Posts tagged ‘prevenzione malattie’

agosto 9, 2010

Quali farmaci portare in vacanza.

 

Prima di mettersi in viaggio è importante controllare la scorta di farmaci da portarsi dietro, considerando la difficoltà a reperirli o la probabilità di farmaci contraffati tipica di zone come la Cina ad esempio.

A sottolinearlo è Walter Pasini Direttore Centro di Travel Medicine And Global Health.

I viaggiatori devono sapere che ai farmaci da portare in viaggio bisogna sempre accludere una ricetta medica che ne giustifichi il possesso per ovviare ad eventuali problemi che possano sorgere alla frontiera.

Importante in viaggio farmaci contro la diarrea del viaggiatore (come ad esempio Rifaximina). Il viaggiatore deve tenersi anche in vacanza in stretto contatto con il proprio medico di fiducia per qualsiasi informazione relativa alla propria salute.

Secondo i protocolli dell’Oms ecco cosa portare in viaggio:

Articoli di pronto soccorso:
– cerotti
– flacone disinfettante
– bende
– gocce emollienti per l’occhio
– insetto-repellenti
– trattamenti per le punture da insetto
– decongestionante nasale
– sali per la reidratazione orale
– forbici e spille da balia
– semplici analgesici come il paracetamolo
– materiale sterile
– termometro.
Articoli aggiuntivi a seconda della destinazione e del bisogno individuale:
– farmaci contro la diarrea
– polvere antifungina
– farmaci antimalarici
– preservativi
– farmaci per il trattamento di eventuali condizioni patologiche pre-esistenti
– sedativi
– siringhe sterili ed aghi
– disinfettanti per l’acqua
– altri articoli per fronteggiare necessità prevedibili a seconda della destinazione e della
durata della visita.

aprile 14, 2010

Frutta e verdura per ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer

alzheimerPesce, carni bianche, noci, broccoli, frutta e verdura possono essere un valido aiuto per ridurre i rischi di sviluppo dell’Alzheimer. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Archives of Neurology dai ricercatori della Columbia University di New York, negli Usa, guidati da Nikolaos Scarmeas.

La ricerca, durata quattro anni e condotta sulle abitudini alimentari di 2.148 soggetti di 65 anni, ha dimostrato che una dieta ricca di noci, pesce, pomodori, pollo, verdure crucifere (come broccoli e cavolfiori), verdure a foglia verde (come barbabietole, carote, sedano e lattuga) e scura (come bieta e spinaci) e povera invece di carne rossa, interiora e burro, risulta in grado di ridurre il rischio di Alzheimer del 38%.

Un regime alimentare che riunisca questi alimenti, secondo gli autori, sarebbe infatti in grado di fornire un corretto apporto di acidi grassi (considerando quelli saturi, i monoinsaturi, gli omega-3 e gli omega-6), vitamine (la E e la B12) e folati, di cui i ricercatori hanno valutato le quantità in grado di proteggere l’organismo dall’insorgere della malattia. 

marzo 24, 2010

Giornata mondiale della tubercolosi.

tubercolosiOggi è la giornata mondiale della tubercolosi, una malattia che riesce a fare ancora due milioni di morti all’anno nel mondo, circa 5 mila persone al giorno.

In Italia mancano strutture ospedaliere per ricoveri prolungati oltre a test e farmaci e si registrano ritardi diagnostici, per non parlare poi dei trattamenti scorretti.

Oggi parte la campagna d’informazione e raccolta fondi “Le Suoniamo alla Tubercolosi” promossa dall’associazione Stop Tb Italia e da Lilly Mdr Tb partnership.

Obiettivo è sensibilizzare i cittadini su tutti gli aspetti della malattia, dalla prevenzione alla cura, ai possibili contagi, ma anche di raccogliere fondi per Gugulethu, baraccopoli di Citta’ del Capo in Sudafrica, dove la tubercolosi è endemica e uccide tutti i giorni, in particolare i bambini.

