Posts tagged ‘privatizzazione dell’acqua’

aprile 9, 2013

firma l’iniziativa dei cittadini europei per l’acqua pubblica.

Le Nazioni Unite hanno dichiarato due anni fa l’acqua diritto umano universale e fondamentale. In molti stati dell’Unione Europea l’acqua è considerata solo una merce da vendere e comprare.

Oggi, i cittadini europei possono proporre all’Unione Europea un provvedimento per cui le risorse idriche siano messe fuori dal mercato e dai processi di privatizzazione.

I cittadini europei possono chiedere che l’acqua sia un diritto di tutti.

Come? Attraverso il nuovo strumento legislativo di democrazia diretta dell’ICE (iniziativa dei cittadini europei).

Servono un milione di firme da almeno sette paesi dell’unione.

Scegli di essere parte delle decisioni.
Firma e fai firmare per l’acqua diritto umano universale.
In Italia e in Europa.

Scopri come su http://www.acquapubblica.eu

luglio 21, 2012

Caro Monti molto elegantemente vattelo a prendere in culo.

Acqua: Consulta, no a privatizzazione servizi pubblici Acqua: Consulta, no a privatizzazione servizi pubblici

ROMA – Una “grande vittoria dei movimenti”. Così il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, promotore del referendum del 2011, commenta la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 della finanziaria-bis 2011 che disponeva la possibilità di privatizzazione dei servizi pubblici da parte degli enti locali. Questa sentenza, che “blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quella del Governo Monti – rileva il Forum – ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Da oggi, dunque, è chiarito una volta per tutte quello che una grande campagna costruita dal basso, a cui 27 milioni di persone hanno detto sì: l’acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici”.

dicembre 6, 2011

Acqua pubblica, un movimento internazionale. Nasce la rete europea.

La lotta per l’acqua pubblica non investe soltanto la gestione del servizio idrico ma anche gli stili di vita

Poco tempo fa usciva la notizia che la Banca mondiale ha creato un’alleanza strategica con alcune multinazionali interessate alla gestione dell’acqua. Come se non bastasse il Forum Mondiale dell’acqua è ormai alle porte, con le grandi multinazionali dell’acqua che si sono date appuntamento a Marsiglia per il prossimo marzo. I poteri forti, da sempre interessati all’oro blu, stanno facendo le loro mosse per accaparrarsi la gestione dell’acqua nei prossimi anni nella maggior parte del globo. Stringono alleanze fra di loro, con i governi, propongono finanziamenti e patti informali. Per fortuna che c’è chi si oppone a questa tendenza.

È in questo senso che va letta l’iniziativa che si terrà a Napoli nel prossimo fine settimana, volta a creare una rete europea per l’acqua pubblica. L’incontro è organizzato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, sabato 10 e domenica 11 dicembre. “La costituzione della rete europea è decisiva – si legge nel comunicato diffuso dal Forum – affinché l’Europa si muova verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e l’affermazione dell’acqua come bene comune”.  Perché a Napoli? Perché è stata la prima – finora l’unica – città italiana ad avviare un processo di ripubblicizzazione reale, attraverso la trasformazione dell’Arin, gestore del servizio idrico partenopeo, in un ente pubblico, un’azienda speciale denominata Acqua Bene Comune Napoli.

 

 

giugno 11, 2011

Quando l’acqua va ai privati le bollette aumentano.

“Se si analizzano seriamente i casi di passaggio ai privati nella gestione dell’acqua, scopriamo un aumento vistoso del costo delle tariffe e contemporaneamente un aumento dell’inefficienza”  afferma Antonio Filippi, responsabile dei problemi energetici della CGIL nazionale.

