Integratori di ferro–acido folico assunti due volte alla settimana, in gravidanza, hanno un effetto migliore di quelli somministrati quotidianamente. A dirlo uno studio della University of Melbourne, Australia, pubblicato sulla rivista PLoS Medicine. Si tratta di scoperte importanti per l’anemia, una condizione in cui il sangue non porta abbastanza ossigeno al corpo a causa dei bassi livelli di emoglobina, i pigmenti che contengono ferro e che permettono ai globuli rossi di trasportare ossigeno. I ricercatori, esaminando un gruppo di gestanti volontarie, hanno scoperto che quelle che assumevano due volte al mese integratori di ferro–acido folico avevano bambini con uno sviluppo cognitivo migliore e anche il tasso di aderenza uterina era superiore, rispetto al gruppo di donne in gravidanza che assumevano gli integratori quotidianamente.
Gravidanza: acido folico ideale due volte a settimana.
Ossigeno iniettabile liquido: risultati promettenti sugli animali.
Esperimenti sui conigli hanno permesso agli animali di sopravvivere per 15 minuti senza alcun respiro: è la prima volta, grazie a microparticelle che trasportano il gas direttamente ai globuli rossi, bypassando i polmoni. La tecnica potrebbe essere utilizzata in futuro sull’uomo.
Ossigeno in forma liquida, da iniettare direttamente nel sangue evitando il passaggio attraverso i polmoni. Per la prima volta al mondo, la tecnica ha dato risultati positivi nei test su animali, aprendo la strada anche ad un possibile utilizzo sull’uomo. Lo dimostra uno studio del Boston Children’s Hospital, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine che potrebbe in futuro salvare la vita a pazienti che non riescono a respirare o hanno le vie aeree ostruite.
Grazie ad una “iniezione” di ossigeno, per la prima volta, i ricercatori sono riusciti a riportare alla normalità il livello del gas nel sangue di alcuni conigli, facendoli sopravvivere per 15 minuti senza alcun respiro.
Follicoli “sopiti” in soggetti che soffrono di calvizie.
I follicoli delle persone che soffrono di calvizie sono intrappolati in una specie di ‘sonno’. Lo hanno scoperto gli scienziati de L’Oreal di Parigi, che hanno presentato i loro risultati di fronte alla Societa’ Europea di Ricerca sul Capello di Barcellona. “Il follicolo si trova come in uno stato dormiente’ che gli impedisce di produrre nuovi capelli. Questa scoperta ci aiutera’ a sviluppare nuovi trattamenti per combattere questo problema”, ha spiegato Bruno Bernard, che ha guidato il gruppo di ricerca.
Secondo gli studiosi, questo periodo di latenza potrebbe essere interrotto fornendo al follicolo gli stimoli giusti, in modo da poterlo riattivare.
Tumore: un sensore elettronico che monitora e trasmette dati sulla progressione tessuti maligni.
Il sensore elettronico è in grado di misurare il contenuto di ossigeno del fluido contenuto nei tessuti che circondano il tumore: una diminuzione di tale valore è un indice del fatto che esso potrebbe crescere più velocemente e diventare aggressivo
Un chip da impiantare nel corpo di un paziente affetto da tumore potrebbe presto consentire un costante monitoraggio della neoplasiae aiutare il personale medico nella scelta più opportuna della terapia: è quanto ha realizzato un gruppo di ingegneri della Technische Universitaet Muenchen (TUM) coordinati da Bernhard Wolf, che potrebbe presto entrare in fase di sperimentazine sugli animali.
Com’è noto l’intervento chirurgico è la terapia di elezione per molti tumori. Alcuni di essi tuttavia, come quelli che colpiscono il cervello, possono essere difficili da operare o costituire un rischio per i tessuti circostanti. Altri tumori, come il carcinoma della prostata, crescono a un ritmo molto lento e colpiscono essenzialmente i pazienti più anziani. In questi casi l’intervento chirurgico rischia di diminuire notevolmente la qualità della vita del paziente senza incrementare in modo significativo la loro aspettativa di vita.
Cuore del dispositivo è un sensore elettronico integrato in grado di misurare il contenuto di ossigeno del fluido contenuto nei tessuti che circondano il tumore: una diminuzione di tale valore è infatti un indice del fatto che esso potrebbe crescere più velocemente e diventare aggressivo.
La misura può essere trasmessa wireless direttamente al medico, che così può seguire in tempo reale la progressione della neoplasia ed eventualmente predisporre un intervento o una chemioterapia, senza obbligo da parte del paziente di sottoporsi a frequenti controlli presso l’ospedale.
La strategia dei ragni per respirare sott’acqua.
L’Argyroneta aquaticanon ha branchie ma è riuscito a trovarsi una nicchia sott’acqua, facendo di questo ambiente la sua casa. I ricercatori non erano mai riusciti a sapere per quanto tempo questi ragni potessero rimanere sommersi prima di dover riempire d’aria le loro campane subacquee.
