Posts tagged ‘PSA’

febbraio 26, 2013

Tumore alla prostata: cinque sedute contro quaranta per sconfiggerlo.

Cinque sedute di al posto delle 40 solitamente necessarie. E poi raggi più sicuri, precisi e con minori effetti collaterali.prostate gland 300x300 Tumore alla prostata: cinque sedute contro quaranta per sconfiggerlo Tutto questo grazie ad una che sfrutta l’accelerazione di particelle atomiche come se fossero un bisturi invisibile, che agisce solo lì dove serve. La terapia non è nuova, si chiama adroterapia, ma è innovativa l’applicazione della . L’ha presentata Roberto Orecchia, direttore della divisione di dello Ieo e direttore scientifico della Fondazione Cnao (Centro nazionale di adroterapia oncologica).  “Utilizziamo questa tecnologia per trattare la nella sua fase iniziale, quando il  (l’ prostatico non supera i 10/15 nanogrammi per millilitro”. Essenziale quindi è la diagnosi precoce. Dopo può intervenire la cura. Rapida e di durata inferiore a quella tradizionale.

febbraio 9, 2012

Cancro alla prostata: lo stanerà un test delle urine.

Con un semplice delle si potrà rivelare la presenza, o prevederne lo sviluppo e l’aggressività, di un tumore alla .

 

Presto potrebbe essere disponibile un delle che aiuterà a smascherare la presenza di un alla , un tipo di molto aggressivo che ancora oggi miete numerose vittime tra gli uomini. Questo esame si presenterebbe come un opzione alla biopsia che è più invasiva, e permetterebbe anche di predire l’aggressività e la progressione della malattia.

La ricerca condotta per sviluppare questo nuovo è stata presentata al 2012 Genitourinary Cancers Symposium of the American Society of Clinical Oncology di San Francisco (Usa) dal dottor Daniel Lin, membro associato del Centro Hutchinson Public Health Sciences Division, professore associato e capo della divisione di Oncologia Urologica presso la University of Washington Department of Urology.
«Le biopsie prostatiche sono invasive e non sempre prendono tutto il tumore. La raccolta delle esame è molto meno invasiva. Se un diagnostico basato sulle potrà essere sviluppato aiuterebbe a predire se e quanto la malattia è aggressiva o la progressione della malattia, e sarebbe l’ideale», ha spiegato il dottor Lin.

gennaio 8, 2012

Tumore alla prostata: sopravvalutati controlli annuali e PSA.

Nuovi dati emersi da un ampio studio Usa dimostrano che l’ della e la conta del livello del (l’), cui ogni anno si sottopongono gli uomini oltre i 50 anni sono nel complesso inutili, perche’ non salvano le vite.

 

E’ quanto emerge dalle analisi dei dati di 76.000 uomini tra i 55 e i 70 anni lungo un periodo di tempo di 10-13 anni pubblicato sull’ultimo numero del Journal of the National Cancer Institute.
“I dati confermano che la maggioranza degli uomini non ha bisogno di eseguire ogni anno gli esami della ”, ha spiegato Gerald Andriole della Washington University School of Medicine, perche’, ha proseguito, “la grande maggioranza dei tumori che abbiamo trovato sono a crescita lenta e difficilmente sono mortali”.

ottobre 26, 2011

Nuovi studi della Cattolica sul cancro della prostata e della vescica.

I risultati preliminari di una multicentrica internazionale sul ’ della e di uno studio sul ruolo della funzionale nella diagnosi di carcinoma prostatico, nonche’ lo stato dell’arte sulle migliori tecniche ricostruttive funzionali ed estetiche nella chirurgia genitale maschile.

Sono questi in sintesi alcuni dei contributi scientifici che ricercatori e specialisti dell’Universita’ Cattolica – Policlinico A. Gemelli di Roma presenteranno nell’ambito dell’84mo Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Urologia. “Il non muscolo-invasivo della , anche detto ‘’- anticipa Marco Racioppi, specialista dell’Unita’ Operativa di Urologia del Policlinico A. Gemelli, diretta dal prof. Pier Francesco Bassi – seppure non infiltrante e’ caratterizzato da un alto tasso di recidive locali e, in misura minore, di progressione. Per tali motivi la rimozione chirurgica endoscopica di tali neoplasie e’ seguita abitualmente da cicli di chemio o endovescicale. La ricerca urologica ci vede impegnati continuamente nel miglioramento dei risultati di queste terapie e nello studio di nuove molecole.

ottobre 1, 2011

Metastasi ossee: l’inibizione di una proteina specifica ne rallenta la formazione.

Ricercatori francesi hanno svelato il mistero di come l’insorgenza delle può essere rinviata. In occasione del recente Congresso multidisciplinare europeo sul 2011, tenutosi a Stoccolma in Svezia, il professor Stéphane Oudard del dipartimento di oncologia presso l’ospedale Georges Pompidou, in Francia, ha sottolineato che l’inibizione di una coinvolta nel osseo è la chiave per ritardare le , che di solito si verificano negli uomini affetti da una particolare forma di alla prostata.

Il professore Oudard ha fatto notare che la ricerca condotta dal suo team sugli effetti dell’anticorpo monoclonale (XGEVA TM) è il primo grande studio clinico per dimostrare tale effetto.

Fino al 90% degli uomini con alla prostata che non possono essere trattati con gli ormoni avranno le primarie del tumore alle ossa, secondo l’Organizzazione europea del (ECCO). L’insorgere delle significa di solito che il sta entrando in una fase cronica, alla quale segue poi una fase terminale. In definitiva, il paziente affronta difficoltà fisiche e psicologiche tra cui fratture e compressione del midollo spinale.