Il sindacalista mette in luce tre esempi: Aprilia, una città che ha affidato ai privati la gestione dell’acqua e che ora, fa notare Filippi “vede centinaia di cittadini in tribunale contro l’aumento delle bollette che sono praticamente triplicate”; un altro esempio eclatante riguarda Arezzo, dove, prosegue il sindacalista “sta esplodendo il contenzioso contro la società privata che gestisce l’acqua e che è responsabile di un aumento incredibile degli sprechi e della lievitazione delle tariffe che sono più che triplicate”; infine, il terzo esempio riguarda la Sicilia dove ormai, dice Filippi “l’acqua pubblica è in mano quasi esclusivamente ai privati con gli esiti che sono sotto gli occhi di tutti”.

gennaio 12, 2011

L’attore Moni Ovadia in favore dell’acqua pubblica.

Tra due giorni, a Palermo, si riunirà il Forum regionale per l’acqua bene comune che sta promuovendo una legge regionale in favore della ripubblicizzazione dell’acqua. Legge per la quale ha già raccolto decine di migliaia di firme.Alla riunione del forum parteciperanno enti locali, sindacati e associazioni ambientaliste contrarie alla privatizzazione. Molte sono le manifestazioni di solidarietà da parte di personalità del mondo della cultura nei confronti del movimento, siciliano e non solo, per l’acqua pubblica.

Una di queste è quella dell’attore Moni Ovadia, che ha inviato un video messaggio.

dicembre 10, 2010

Via libera della Corte di Cassazione ai referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare

La Corte di Cassazione ha dato ieri il via libera ai referendum contro la privatizzazione dell’acqua e a quello promosso dall’Italia dei Valori per abrogare la scelta nucleare del Governo. Via libera anche al referendum contro il legittimo impedimento, promosso anch’esso dall’Idv.Deve ancora pronunciarsi la Corte Costituzionale, per verificare che i quesiti non contrastino  con la Costituzione.

Il primo referendum per l’acqua pubblica è promosso dall’Italia dei Valori. In caso di vittoria dei sì, permetterebbe l’esistenza di società miste pubblico-privato per la gestione dei servizi idrici e la remunerazione attraverso le bollette. 

L’altro referendum per l’acqua pubblica comprende tre quesiti  ed è promosso da una miriade di gruppi ed associazioni uniti nel Forum italiano dei movimenti per l’acqua e nello slogan “L’acqua non si vende”. L’obiettivo è far sì che l’acqua sia considerata un bene comune e venga sottratta ai processi speculativi. 

Coloro che vogliono mantenere la privatizzazione dell’acqua sono uniti nel fronte Acqualiberatutti, un bel nome per confondere le idee. Sostengono che la privatizzazione dell’acqua non è mai avvenuta, in quanto è stato privatizzato “solo” il servizio idrico. Cioè quel fenomeno per cui l’acqua esce da un pozzo e arriva al rubinetto di casa.

Questi tre quesiti chiedono l’abrogazione dell’articolo 23 bis della legge 133/2008, conosciuta come Decreto Ronchi: approvata con voto di fiducia nel novembre 2009, è quella con cui il Governo Berlusconi  ha introdotto la privatizzazione dell’acqua. Chiedono inoltre l’abrogazione degli articoli 150 e 154 del Decreto legislativo 152/06 (cosiddetto Decreto Ambientale) del Governo Prodi, che hanno creato i presupposti per la privatizzazione.

novembre 14, 2010

Acqua, i cittadini lombardi si oppongono alla privatizzazione .

comitati intendono bloccare l’approvazione del progetto di legge votato lo scorso 26 ottobre dalla giunta Formigoni per riformare il servizio idrico. Si attende il giudizio della Corte Costituzionale sui tre referendum nazionali

“Alt alla legge regionale che rischia di privatizzare l’acqua della Lombardia”. E’ perentorio lo slogan dei comitati per l’acqua pubblica che intendono bloccare l’approvazione del progetto di legge votato lo scorso 26 ottobre dalla giunta Formigoni per riformare il servizio idrico. Le altre regioni prendono tempo capeggiate dal Veneto del governatore Zaia che chiede una moratoria all’applicazione del Decreto Ronchi, il provvedimento del Governo che contiene la riforma dei servizi pubblici locali, e obbliga a cedere ai privati la gestione dell’acqua. La Toscana accentra le competenze a un unico commissario regionale mentre la Puglia va in direzione opposta ha con una legge che sancisce la gestione totalmente pubblica.

