Posts tagged ‘Obama’

gennaio 12, 2021

BRUTTE PAROLE E BRUTTI FATTILA SAI L’ULTIMA?

Alberto Benzoni 

Due nuove versioni della “vittoria rubata”; e, a sostegno del nostro prestigio internazionale, tutte e due puntano il dito contro l’Italia.Nella prima, il colpevole è Renzi, in combutta con Obama e i nostri servizi deviati. Siamo nel 2016, negli ultimi mesi della sua presidenza. E il nostro Matteo si presenta alla Sala ovale con un’offerta allettante: dispone (i servizi deviati? la criminalità organizzata? Soros ?) di un non meglio precisato dispositivo che consente di truccare all’ingrosso qualsiasi risultato elettorale e lo offre su un piatto d’argento al suo interlocutore.Domanda: ma perché non utilizzarlo da subito nella campagna elettorale del 2016? Due risposte: perché, a Obama, Hillary stava sui cosiddetti; oppure perché Obama pensava che Hillary avrebbe vinto comunque. E fin qui ci siamo.Seconda domanda. Perché, se Renzi aveva a disposizione, unico nel mondo, l’arma atomica, perché non l’ha sperimentata in Italia, quando ne aveva urgente bisogno? Una sola risposta; perché Obama lo aveva espressamente richiesto. E qui siamo al limite tra realtà e realtà romanzesca.Terza domanda. Possibile che il nostro paese, che tutti e ciascuno (noi italiani compresi) ritengono un paese di incapaci, sia l’unico al mondo a disporre di un’arma politica, insieme assoluta e invisibile?E qui dobbiamo fermarci: perché questa roba non riesce nemmeno ad essere verosimile. A consolarci, il fatto che a crederci siano in tanti; ma non in tantissimi.E questo vale anche per la nostra seconda versione. Dove il colpevole è Mattarella, al soldo dei servizi segreti inglesi. E con l’aggravante che qui non c’è nemmeno l’invenzione di un mandante.

I FATTI DEL 6 NOVEMBRE NEL VANGELO DELLA DESTRA REPUBBLICANA

Biden, una persona che pesa le sue parole e che vuole riconciliare l’America con se stessa, ha definito i fatti del 6 novembre in termini di attentato, per giunta terroristico alla democrazia favorito da un complotto dei responsabili della sicurezza nazionale. Un giudizio condiviso dalla maggioranza degli americani, oltre che dai governi e dai popoli europei.Ma c’è anche la versione elaborata da Sarah Palin repubblicana dell’Alaska e imposta dalla destra del partito al povero Mc Cain (O Mac? N.d.A) come vice presidente nelle elezioni del 2008. Una versione condivisa, bene saperlo, dalla maggioranza dell’elettorato repubblicana (ma, attenzione, respinta con sdegno dai protagonisti della vicenda).In questa versione, l’invasione del Congresso è stata insieme, un manifestazione popolare con la sua simpatica tonalità folcloristica e un complotto; ordito, quest’ultimo da Biden, multinazionali, Soros e affini e posto in essere dai loro manutengoli (manganellati e uccisi pacifici dimostranti; via libera ai violenti, rappresentati, guarda caso, da quelli di Black Lives Matter e dagli Antifa, noti nemici dell’America).Si potrebbe obbiettare che, tra gli invasori, gruppi neri non si sono proprio visti. “Ma è perchè portavano la maschera”. Si potrebbe osservare che non risultano pacifici campeggiatori assaliti selvaggiamente dalla “polizia del regime” ma piuttosto l’inverso. “Ma è perché non lo dicono i giornali”. Si dovrebbe ricordare che l’attacco al parlamento è venuto dopo l’invito incendiario di Trump e che, all’interno del Congresso, fatti di sangue non si sono verificati perché il Nostro non aveva in mente un colpo di stato quanto una imprecisata lezione ai “traditori” e questi erano stati posti in salvo e in un luogo sicuri. “Ma non ci facciamo ingannare dai tuoi ragionamenti complicati”.Per nostra fortuna a ribellarsi violentemente contro la Palin e i suoi sostenitori americani (e italiani) sono stati gli stessi protagonisti della vicenda. Essere denunciati dai democratici, ci sta. Essere scambiati per i loro nemici mortali è francamente troppo…CHE FARE, ALLORA?Tutti i democratici e oltre il 60% degli americani, sono indignati per ciò che è avvenuto e preoccupati per quello che Trump potrà ancora fare o dire nella settimana che precede l’insediamento di Biden.La loro proposta è dunque quella di neutralizzarlo attraverso l’”impeachment” (rimozione per colpa) o l’utilizzo dell’art.25 (rimozione per incapacità). Ma si tratta di un risultato raggiungibile solo in tempi medi; e che comporterebbe, comunque, nell’immediato, un ricompattamento dei repubblicani intorno al loro eroe. E la loro radicalizzazione. Con il relativo boicottaggio delle proposte del governo.Altrettanto insensata politicamente quanto più negativa eticamente la proposta veicolata dai trumpini nostrani. Una specie di “chi ha avuto ha avuto” in cui The Donald potrà decidere di fare il bravo, ma solo quando cesserà la persecuzione nei suoi confronti. Il tutto, citando a sostegno l’amnistia di Togliatti; dimenticandosi di aggiungere che quella amnistia voleva chiudere una partita in cui c’era stato uno scontro senza quartiere tra fronti opposti con la vittoria totale – ed eticamente come politicamente giusta – di uno dei due.In questa prospettiva il compito del vincitore è, puramente e semplicemente, quello di riunificare gli americani intorno al suo programma. Niente di più e niente di meno. Agli altri la scelta di come comportarsi. A partire dalle esecuzioni capitali previste a partire da domani; e per fare un dispetto al successore. Un consiglio che, per inciso, dovrebbe valere anche per la nostra coalizione di governo. Ammesso e non concesso che ci sia…

