
Non si possono confondere il movimento degli studenti con il network de “L’Italia si ferma” che dal 9 dicembre presidia molte contrade italiane. Ma l’avvio di un’occupazione alla facoltà di Scienze Politiche e nella sede del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma rappresenta un salto di qualità nella diffusione della protesta. Ieri gli studenti si erano scontrati con la polizia contestando l’invito rivolto dal rettore Luigi Frati (personaggio controverso per i suoi interessi familistici e baronali) a Napolitano e Letta. Presidente della Repubblica e primo ministro, avvertiti della contestazione, non si erano fatti vedere. Ma con la polizia ci sono stati ugualmente tensioni e incidenti. Oggi la faccenda si prolunga e diviene naturale metterla in relazione alla tenuta del movimento cosiddetto dei Forconi. Nonostante le matrici e l’ispirazione culturale diverse, è chiaro che c’è un effetto contagio alimentato dalla sofferenza sociale. Se va avanti così, il governo traballa davvero.
Niente male il cartello esposto stamattina all’università di Roma di fronte ai poliziotti: “E oggi non ve lo togliete il casco?”.