 

“Con questo testo di legge l’acqua di tutta la Lombardia – commenta Roberto Fumagalli del contratto mondiale sull’acqua – finirebbe nelle mani di poche imprese private interessate solo a fare profitto. E sarebbe la fine delle virtuose gestioni pubbliche: Milano risulta all’avanguardia con la tariffa più bassa d’Europa: 72 centesimi per mille litri”.

Il testo in discussione ribadisce che “l’acqua è e rimane un bene pubblico, le tariffe non aumentano, le Province assumono le competenze delle ex Ato (Ambito territoriale ottimale) e i Comuni vanno ad acquisire un ruolo di fondamentale importanza all’interno della Consulta nella quale saranno inseriti”.

Ma di fatto i sindaci vengono esclusi dal controllo degli acquedotti perchè con la nuova legge avranno un ruolo consultivo ma non vincolante nelle scelte di nuove strutture create ad hoc dalla regione: l’Ufficio d’Ambito. Il presidente di Anci Lombardia e sindaco leghista di Varese Attilio Fontana è pronto alle barricate: “Pronti alla guerra totale se il parere dei comuni non sarà vincolante”.

ottobre 16, 2010

Acqua gratis al supermercato.

Accade alla Coop di Gavinana, uno dei piu’ grandi supermercati della Toscana.
All’interno e’ stata allestita una fontanella di acqua dell’acquedotto da cui e’ possibile rifornirsi gratuitamente.
Il risparmio non e’ solo economico: il trasporto su gomma di 100 litri d’acqua in bottiglia che viaggiano per 100 chilometri produce 10 kg di emissioni di anidride carbonica. “Se invece si sceglie l’acqua di rubinetto – spiega Aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop – per ogni 100 litri di acqua si immettono in atmosfera 0,04 kg di CO2, 250 volte di meno”.
(Fonte: Stilenaturale.com e Ansa)

Maggio 3, 2010

Acqua pubblica, la Sicilia vota “Sì”

Dopo una breve, ma significativa e fallimentare, esperienza di semi-privatizzazione della gestione dell’acqua la Sicilia torna sui suoi passi. La finanziaria regionale, approvata 48 ore fa dopo una maratona all’Assemblea Regionale Siciliana, contiene anche un emendamento del Pd, votato anche dal Pdl Sicilia, che azzera la precedente gestione privata o semiprivata.

Aboliti gli Ato Idrico, si dovrà adesso tornare a legiferare sulla materia. Il precedente sistema, quello delle società d’Ambito Territoriale Ottimale (Ato) aveva dato risultati molto diversi da provincia a provincia ma, sostanzialmente, anche dove la privatizzazione era passata in maniera più compiuta non si erano fatti passi avanti nella qualità del servizio.

Ora, invece, si rimette la palla al centro e si riafferma che il bene pubblico dell’acqua deve avere una gestione pubblica. Tutto questo per via legislativa e non referendaria: il Pd, che ha proposto l’emendamento nella finanziaria siciliana, in tutta Italia non aderisce alla campagna per i tre referendum contro la privatizzazione della gestione dell’acqua. E in Campania?

febbraio 18, 2010

NAPOLI: CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA INCATENANO LE FONTANE

 

 Contro la privatizzazione dell’acqua, blitz notturno dei giovani di “Insorgenza civile” a Napoli testimoniato da una nota stampa e fotografie. La notte scorsa ragazzi del movimento partenopeo hanno posto catene sganciabili intorno alle fontane cittadine di via Antignano, piazza Matteotti, piazza Dante, piazza Municipio e piazza San Pasquale con un volantino allegato che recita: “Se le multinazionali ci mettono le mani sopra, per l’uomo e’ la fine”.