aprile 7, 2013
I pesci grassi “elisir” di lunga vita. Il segreto si chiama omega 3, gli acidi grassi buoni che proteggono il cuore e di cui sono ricchi in particolare tonno, salmone, sgombro, aringhe e sardine. Mangiandone 2 volte a settimana si guadagnano 2 anni di vita. Lo sostiene un nuovo studio di Dariush Mozaffarian, docente di epidemiologia a Harvard e uno dei massimi esponenti internazionali degli studi sugli effetti degli omega 3. In una nuova ricerca pubblicata su Annals of Internal Medicine, Mozaffarian ha investigato il consumo di acidi grassi e pesce nella popolazione anziana. Sono stati valutati i valori ematici degli acidi grassi di 2.700 persone con 65 anni e più per un arco di tempo di 16 anni.
Per i consumatori abituali di pesce, una maggior livello di acidi grassi omega 3 nel sangue in età avanzata “riduce il rischio di mortalità generale del 27%” e per quanto riguarda il rischio di mortalità per problemi cardiaci addirittura del 35%. Un guadagno di 2,2 anni di vita in più rispetto a chi presentava livelli ematici di acidi grassi omega 3 inferiori.
“I dati in nostro possesso confermano l’importanza di introdurre adeguate quantità di omega 3 per la salute del sistema cardiovascolare e suggerisce anche che il consumo in tarda età possa allungare gli anni che restano da vivere”, spiega il ricercatore. In particolare i “grassi” scudo contro i rischi cardiovascolari sonno l’acido eicosapentaenoico (EPA) che diminuisce il rischio di attacchi di cuore e l’acido docosapentaenoico (DPA) che riduce l’ ictus.
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dicembre 10, 2012
04:08 am | Un’analisi pubblicata sulle pagine del Journal of Lipid Reserach conferma i benefici per la salute del cuore associati all’assunzione di omega 3. Condotta dai ricercatori del Linus Pauling…
10 dicembre 2012 / Leggi tutto »
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settembre 5, 2012
09:28 pm | Mangiare pesce fa bene alla salute, grazie soprattutto all’olio di pesce. Il contenuto di omega 3, gli acidi grassi, aiuta la circolazione, conserva fluido il sangue, protegge il…
4 settembre 2012 / Leggi tutto »
Scienza
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settembre 1, 2012
12:45 am | Circa 10 grammi al giorno, quasi il doppio rispetto ai 6 grammi raccomandati dagli esperti. Gli italiani mangiano troppo salato, e nello stesso tempo assumono poco potassio perché…
1 settembre 2012 / Leggi tutto
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giugno 9, 2012
Una dieta ricca di Omega-3 riduce i livelli ematici di una proteina, la beta-amiloide, strettamente associata allo sviluppo della malattia di Alzheimer.
La dimostrazione arriva dalle pagine di Neurology, dove un gruppo di ricercatori guidato da Nikolaos Scarmeas del Columbia University Medical Center di New York (Stati Uniti) ha pubblicato uno studio in cui ha rilevato che il consumo di cibi caratterizzati da alti livelli di Omega-3 è associato a concentrazioni plasmatiche di Aβ42 – la forma di beta-amiloide che tende a formare più facilmente le fibre dannose per il sistema nervoso – ridotte del 20-30%.
Per giungere a questa conclusione è stato necessario analizzare le abitudini alimentari di più di 1.200 individui di età superiore ai 65 anni.
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Maggio 6, 2012

Contro il declino cognitivo tipico dell’Alzheimer, e per una buona memoria bisogna consumare cibi ricchi di acidi grassi Omega-3 come noci, pesce e pollo.
Che gli Omega 3 fossero determinanti contro l’invecchiamento cerebrale e la perdità della funzionalità cognitiva era noto da tempo. Ne parlavamo qui a proposito del consumo di pesce. Un recente studio, condotto dai ricercatori dell’American Academy of Neurology, ha scoperto perché e come gli Omega-3 svolgono questa importante funzione protettiva dalle malattie degenerative.
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Neurology, ha appurato che gli acidi grassi Omega-3 riducono i livelli di beta-amiloide nel sangue, una proteina i cui valori eccessivi sono collegati all’Alzheimer ed a disturbi della memoria. Più assumiamo acidi grassi Omega 3 e più i valori di beta-amiloide si abbassano.
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febbraio 28, 2012
Si trovano nel pesce azzurro, dalle alici alle sardine fino agli sgombri e sono un salutare ‘elisir’. Sono gli acidi grassi insaturi del tipo omega-3.
Una dieta priva di questi fondamentali mattoni della nutrizione può accelerare l’invecchiamento del cervello e mettere a repentaglio le capacità cognitive come la memoria. A svelarlo è un studio dell”University of California’ (Los Angeles), pubblicato sulla rivista ‘Neurology’.
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Maggio 26, 2011
Quante volte mangiate pesce durante la settimana? Ci sono persone che l’unico pesce che conoscono è il tonno in scatola. Vuoi che spesso è caro, vuoi che non tutti lo sanno cucinare o hanno voglia di pulirlo, vuoi che non sempre si trova spesso, numerose famiglie non mangiano pesce. Pensare che in qualsiasi dieta ben bilanciata, è l’alimento consigliato per eccellenza. Il Karolinska Institutet di Stoccolma lo raccomanda almeno 3 volte la settimana.
C’è un motivo molto importante: le persone che lo consumano con questa costanza hanno meno probabilità di avere l’ictus nel corso della vita. Per giungere a questa tesi, ricercatori hanno seguito un gruppo di 35 mila donne nate tra 1914 e 1948 per circa 10 anni. Lo studio è iniziato con un test scritto per fotografare la loro situazione: stile di vita, malattie croniche e abitudini alimentari.
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Maggio 9, 2011

Quante volte mangiate pesce durante la settimana? Ci sono persone che l’unico pesce che conoscono è il tonno in scatola. Vuoi che spesso è caro, vuoi che non tutti lo sanno cucinare o hanno voglia di pulirlo, vuoi che non sempre si trova spesso, numerose famiglie non mangiano pesce. Pensare che in qualsiasi dieta ben bilanciata, è l’alimento consigliato per eccellenza. Il Karolinska Institutet di Stoccolma lo raccomanda almeno 3 volte la settimana.
C’è un motivo molto importante: le persone che lo consumano con questa costanza hanno meno probabilità di avere l’ictus nel corso della vita. Per giungere a questa tesi, ricercatori hanno seguito un gruppo di 35 mila donne nate tra 1914 e 1948 per circa 10 anni. Lo studio è iniziato con un test scritto per fotografare la loro situazione: stile di vita, malattie croniche e abitudini alimentari.
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Maggio 3, 2011

Le alici sono un toccasana per il cuore, infatti, tra le diverse specie ittiche, hanno il contenuto più alto ed equilibrato di acidi grassi omega 3 e omega 6, alleati preziosi contro infarto e ictus. A rivelarlo, è stato una ricerca spagnola dell’Università dell’Almeria che ha messo a confronto 12 varietà di pesci comuni nella dieta dei Paesi mediterranei, tra cui anche il nasello e le sardine.
L’esito dello studio è stato pubblicato sulla rivista “Journal of Food Composition and Analysis” e ha decretato la tracina drago, un pesce molto diffuso nei nostri mari e dalla carne bianca e saporita, come il più ricco in assoluto di sostanze naturali, seguita dalle alici. Queste specie ittiche, infatti, sono particolarmente ricche di grassi polinsaturi a catena lunga.
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