febbraio 15, 2015

Avanti Savoia!


Tyler Durden, Zerohedge 2/2/2015
Il seguente articolo è ciò che volevo evidenziare da oltre una settimana, ma le notizie erano così travolgenti che semplicemente non ne ho avuto la possibilità, finora. Avendo spese molto tempo a cercare di capire il mondo, mi stupisco sempre di ciò che leggo. Mentre i lett Altro…

dicembre 30, 2014

Il “modello americano” funziona? Solo per gli Usa!

Daniele Conti – tratto da http://contropiano.org/
Il modello americano funziona! I titoli di oggi non lasciano scampo al lettore che mastica poco di economia, e Renzi – o chi gli gestisce il tweet – ne approfitta subito per dire che è così che bisogna fare.
Altro…

marzo 28, 2014

Manuale del buon venditore.

Scopo centrale della visita del presidente Obama in Europa è premere per l’unità dell’Occidente di fronte alla Russia, costi quel che costi, dall’economia alla difesa

Fonte: il manifesto 27 marzo 2014.

Tratto da: http://ilmanifesto.it/il-pacco-atlantico/

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=100453&typeb=0&Il-pacco-atlantico

Manlio Dinucci – Scopo centrale della visita del presidente Obama in Europa – dichiara Susan Rice, consigliera per la sicurezza nazionale – è «premere per l’unità dell’Occidente» di fronte alla «invasione russa dAltro…

febbraio 23, 2014

Indipendenza energetica, il primo passo verso la distruzione dell’economia: l’allarme di Noam Chomsky

La conferenza Noam Chomsky l’ha tenuta lo scorso 10 febbraio al Third Boston Symposium on Economics alla Northeastern University Economics Society a Boston e il tema era Come mandare in rovina l’economia in 3 mosse. Il discorso non è molto complicato e si basa sostanzialmente sull’accaparramento e sfruttamento delle risorse naturali. In effetti tutto parte dalla ricerca di energia a buon prezzo necessaria a sostenere la crescita e lo sviluppo e dunque la stessa economia. Ma questa energia non è a impatto zero e costa in termini ambientali.

