Ma sono proprio le Toghe Rosse i nemici di Berlusconi? 1a puntata
Come ci aspettavamo tutti, Berlusconi ed i suoi hanno attribuito la conferma della condanna alla solita cricca di giudici sovversivi che lo odiano. L’argomento è logoro ed è facile smontarlo: i magistrati della Cassazione non erano affatto di sinistra ed, anzi, ce ne era qualcuno non distante dal suo ambiente. Insomma, è proprio sfortunato questo Cavaliere: c’è solo un piccolo gruppo di magistrati eversivi, ma li incontra tutti lui! In primo, secondo grado, Cassazione, sia per il processo Mills, che per quello Mediaset, o Ruby… Ma possibile che non gli capiti mai un magistrato normale? Ferrara parla di attentato alle libertà politiche (sempre da parte di una magistratura ideologizzata), Brunetta ripete ossessivamente “Ho paura…Ho paura!”: sembra Cocorito (Melopsittacus undulatus), la Santanchè lancia lo slogan: “Siamo tutti pregiudicati!”. Non ancora signora, un po’ di pazienza
Ineleggibile.
Il Presidente della Giunta delle elezioni del Senato ha parlato della situazione di Silvio Berlusconi dopo la sentenza Mediaset.

L’uomo del giorno sembra essere Dario Stefàno, il Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, che è stato eletto tra le fila di Sel, e che ha spiegato a chiare lettere quella che è la situazione di Silvio Berlusconi, ma che molti non vogliono capire e sono a caccia di qualsiasi cavillo che permetta al leader del Pdl di restare in Parlamento.
Sia ai microfoni di Radio Capital, sia a quelli di SkyTg24, Stefàno ha chiarito che la Giunta per le elezioni del Senato che lui presiede e che è convocata per il 9 settembre potrà decidere solo sulla condizione attuale di Berlusconi, ma in caso di voto anticipato la sua ineleggibilità dipenderebbe dalla legge Severino che stabilisce che chi ha condanne superiori ai due anni per reati che hanno pene massime fino a sei non può essere candidato e quindi eletto.
Così Stefàno a SkyTg24:
“Rispetto alla situazione attuale di Berlusconi la decisione è delle Camere perché Berlusconi è un parlamentare in carica e dunque sono gli organi parlamentari a essere chiamati a rendere esecutiva la sentenza. Se si andasse al voto, invece, sarebbero gli uffici preposti a dichiararlo incandidabile ovvero ineleggibile”
Una vera signora.
“Siete indegni di stare in questo partito se non riuscite a organizzare una manifestazione. State in Parlamento a 11mila euro al mese, quando non ci starete più voglio vedere come camperete con 1200 euro al mese come i pezzenti”. Questi gli insulti della Santanchè rivolti ai deputati che non volevano manifestare davanti a palazzo Grazioli in favore di Silvio Berlusconi. Questa è la gente che ci governa da venti anni e queste sono le persone che otto milioni di italiani vanno a votare a questo punto ritengo per puro spirito autolesionistico. E’ degradante vedere come i ruoli si siano invertiti e certe donne assomiglino a degli scaricatori di porto, con tutto il rispetto per gli scaricatori…. ma per il linguaggio,il comportamento, la mise ecccc….la Santanchè non può esere paragonata ad altro. Per non palrlare del suo compagno Nosferatu. Certamente Santanchè rappresenta il peggio di una destra becera della quale non riusciamo a liberarci insieme al suo capo Silvio Berlusconi
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Aspettando la sentenza.(speriamo di conferma della condanna.)
Chi l’avrebbe mai detto!
Una donna imbarazzante.

Nel giorno in cui si è svolta in Giunta per le immunità del Senato l’istruttoria sull’ineleggibilità di Silvio Berlusconi, Anna Finocchiaro ha risposto in questo modo alla domanda se esista o meno, a tal proposito, una linea del Partito democratico: «Con la legge che c’è non ci si può pronunciare a favore dell’ineleggibilità di Berlusconi. Ma questo è un mio pensiero. La legge va cambiata».
«CONDANNA? PRENDIAMO ATTO». A chi le chiedeva come dovrebbe comportarsi il Senato nel caso in cui la Cassazione confermasse la sentenza di condanna nei confronti di Berlusconi, Finocchiaro ha, poi, ammesso: «Se arrivasse una sentenza definitiva di condanna, con l’interdizione dai pubblici uffici, il parlamento non potrebbe che prenderne atto».
L’istruttoria è durata poco meno di un’ora, durante la quale il senatore del Popolo della libertà Andrea Augello ha letto la sua relazione e la discussione generale si è limitata a pochi interventi.
CASSON ACCENDE GLI ANIMI. Quello dell’onorevole Pd Felice Casson, tuttavia, è bastato a dar fuoco alle polveri. Il senatore ha chiesto, infatti, che vengano acquisiti agli atti della Giunta non solo la sentenza di Appello del processo Mediaset (quella che condanna il Cav all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni), ma anche l’atto di autorizzazione statale grazie al quale Mediaset può trasmettere.
Lo stesso Casson ha replicato con stupore alle parole di Finocchiaro sull’ineleggibilità del Cav: «Io non so perchè dicano così visto che non mi risulta ci sia una presa di posizione del partito su questo punto. Comunque la Giunta è un organismo paragiurisdizionale i cui componenti sono liberi di votare secondo coscienza».