l trapianto dei precursori di alcuni tipi di neuroni da topi a ratti con una durata di vita differente ha dimostrato che queste cellule nervose possono vivere per un arco di tempo molto superiore a quello dell’organismo che li ha generati. Sopravvivenza e invecchiamento neuronale sarebbero dunque processi coincidenti ma separabili, aumentando così la speranza che estendere la durata della vita di un organismo con interventi dietetici, comportamentali e farmacologici non comporti necessariamente un cervello impoverito di neuroni.
Alcuni neuroni hanno la capacità di vivere molto più a lungo di quanto possa fare l’organismo che li ha prodotti. E’ questo il sorprendente risultato a cui è giunto un gruppo di ricercatori italiani dell’Università di Pavia e di quella di Torino, che lo illustrano in un articolo a firma Lorenzo Magrassi, Ketty Leto e Ferdinando Rossi pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Science”.