della . L’ha presentata Roberto Orecchia, direttore della divisione di dello Ieo e direttore scientifico della Fondazione Cnao (Centro nazionale di adroterapia oncologica).  “Utilizziamo questa tecnologia per trattare la nella sua fase iniziale, quando il  (l’ prostatico non supera i 10/15 nanogrammi per millilitro”. Essenziale quindi è la diagnosi precoce. Dopo può intervenire la cura. Rapida e di durata inferiore a quella tradizionale.

novembre 5, 2012

Spermatozoi a partire da cellule staminali: speranza per uomini con fertilità compromessa dopo cure anti-cancro.

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01:50 am | Vincono la loro battaglia contro il cancro, ma pagano un prezzo elevato gli uomini rimasti sterili per la chemio e la radioterapia. Soprattutto se sono così giovani da…

5 novembre 2012 / Leggi tutto »

gennaio 27, 2012

Brachiterapia efficace contro cancro alla prostata.

La e’ solitamente considerata come una strategia meno efficace nei confronti dei pazienti affetti da ad alto rischio di mortalita’, ma un nuovo studio condotto da un team di del Kimmel Cancer Center di Jefferson sembra suggerire il contrario.

 

Un’analisi basata su una popolazione di quasi 13mila pazienti ha rivelato che gli uomini sottoposti alla sola o a questo trattamento in combinazione con la esterna () hanno ridotto significativamente i tassi di mortalita’. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sull’International Journal of Radiation Oncology, Biology, Physics. La consiste nel posizionamento delle sorgenti di radiazioni direttamente sul sito di un tumore e, di prassi, e’ utilizzata per il trattamento di della a basso e a medio rischio. Tuttavia il trattamento brachiterapico per pazienti ad alto rischio e’ meno comune e controverso, soprattutto a causa di studi che parevano aver messo in evidenza che questo tipo di interventi fosse associato a livelli molto bassi di guarigione. Ora, a detta di molti esperti, queste prime ricerche vengono considerate come l’effetto di una cattiva tecnica brachiterapica, mentre l’attuale progresso delle tecnologie ad essa connessa viene ora considerato come uno strumento efficace contro l’alto rischio di alla .

novembre 4, 2011

Cancro alla prostata: aggiungere la radioterapia migliora sopravvivenza.

 

Aggiungere la alla terapia ormonale migliora notevolmente la sopravvivenza dei pazienti affetti da alla e, se adottata come prassi standard, la combinazione dei due trattamenti potrebbe salvare molte vite.

In uno studio condotto su pazienti affetti da , la seconda tra le forme di piu’ comuni tra gli uomini in tutto il mondo, i ricercatori hanno rilevato che il 74% dei soggetti a cui veniva somministrata sia la sia la cura ormonale erano ancora vivi dopo sette anni.

 

aprile 2, 2011

Tumori: nuova terapia anti-neuroblastoma in eta’ pediatrica.

Il trucco e’ unire la alla sin dall’inizio del trattamento: lo , traghettato nelle malate da una , le uccide scovandole anche se ci sono gia’ metastasi.

I ricercatori dell’Universita’ Cattolica-Policlinico A.Gemelli di Roma hanno messo a punto una nuova strategia terapeutica contro il neuroblastoma, uno tra i tumori pediatrici piu’ aggressivi.
La terapia innovativa consiste nell’associare, sin dall’inizio del trattamento del tumore, la alla classica gia’ in uso contro il neuroblastoma, utilizzando il composto 131-I-metaiodobenzilguanidina. La terapia e’ stata testata con successo in uno studio pilota i cui risultati sono stati pubblicati online su Pediatric Blood and Cancer, rivista scientifica organo ufficiale della Siop (Societa’ internazionale ). La ricerca e’ stata condotta da Stefano Mastrangelo, ricercatore dell’Unita’ operativa di del Gemelli diretta da Riccardo Riccardi, in collaborazione con l’Istituto di medicina nucleare della Cattolica di Roma.

luglio 26, 2010

Un nuovo freno alle metastasi ossee.

Un principio attivo intelligente in grado di rallentare gli effetti delle metastasi ossee: si chiama denosumab, ed è l’anticorpo monoclonale che viene dal futuro, quello delle biotecnologie, l’ultima frontiera in tema di sviluppo farmacologico. Presentato oggi in California uno studio che dimostra la sua superiorità rispetto alle terapie attuali nel ridurre e ritardare la comparsa di metastasi ossee nelle pazienti affetti da cancro al seno in 2.049 pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato. La superiorità è stata dimostrata nel ritardare una serie di complicazioni ossee gravi, nell’insieme denominate SRE (o eventi scheletrici correlati) e che comprendono anche fratture e compressione del midollo spinale.

“Siamo estremamente lieti dei risultati di questo importante studio, che dimostra come questo anticorpo monoclinale può ridurre o ritardare le gravi complicanze delle metastasi ossee nelle pazienti affette da carcinoma mammario più efficacemente rispetto all’attuale standard terapeutico, e con un profilo beneficio/rischio favorevole – ha dichiarato Roger M. Perlmutter, M.D., Ph.D., Executive Vice President della Ricerca e Sviluppo Amgen – Questi risultati sottolineano l’importanza del RANK Ligand nella progressione delle malattie delle ossa, e promettono di migliorare le cure per le pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato”.
Si tratta del primo anticorpo monoclonale totalmente umano in fase finale di sviluppo clinico che bersaglia in maniera specifica il RANK Ligand, il regolatore essenziale degli osteoclasti (le cellule che degradano l’osso).

giugno 10, 2010

La ‘Terapia fotodinamica’ che sostituisce il bisturi e i tumori al seno.

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Londra, 30 giu. – Pochi minuti di intervento, in day hospital; dimissioni pressoche’ immediate; poco o nessun dolore. Il tumore al seno potra’ essere sconfitto da un semplice, potente raggio laser al posto delle operazioni chirurgiche cruente, dolorose e spesso neanche risolutive? Ne e’ convinto un team di scienziati inglesi del prestigioso Royal Free hospital a Londra, che hanno inventato e presentato al mondo una tecnica che potrebbe essere rivoluzionaria: la “Terapia fotodinamica”. Quest’anno gia’ 20 pazienti saranno trattate con la nuova tecnica, applicata per la prima volta sul cancro al seno: in precedenza, il laser era stato usato solo per i tumori alla pelle e alla bocca.

La Terapia fotodinamica e’ stata creata da Mo Keshtgar, celebre chirurgo al Royal Free Hospital. Durante il trattamento, viene iniettato un farmaco nel sangue del paziente che rende le cellule tumorali estremamente sensibili alla luce. Quando viene indirizzato un raggio laser attraverso la pelle contro le cellule cancerose queste “soffrono” la luce tanto da autodistruggersi. I ricercatori, che hanno annunciato la loro intenzione di iniziare l’esecuzione di prove presso la Royal Society Summer Science Exhibition, hanno detto che questa tecnica potrebbe anche offrire una alternativa alla radioterapia per alcune donne.(http://www.liquidarea.com/)