Un team formato da ricercatori tedeschi e australiani ha fatto luce su come questo ragno, l’Argyroneta aquatica, si avventura in superficie per prendere l’indispensabile ossigeno. In questo studio, presentato sul Journal of Experimental Biology, i ricercatori tedeschi e australiani hanno misurato il livello di ossigeno della bolla, scoprendo che la campana subacquea funziona come un branchia che succhia ossigeno dall’acqua. Quindi questo ragno deve fare solamente un breve viaggio in superficie una volta al giorno per prendere ossigeno.
“È un animale iconico,” dice il professor Roger Seymour dell’Università di Adelaide in Australia, “Avevo letto di questo ragno quando ero bambino nella letteratura popolare sugli stagni.”
Il professor Seymour, in collaborazione con il dott. Stefan Hetz dell’Università Humboldt di Berlino in Germania, ha studiato questo ragno che costruisce una rete di seta nella vegetazione in superficie e la riempie di aria portata nell’addome. Il ragno palombaro vive sempre sott’acqua e depone persino le uova nelle sue campane subacquee
Funziona il primo polmone in provetta.
Funziona il primo polmone coltivato in provetta. Regola lo scambio fra ossigeno e anidride carbonica nell’organismo di un ratto, come dimostrano le prime immagini diffuse online dalla rivista Science, a corredo dell’articolo pubblicato dal dipartimento di bioingegneria dell’universita’ americana di Yale. Per la coordinatrice della ricerca, Laura Niklason, ”e’ un primo passo verso la rigenerazione dei polmoni per animali piu’ grandi ed eventualmente per l’uomo”.
Il primo organo complesso mai costruito in laboratorio ha anticipato tutte le previsioni. Soltanto sei mesi fa alcuni tra i maggiori esperti internazionali nel campo degli organi biotech prevedevano che per la costruzione del primo alveolo artificiale ci sarebbero voluti ancora cinque anni. Tuttavia la stessa Niklason ritiene che ”c’e’ ancora molto lavoro da fare per mettere a punto polmoni artificiali che abbiano una piena funzionalita”’. Per la ricercatrice ”ci vorranno ancora anni di ricerca con le cellule staminali adulte prima di poter applicare questa tecnica ai pazienti”.
Tuttavia per il genetista Giuseppe Novelli, dell’universita’ di Roma Tor Vergata, ”e’ un primo passo straordinariamente importante nella medicina rigenerativa” e ”la prima esperienza di applicazione reale dell’ingegneria dei tessuti”. Indubbiamente si e’ aperta una nuova strada e quella che finora era solo fantascienza oggi e’ una prospettiva reale: diventa possibile rigenerare in laboratorio i polmoni di pazienti colpiti da malattie che ne hanno compromesso in modo irreparabile la funzionalita’, evitando in questo modo molti trapianti. Punto di partenza dell’esperimento e’ stato prelevare i polmoni da un ratto adulto e rimuovere da essi i componenti cellulari, conservando soltanto la struttura di base per utilizzarla come ”impalcatura” sulla quale far crescere le nuove cellule. E’ la prima volta che viene fatta una cosa del genere e questo processo, che i ricercatori hanno chiamato ”decellularizzazione”, e’ per Novelli, ”e’ una grande novita”’.(liquidarea)
Vita in assenza di ossigeno.
Gli animali possono vivere senza ossigeno? Secondo una nuova ricerca europea ci riescono. Alcuni scienziati hanno recentemente scoperto i primi organismi pluricellulari del nostro pianeta in grado di sopravvivere e riprodursi in un ambiente completamente privo di ossigeno. Presentati sulla rivista BioMed Central (BMC) Biology, i risultati fanno parte dei progetti HERMES e HERMIONE, finanziati dall’UE con 15,56 milioni di euro e 8 milioni di euro nell’ambito del sesto e settimo programma quadro (6° e 7° PQ) rispettivamente.
Le creature, che si trovano nelle profondità marine del Mediterraneo, sopravvivono in un ambiente privo di ossigeno, ma ricco di solfuri tossici. Gli scienziati hanno detto che gli organismi pluricellulari, che appartengono al gruppo dei Loriciferi, non solo sono vivi, ma anche metabolicamente attivi e perfino in grado di riprodursi.(http://www.liquidarea.com/)
Nuovo sistema per rigenerare neuroni: speranze contro Alzheimer e ictus.
Un nuovo sistema per rigenerare i neuroni, potenziale speranza contro Alzheimer o ictus. Ricercatori in parte finanziati dall’UE hanno convertito le cellule gliali del cervello in due diverse classi funzionali di neuroni. I loro risultati, pubblicati sulla rivista Public Library of Science (PLoS) Biology, potrebbero portare a importanti progressi nel trattamento delle malattie neurodegenerative. Lo studio e’ stato in parte finanziato dal progetto (“European transcriptome, regulome and cellular commitment consortium”), che e’ sostenuto con 12 milioni di euro nell’ambito dell’area tematica “Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute” del Sesto programma quadro (6? PQ).(ecoblog)