A Roma, Milano, Torino e Trieste sono previsti concerti, dibattiti, gazebo con distribuzione di materiale. La malattia ora appare più vicina con i Mondiali di calcio, oltre alle migliaia di famiglie sudafricane, sono a rischio contagio anche atleti, staff, autorità, tifosi a causa dei possibili luoghi di trasmissione (stadi, mezzi di trasporto, ristoranti, alberghi).

A Roma, il Comune in collaborazione con l’ospedale Spallanzani “sta seguendo da alcuni mesi un progetto per la diagnosi precoce della Tbc negli immigrati. Nei campi nomadi viene distribuito un questionario che viene compilato con l’aiuto di operatori sanitari, che evidenzia eventuali sospetti di Tbc

marzo 11, 2010

Cellule staminali della placenta: una miniera inutilizzata

ldi Barbara Hugonin

placenta e sacco amniotico

La placenta, secondo le ultimissime ricerche, risulta più ricca di cellule staminali rispetto al sangue del cordone ombelicale, tuttavia nella maggioranza dei parti viene eliminata senza poter attingere a quella riserva così preziosa per la ricerca e per le terapie. L’equipe dell’Ospedale Pediatrico di Oackland, in California, ha scoperto nel 2009 che la placenta contiene una riserva di cellule staminali totipotenti, attraverso uno studio condotto su più di 200 parti, durante i quali la placenta è stata conservata, attraverso una tecnica di congelamento, per la quale hanno richiesto un brevetto.

Attraverso l’impiego delle cellule staminali placentari è stato possibile curare oltre 100 piccoli pazienti affetti da malattie ematiche, tra le quali : talassemie, leucemie, deficit dell’emopoiesi, dimostrando la capacità d trasformazione di tali cellule verso la linea eritroide. Il trapianto è stato reso possibile dalla donazione di staminali provenienti dalla placenta di parti cesarei, di fratellini compatibili con pazienti malati.

marzo 8, 2010

Lavarsi le mani, istruzioni per l’uso

Un gesto semplice a cui bisogna dedicare almeno 60 secondi al giorno. Ma tre italiani su dieci non lo sanno fare. Invece è fondamentale insegnarlo anche ai bambini. 

Lavarsi le mani rappresenta un efficace mezzo di prevenzione anche contro la nuova influenza. Lo sostiene il Ministero della Salute. Concorde è il virologo dell’Università di Milano, prof. Fabrizio Pregliasco, che aggiunge però la parola “bene”. E’ così difficile,dunque, lavarsele a dovere? Strano, ma è così. Capita mediamente a tre italiani su 10. Un atto in apparenza semplice e comune (almeno due, tre volte al giorno per ciascuno), inculcatoci fin da bambini, che viene invece dimenticato, trascurato, attuato in fretta e, spesso, con disarmante superficialità. Dovrebbe durare almeno 60 – 90 secondi, un tempo forse troppo lungo nel ritmo di vita quotidiano, ma indispensabile per ridurre realmente il rischio di trasmissione. Una stretta di mano a una persona malata, afferrare la maniglia dell’autobus e poi toccarsi il naso, possono aprire la porta al virus H1n1.

Errori – Ben18 milioni d’italiani ritengono sia sufficiente usare l’acqua. Questo è vero, ed è necessario usarne in abbondanza, ma poi bisogna ricorrere al sapone (neutro). Il disinfettante va invece impiegato soltanto per trattare e medicare ferite ed abrasioni. Nel lavaggio, si dimostrano comunque troppo sbrigativi e veloci (20 – 30 secondi in complessivo). Alla fine, le loro mani continuano ad essere veicolo di trasmissione infettiva verso sè stessi, mangiando ad esempio il panino senza averle opportunamente pulite, o passando germi ad altre persone, magari con una semplice stretta di mano. Si tratta di sbagli facilmente evitabili. Non è difficile, senza paragonarsi all’indispensabile ritualità del chirurgo in fase pre – operatoria quando ricorre minuziosamente all’uso dello spazzolino, al lavaggio ed alla disinfezione.

(fonte Kataweb)