Cose che succedono nel Pdl. Il vincolo di mandato che si modella di sms in sms, basta quello, e cambia tutto. Il partito ha appena dichiarato guerra al governo, ma il senatore Franco Orsi non ne sa ancora nulla. La sera prima, nessuno lo avverte. Va a letto presto. Non legge le agenzie. Al momento del voto, entra in aula con il cellulare all’orecchio, ed ignora i colleghi che provano a notificargli la nuova strategia: astensione. Il parlamentare Pdl, appassionato di caccia, va per la sua strada e vota la fiducia a Monti, come sempre. Il capogruppo Gasparri sbotta. Riportiamo dal Secolo XIX.
«MA CHE FAI, proprio tu voti la fiducia a Monti?».
«Io non ne sapevo nulla, ma che cazzo, anche voi, non potevate mandarmi un sms?», si giustifica Orsi con un filo di voce, finendo nella lista dei “traditori di Berlusconi”.
Un’ora più tardi Orsi telefona a Gasparri per tranquillizzarlo sulla sua immutata fedeltà agli ordini del Cavaliere: «ho appena dettato una nota alle agenzie, valla a leggere»
Il “colonnello” Gasparri gli fa un’altra sorpresa: «Guarda Franco, lo stavo spiegando proprio in questo momento a Berlusconi che il tuo voto è stato solo frutto di un equivoco. Anzi, te lo passo così glielo spieghi direttamente…».
Il soldato Orsi raggela per la seconda volta. Balbetta: «Presidente, volevo dirti…».
Il Cavaliere lo interrompe. «Caro Orsi, domani porta ad Alfano la giustificazione firmata dai genitori».
Dopo averci gentilmente accompagnato sull’orlo del baratro, dopo essersi nascosti in Parlamento, a votare tutti i provvedimenti voluti dal governo Monti, ecco che adesso non va più bene. Manca poco al voto, e allora rottura sia, anche per finta, anche in extremis, che tanto gli italiani c’hanno la memoria corta. Berlusconi è molto deluso, è furibondo, scrive il Corriere della Sera di ieri. “Questo è il partito che ho creato, e mi avete lasciato solo, mi avete abbandonato: quando è arrivata la sentenza Mediaset ho visto solo 11, e ripeto 11, lanci di agenzia di persone che mi difendevano. Io vi ho creato, mi dovete tutto … che vergogna!“. Ma oramai ci siamo, lui scende in campo, e chi non rende pubblico omaggio al ritorno del Cavaliere, nel giro di 24 ore, è fuori dalle liste, questa la voce.”Onorevoli” orgogliosi di supportare i tecnici, altri speranzosi di rinnovamento, altri ancora pronti a seguire Alfano fino alla fine, evviva le primarie. Poi basta un sms, un accenno, un’alzata di sopracciglio di B., e rieccoli, schierati, fila perfetta, Alfano chi?, primarie che? Le danze si aprono alle 10 del mattino, con un’agenzia di Sandro Bondi. Il segnale.
Avanti con le primarie, “o rideranno tutti di noi“. Poi la vittoria, ed il trionfale annuncio di Angelino Alfano, sul proprio canale youtube. Si fanno. Roba di una settimana fa. Ecco il video. “Finalmente si parte, c’ho creduto tanto“. Imperdibile, ora che le primarie Pdl sono state cancellate un’altra volta.
4 marzo 2012, roba di 8 mesi fa. Angelino è il protagonista di un rivoluzionario numero di “Chi“, noto house organ papale. Il Cavaliere dà il via libera “alle primarie Pdl per il candidato premier 2013“, ed il “suo appoggio andrà tutto ad Alfano“. E via di intervista: “Ringrazio il presidente Berlusconi per la fiducia. Chi vorrà partecipare, lo farà. Individueremo il candidato in modo democratico e spero con una grande partecipazione della base“. Non resisto, ad ogni annullamento di primarie Pdl – oramai ho perso il conto, terza, quarta volta? – sento il bisogno di pubblicare questa immagine.
Questa era già magnifica di suo, roba di nemmeno un mese fa, sparata di gran carriera su tutti i network ufficiali del partito. Ma ora, dopo l’ennesimo annullamento delle primarie Pdl, beh.