Posts tagged ‘Nencini’

aprile 23, 2021

Dove siete Compagni?

Di Beppe Sarno

All’indomani di “mani pulite” il Partito Socialista si sciolse come neve al sole. I più furbi salirono sulle scialuppe di salvataggio che la nave di Berlusconi mise in acqua garantendo loro una navigazione sicura per oltre venti anni, altri conservarono il simbolo del nostro  partito con alterne fortune fino allo squallore odierno con un ragazzino che gioca a fare il segretario nazionale e l’indefinibile Nencini. Per il resto un diaspora di compagni dispersi in mille rivoli alla ricerca di una rinascita.

Molti di noi si chiedono ed io sono uno di questi, dove andare. Ognuno lo fa secondo le proprie origini culturali e politiche in modi contraddittori e diversi ed il discorso rimane sempre confuso e la paura dell’ignoto e la consapevolezza di essere ininfluenti non ci fa comprendere i discorsi e le ragioni degli altri.

Ci domandiamo chi sono i nostri interlocutori sul piano reale. Alcuni scelgono il paese come classe operante altri una classe politica che pretende di orientarne il cammino dall’alto.

Eppure gli spazi politici per ricostruire un’ agorà della sinistra esiste: un paese sempre più diviso fra nord e sud, con il nord che avanza verso un’epoca nuova dei rapporti produttivi dove la finanza determina le scelte ed un sud sempre più abbandonato a sé stesso, malgrado i proclami dei vari governatori regionali e che retrocede verso il malcostume borbonico e mafioso che ha fatto dei  rapporti  fra politica ed economia una fossa dei serpenti dove chi ci cade muore avvelenato.

In tutto questo i lavoratori, includendo in questa definizione anche le decine di piccole e medie aziende penalizzate da un’economia che tende sempre più ad emarginarle, vengono abbandonati al loro destino.

L’Ilva di Taranto, la Whirpool di Napoli per citarne alcune ne sono la prova.

Una classe politica senza cultura cresciuta nel clima del ventennio Berlusconiano attenta all’apparire si preoccupa solo delle scadenze elettorali in cui i partiti ricchi di bizantinismi ma poveri di volontà univoche e di progetti politici non hanno mai saputo portare a compimento il progetto democratico che la nostra Costituzione indicava.

In Italia non esiste solo un vuoto di potere che la Presidenza della Repubblica, sollecitata dai poteri forti europei prova a colmare con l’uomo forte Draghi, ma anche soprattutto un vuoto ideologico e politico assai più temibile che una sinistra responsabile e consapevole del proprio ruolo dovrebbe colmare.

Il paese reale, i lavoratori, le imprese sane sono ormai incapaci di prefigurare e preordinare un futuro diverso da quello che Draghi e  l’Europa con l’aiuto degli strumenti di comunicazione di massa propinano loro.

Ma fino a quando questo sarà possibile? Difficile rispondere! I partiti sono arrivati ai limiti dell’inefficienza ideologica e si rischia una crisi di governo per un’ora in meno o più di coprifuoco.

Al vuoto di potere governativo ed amministrativo si aggiunge un vuoto ideologico e politico. Si sente dire che la distinzione fra destra o sinistra non ha più senso, si propina un’ideologia del fare. Il pericolo che a questo vuoto faccia seguito una perdita di libertà e democrazia.

Allora che deve fare una sinistra responsabile per contrastare questa deriva che ci ha portato ad una sorta di Repubblica conciliare dove l’uomo solo al comando fa e disfa secondo il pensiero dominante del finanz-capitalismo?

In un paese dove la burocrazia è tutto e dove l’opposizione non conta nulla, le situazioni precipitano rapidamente e la mentalità reazionaria di Salvini, della Meloni cova in molti ambienti democraticamente immaturi. Quei lavoratori che un tempo votavano per i partiti tradizionali della sinistra ora credono alla Lega ed alla destra reazionaria fra le più retrive d’Europa, amica di Orban e Erdodogan.

Buona parte della magistratura, della polizia, di una pubblica opinione infettata da una televisione di Stato ed un giornalismo che  in genere che non è più servizio informativo ma solo cassa di risonanza del potere sono infettati da questa mentalità reazionaria.

Questo quadro desolante ci insegna una cosa: ci sono spazi per i socialisti e i compagni che intendono resistere.