“Riuscire a ritardare questo punto di svolta è quindi molto importante”, ha detto il professor Oudard. “Abbiamo dimostrato che l’uso di in questo gruppo di pazienti può impedire l’insorgenza di di poco più di quattro mesi.”

giugno 4, 2011

PSA e tumore alla prostata: occhio all’eccessivo allarmismo.

Ogni anno in Italia si registrano tra i 45 mila e i 50 mila nuovi casi di alla diagnosticati con il test del (l’antigene prostato specifico). Ma di questi nuovi casi, il 70% è a basso rischio, e solo il 30% è a rischio intermedio o alto. Il risultato di questa sovradiagnosi, che in alcuni casi sfocia nel sovratrattamento, è che nel 2007 sono state eseguite 30 mila Tac alla inutili, per un costo di circa 30 milioni di euro.

Il dato arriva dall’incontro “Il della tra diagnosi precoce, certezze scientifiche  e innovative prospettive di cura”, il 26 maggio scorso a Roma, cui hanno  partecipato Giario Conti, Direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale Sant’Anna di Como e presidente Auro.it (Associazione Urologi Italiani) e Giacomo Cartenì, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli.

giugno 2, 2011

Abiraterone acetato: aumenta significativamente la sopravvivenza nei casi di carcinoma prostatico.

incrementa significativamente la sopravvivenza complessiva nei pazienti affetti da metastatico

resistente alla castrazione

Pubblicati oggi i risultati sul New England Journal of Medicine

Milano, 1° giugno 2011 – Pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine uno studio condotto su pazienti affetti da cancro alla prostata metastatico sottoposti a chemioterapia e trattati successivamente con associato a , i cui risultati hanno mostrato un aumento della sopravvivenza complessiva rispetto ai pazienti trattati con placebo e .

Lo studio è stato sviluppato da Ortho Biotech Oncology Research & Development, Unit of Cougar Biotechnology, Inc., società affiliata di Janssen Pharmaceutical.

Lo studio di Fase III randomizzato, controllato verso placebo, COU-AA-301, ha dimostrato che la molecola , inibitore della biosintesi degli androgeni, aumenta la sopravvivenza globale nei pazienti affetti da metastatico che non rispondono alla chemioterapia.

Gli androgeni sono ormoni che favoriscono lo sviluppo e il mantenimento dei caratteri sessuali maschili, ma nel cancro alla prostata possono stimolare la crescita tumorale. Se, infatti, la produzione di androgeni avviene generalmente nei testicoli e nelle ghiandole surrenali, nel , il tessuto tumorale si inserisce come ulteriore fonte di rilascio degli stessi. è un inibitore orale della biosintesi degli androgeni, che agisce attraverso l’inibizione selettiva dell’enzima complesso CYP17, necessario a queste tre fonti di produzione di testosterone.

Maggio 12, 2011

Tumori: nuovi veri e attendibili marcatori tumorali del cancro alla prostata allo studio.

Un nuovo marcatore in grado di scovare il alla in modo piu’ affidabile del piu’ conosciuto (): ancora in via di sperimentazione, il nuovo test e’ stato messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Uppsala (Svezia) e si basa sulla rilevazione dei nel sangue, particelle extracellulari che, in condizioni fisiologiche, vengono rilasciate dalla nello .

I ricercatori hanno dimostrato, in un articolo pubblicato su Pnas, che nei soggetti affetti da alla il livello dei nel sangue e’ in grado di rilevare la gravita’ del tumore in modo piu’ evidente del , noto test di screening per il alla recentemente criticato per l’alto numero di ”falsi positivi” che genera. Gli studiosi ipotizzano che in presenza di invasivo alla i finiscano, anziche’ nello , nel tessuto circostante il tumore, e quindi nel sangue: elevati livelli ematici di queste particelle indicherebbero quindi la presenza della neoplasia.

aprile 11, 2011

Tumori: PSA non sempre e’ test attendibile per la diagnosi del cancro alla prostata.

L’esame del ( ) non puo’ essere utilizzato in maniera indiscriminata come strumento di screening del della , la piu’ frequente neoplasia maschile che ogni anno in Italia fa registrare circa 23.500 nuovi casi e 7000 decessi.

La sensibilita’ del test varia dal 70 all’80%, questo significa che il 20-30% delle neoplasie non viene individuato quando il viene utilizzato come unico mezzo diagnostico. Va eseguito solo quando e’ necessario, cioe’ dopo i 50 anni, se vi e’ familiarita’ diretta per questo e quando si soffre di disturbi urinari.

L’importanza di un uso ”mirato” del viene sottolineata dalla XIX Conferenza Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dedicata ai tumori , in corso fino a domani a Torino. Spiega Carmelo Iacono, presidente nazionale AIOM: ” Non vi sono evidenze scientifiche che stabiliscano l’opportunita’ di utilizzare lo screening in maniera diffusa sulla popolazione generale, tendenza che aumenterebbe il rischio di sovradiagnosi ed uno scarso vantaggio in termini di riduzione di mortalita’. E’ importante, anche per la sostenibilita’ del sistema, che venga operato un bilancio tra costi e benefici”.

giugno 10, 2010

Diagnosi di tumore da analisi del sangue: ottimi i primi risultati.

Stanno dando risultati positivi i primi test che permettono di fare la diagnosi di un tumore semplicemente con l’analisi del sangue. I dati preliminari, sui tumori di seno e prostata, sono stati presentati nel congresso della Societa’ Americana di Oncologia Clinica (Asco) in corso a Chicago.
I test, messi a punto dall’azienda californiana Chronix Biomedical, riescono a riconoscere il tumore ad uno stadio precoce e si basano sulla possibilita’ di identificare delle ”etichette molecolari” tipiche dei tumori sui frammenti di Dna rilasciati nel flusso sanguigno da cellule danneggiate o morenti.(http://www.liquidarea.com/)