Ben 7 pazienti su 10 a cui viene diagnosticata una patologia nell’area delle spondiloartriti non ne aveva mai sentito parlare prima; fondamentale il ruolo dei centri di reumatologia che in 8 casi su 10 formulano la diagnosi per i nuovi pazienti; i farmaci biologici rappresentano il trattamento di elezione per oltre la meta’ dei pazienti, ma 1 persona su 4 abbandona la terapia e nel 23% dei casi questo avviene senza consultare il medico, alla comparsa dei primi miglioramenti. Come un continente sconosciuto in emersione, ‘Atlantis’ e’ il progetto promosso dall’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR) che intende portare alla luce il mondo sommerso delle spondiloartriti, un gruppo di patologie reumatiche, spesso subdole e difficili da diagnosticare, con un forte impatto sulla vita di relazione e lavorativa delle persone. I dati sono inftti, frutto della prima ricerca italiana su ”L’impatto delle Spondiloartiti sulla qualita’ della vita: il vissuto dei pazienti”, condotta per comprendere come vivono le persone affette da una malattia da cui non guariranno mai. La ricerca, in collaborazione con Doxa – Pharma, su un campione di 770 persone colpite da queste patologie, in 18 regioni italiane, ha indagato la vita quotidiana, di relazione, l’impatto sul lavoro e sulla carriera delle persone. Sono stati messi in luce gli aspetti inerenti la diagnosi, l’accesso alle cure, il rapporto con lo specialista e, soprattutto, la qualita’ dei rapporti umani, affettivi, professionali e sociali. Il progetto e’ stato curato dal punto di vista scientifico dalla dott.ssa Roberta Ramonda (Cattedra e UOC di Reumatologia, Dipartimento di Medicina DIMED, Azienda- Universita’ di Padova).
E forte e’ l’impatto sulla vita professionale e sociale: 1 paziente su 5 cambia i propri progetti lavorativi a causa della malattia. Ma soprattutto, 1 paziente su 3 vive in uno stato di profondo malessere e quasi 1 paziente su 4 si trova a dipendere dal supporto degli altri per le attivita’ quotidiane.