L’ooribile delitto di dodici giornalisti francesi non mi fa dimenticare tutto quello che succede intorno a noi. Israele continua ad uccidere il popolo palestinese senza che nessuno gridi al massacro. 2000, dico duemila persone di fede islamica di uno stato che neppure ricordo sono stati massacrati nell’indifferenza generale e a loro non è stato concesso se non qualche minuto nei telegiornali. Contemporaneamente la Santanchè e Salvini imperversano su tutte le trasmissioni nazionali per dire che bisogna cacciare l’Islam dall’Italia, peraltro scambiando quattro disperati che arrivano in barcone sfidando la morte in cerca di una vita migliore. Giuliano Ferrara ha scaricato tutto il suo odio dicendo che è uno scontro di civiltà. Se questi si chiamano Charlie io mi chiamo Mohamed. Bene avrebbe fatto Santoro a zittire Ferrara e cacciarlo dal programma, ma si sa, lo spettaccolo innazitutto. Io non m i sento contaminato dall’Islam che rispetto come religione e come civiltà senza per questo rinnegare la mia cultura la mia fede. Personalmente ritengo che le uniche parole di saggezza sono venute da Papa Francesco che mi sento di condividere: solo il dialogo interreligioso fra le tre religioni monoteiste: la ebraica, la cattolica e l’islamica può sconfiggere i radicalismi che la politica non sa e non vuole sconfiggere. Sarà un processo lungo, difficile, pieno di sconfitte e di battute d’arresto, ma questo al di là di ogni falso spettacolo e l’unico percorso praticabile. Grande rispetto quindi per i vignettisti morti e grande dolore, ma io non mi sentirò mai di condividere la chiamata alle armi di fascisti che non hanno mai tollerato la satira quando era rivolta contro di loro. “Restiamo umani”
Io non mi chiamo Charlie.
Coloni israeliani sradicano 5000 ulivi e prendono a sassate i diplomatici Usa.
Scrive Michele Giorgio su Nena News a proposito dell’episodio rivelatore delle crescenti tensioni tra Israele e Stati Uniti: “Che ingrati i coloni israeliani. Dovrebbero ringraziare giorno e notte gli Stati Uniti sempre pronti ad impedire una soluzione della questione palestinese fondata sulla legalità internazionale. L… Altro…
Report: il lungo gennaio di Gaza
Rosa Schiano riporta minuziosamente tutte le incursioni e gli attacchi dell’esercito israeliano subiti dalla popolazione della Striscia nel primo mese dell’anno
Nena NewsAgency – È stato un inizio di anno sanguinoso per i palestinesi di Gaza che, oltre a soffrire di condizioni socio economiche rese sempre più dure dall’assedio, hanno continuato a essere vittime d…Visualizza altro
http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=96814&typeb=0&Report-il-lungo-gennaio-di-Gaza
Good Morning Palestine صباح الخير فلسطين
La seguente lista di massacri riflette pienamente la natura dell’ occupazione sionista di Palestina e Libano e mostra che i massacri e le espulsioni non sono stati aberrazioni che avvengono in ogni guerra: sono atrocità organizzate con un solo obiettivo, quello di avere uno stato sionista che sia ‘goyim rein’. (“goyim” in yiddish è un termine dispregiativo per chi non è un ebreo, “rein” significa libero o pulito.)
Fonte: Occupied Palestine — con Talal Abu El Hija e Barbara Francesca Passera
Prove di futuro in Israele.

I soldati sostituiti da compagnie private. Due obiettivi: fare business e evitare le critiche internazionali
L’ACQUA CALDA BRUCIA E GLI USA COMANDANO
Sono nostri ospiti a Roma il segretario di Stato Usa e il premier israeliano Netanyahu. Si discute di cose serie, i negoziati israelo-palestinesi, ma il capo della diplomazia americana…Visualizza altro
E il blocco di Gaza?
Da un mese, più di 1.700.000 palestinesi di Gaza stanno attraversando una situazione catastrofica a tutti i livelli: il blocco è diventato più duro, la chiusura di frontiere e gallerie isola sempre di più la regione, i cui abitanti devono sopportare prolungati tagli all’elettricità, mancanza di carburante, carenza di molti prodotti alimentari e di medicinali.
Tutti i settori …Visualizza altro
Il boicottaggio dell’apartheid israeliano non è un crimine.