La premessa che fa Chomsky è questa:

Supponiamo che per qualche motivo perverso siamo interessati a rovinare una economia e una società e per renderlo interessante, selezioniamo la società più ricca e più potente della storia, con vantaggi incomparabili, con la fortuna a portata di mano – vale a dire la nostra (quella americana NdR).


Sostanzialmente le risorse ci sono e per tutti, così come il lavoro, ma spiega Chomsky:

nascosto dove non è possibile accedere, nelle tasche traboccanti dei super-ricchi, in particolare le grandi banche , che sono state generosamente ricompensati per aver creato una crisi tanto grave da aver quasi fatto crollare l’economia nazionale e globale.

Spiega Chomsky che tutto ciò non accade all’improvviso ma è diretta conseguenza delle politiche liberiste adottate dalla generazione passata. Il primo passo per distruggere un economia consiste nel tagliare sulla ricerca sostenuta dallo Stato; il secondo passo riguarda il favorire la crescita di istituzioni finanziarie tenendo il mercato sotto rezzo attraverso interventi statali e il terzo e ultimo passo riguarda il convincere l’opinione pubblica che queste scelte non hanno impatto sul futuro.

Chomsky ha portato l’esempio dell’euforia attualmente in corso negli Stati Uniti in merito alla indipendenza energetica per cui ci si paragona all’Arabia Saudita. Sappiamo che questa indipendenza energetica si basa sulle estrazioni di gas scisto attraverso la tecnica del fracking che genera un notevole impatto ambientale.

Conclude quindi Chomsky:

La società è impegnata in una grande campagna di propaganda per convincere la gente cheil cambiamento climatico, se esiste, non deriva da attività umane.Nel caso di collasso climatico globale, tuttavia, la rovina andrà ben oltre l’economia.

febbraio 20, 2014

Obama, Abe, Roosevelt: ecco perché aumentare i salari combatte la recessione.

wages

Riprendendo la lezione della Grande Depressione, Obama e Shinzo Abe cercano di innalzare la domanda aggregata e l’inflazione attraverso l’incremento dei salari. Ecco perché può funzionare.

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gennaio 27, 2014

L’America è sempre più povera e diseguale………..mentre noi stiamo una bellezza!


Linkiesta.it – Meno posti di lavoro, e pagati peggio. La Grande crisi continua a mietere vittime
Federico Guerrini – Sono passati 50 anni dal discorso con cui il presidente Lyndon Johnson annunciò al Congresso l’inizio della grande “War on poverty”, la guerra alla povertà, in un America in cui, come disse poeticamente, troppe persone vivevano alla “perifeVisualizza altro

novembre 19, 2013

Ossimori armati: guerre umanitarie.

guerre democratiche http://www.remocontro.it/editoriale/ossimori-armati-guerre-umanitarie-guerre-democratiche/
Può avere un senso il concetto di “guerra democratica”? Esaminando l’andamento dei conflitti armati dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e la fine della contrapposizione tra due blocchi di nazioni ideologicamente alternativi, senz’altro sì. Ciò vale, tuttavia, se e solo se si ritiene che …

novembre 10, 2013

Basi Usa in Italia: perché sempre più strategiche. Inchiesta americana.

“Come il Pentagono sta usando le vostre tasse per trasformare l’Italia in un trampolino di lancio per le guerre di oggi e di domani”

In Italia ci sono 59 basi militari americane. Si tratta del quinto avamposto statunitense nel mondo per numero d’installazioni militari dopo Germania. Il quotidiano La Stampa e la rivista Inter…Visualizza altro

novembre 10, 2013

Attacco di aerei israeliani alla Siria. Ecco chi non vuole la pace in Medio Oriente

 

(ASI)E’ passata sotto quasi totale silenzio dei mass media l’ennesima grave provocazione dell’esercito israeliano che rischia di vanificare i lodevoli sforzi di pace in Medio Oriente intrapresi dagli USA e da Obama. Fonti ufficiali americane informano che pochi giorni fa aerei da guerra israeliani hanno colpito n…Visualizza altro