Alzate gli occhi al cielo questa sera perchè c’è il plenilunio. La luna piena nella notte del 6 maggio sarà particolarmante grande alla vista, grazie alla sua distanza minima dalla Terra: il satellite naturale del nostro pianeta sarà dal 14% al 30% più luminoso del solito. Questo fenomeno è noto con il nome di “super luna”.
Sabato notte la luna si troverà al perigeo, ovvero al punto più vicino della sua orbita attorno alla Terra. Alle 5.34 ora italiana la distanza della Terra dalla Luna sarà di 356.953 km, circa 16.000 chilometri più vicino del solito.
Questa sera superlunapiena.
Perigeo – Abbiamo tutti un blues da piangere.
Perigeo è un gruppo musicale italiano di stile fusion e di progressive anni settanta; guidato da Giovanni Tommaso, composto da elementi con formazione jazz con richiami alla musica jazz-rock degli album dei Weather Report e dei Soft Machine.
Il loro primo disco, Azimut (1972), raggiunge subito buoni risultati, nel successivo album Abbiamo tutti un blues da piangere (1973) inseriscono invece brani orientati verso il rock, dal jazz rock al funky jazz. Il successivo album Genealogia (1974) comprende brani, sempre di alto livello, ma più orecchiabili, con maggiore utilizzo del sintetizzatore.
Ne La valle dei Templi (1975), che si avvale della presenza di Tony Esposito alle percussioni, viene data particolare importanza alla ritmica; il gruppo ottiene un buon riconoscimento commerciale. Con Non è poi così lontano (1976), registrato in Canada, il Perigeo esalta al massimo le doti tecniche dei musicisti, ma chiude con il jazz rock.
Buonanotte compagni by Geppino.
Vetrano inizia con la PFM
Dedico a voi che leggete i miei sogni di ragazzo innamorato della musica di quei tempi. Quei tempi erano gli anni ’70 ed erano gli anni del rock progressivo, cioè di quel genere che interpreta la progressione del rock dalle sue radici blues ad un livello maggiore di complessità e varietà compositiva e stilistica, anche mediante l’utilizzo di elementi provenienti da altre tradizioni musicali. Gli anni ’70 furono il momento di massimo splendore per questo genere musicale che discende dal rock psichedelico. Non c’è più l’aggressività degli anni ’60, non c’è più la politica, il contesto sociale e la ribellione: il progressive ha l’obiettivo di dare alla musica una finalità estetica, renderla un’opera d’arte. È il rock della borghesia, dei ragazzi che hanno studiato musica e filosofia. I testi presentano un certo spessore culturale, con riferimenti a figure o opere letterarie o teatrali, o allusioni a fatti storici; la musica è profondamente innovativa e cerca di sondare e superare i limiti di quello che al tempo era il rock anche attraverso il ritorno alla musica classica suonata con strumenti moderni. Entra in scena l’elettronica, il moog, il mellotron; c’è spazio per i virtuosi come Keith Emerson, Robert Fripp, Jan Anderson, Richard Wright, David Gilmour, Phil Collins e Peter Gabriel. Si diffonde il concept album, cioè un 33 giri basato su un’idea di fondo che viene esplorata durante tutto il disco.
L’Italia è seconda solo all’Inghilterra in questo genere musicale con gruppi come la PFM, il Banco, le Orme, gli Area, il Perigeo, gli Osanna, i Formula tre, i Delirium, i Giganti, i New trolls, i Mexophon, gli Alphataurus, i Procol Harum, le incursioni dei Pooh e dei Dik Dik, e tanti altri gruppi che fiorirono in quegli anni. Che bello riascoltarli! Caro Beppe, dammi spazio e vedrai che ti faccio fare un bel giro nei miei anni ’70! La selezione di Vetrano comincia da Celebretation della PFM: E’ festa! Vai con Franz di Cioccio! Segue
“Dolcissima Maria” che dedico a mia moglie che poco conosce i miei sogni di ragazzo.
Non ho capito! Ne debbo mettere uno alla volta o no?