Il paese i lavoratori hanno fame di politica, di idee, di obbiettivi di lotta. Rifondazione comunista ha lanciato uno slogan molto efficace “Praticare l’opposizione, costruire l’alternativa. Il tempo è ora!” Certo è condivisibile, ma per fare questo bisogna capire come riconquistare quelle masse di lavoratori operai, studenti, impiegati, piccole e medie imprese che oggi guardano a destra  e per fare questo  è necessario capire quali sono i bisogni dei lavoratori che contrastano con i desideri di quella classe politica che rappresenta solo la finanza internazionale  ed assecondarla rappresenta solo un suicidio politico.

Ritornare davanti alle fabbriche, sui posti di lavoro, parlare con la gente smettendo, come diceva Karl Kautsk “di parlare di tasse, dogane, vessazioni poliziesche e casse di malattie e cose simili dimenticando i grandi scopi comuni come un amore di gioventù trascorso”

Andiamo a parlare alle gente dei loro diritti annientati da venti e più anni di liberalismo, andiamo a  parlare e spiegare perché i partiti al governo non vogliono attuare la Costituzione o peggio vogliono ridurla ad un straccio inutile.

Stiamo andando verso una stagione politica in cui sarà varata una nuova legge elettorale che il PD, La lega e tutti i partiti al governo vogliono che abbia una conformazione maggioritaria. E’ il momento di impegnarsi a difendere i diritti politici  e un regime parlamentare effettivo come strumento di dominio democratico dei lavoratori e di tutti quelli che rifiutano questa deriva antidemocratica verso cui stiamo scivolando.

All’interno della sinistra ora più che mai è indispensabile deporre rancori, incomprensioni, rinunciare ai fini particolaristici per fra rinascere il paese e difendere la democrazia.

Sapremo compagni avere una visione lungimirante non solo degli interessi dei lavoratori, ma anche dei nostri stessi interessi?

marzo 28, 2014

Il più socialista di tutti.

 

La Direzione PSI ha votato la deroga allo statuto…Nencini racchiude in se tutte le cariche possibili…lui è socialista più di altri.

gennaio 22, 2014

Morte annunciata del PSI.

 

tessera psi 1921La legge elettorale che ci propone Renzi significa la morte del PSI come soggetto politico autonomo. Infatti se questa proposta di legge passa così come è stata concepita da Renzi e Berlusconi al PSI non resta che farsi assorbire dal PD o vivere in maniera subalterna sacrificando ogni forma di autonomia. Oggi più che mai una voce autenticamente socialista è indispensabile per la sopravvivenza della democrazia in Italia e in Europa. D’altronde è inevitabile questo fenomeno degenerativo dal momento che per il PD, in maniera strumentalmente falsa, la parola socialista è simbolo di corruzione e degenerazione politica, soprattutto perché ha consentito agli ex comunisti riciclati nel PD di presentarsi come la sinistra di governo e disponibile al dialogo con le istituzioni e i poteri finanziari. Mettere da parte l’idea socialista è servito al PD e a quella parte del PD che vedeva in Blair il nuovo profeta del socialismo coniugare i loro interessi di bottega e la loro brama di potere con gli interessi del capitalismo finanziario, con affossamento de capitalismo di stato e con il regalo delle partecipazioni statali ai privati (vedi Enel, settore telefonico, industria chimica, industria auto concessioni autostrade etc.). Prodi e prima di lui Andreatta hanno introdotto il concetto che il mercato è il regolatore della società, perché ogni conflitto all’interno dei  meccanismi del mercato è destinato a normalizzarsi. Abbiamo visto quanto questa previsione sia falsa e nello stesso tempo destinata a chiudere gli spazi di democrazia. Chi si illude che esista una opposizione all’interno del PD sbaglia perché da una parte Renzi incontra Berlusconi, dall’altra quelli che oggi tatticamente contestano Renzi sono gli stessi che hanno consentito la crescita esponenziale di Berlusconi durante l’arco di un ventennio senza nemmeno provare a contrastarlo, ma facendo affari con lui e gestendo il processo politico se non insieme almeno in modo parallelo. Renzi è un pericolo per la democrazia e nessuno all’interno del Pd farà qualcosa per fermarlo, perché la pseudo sinistra è fallita e sta battendo in ritirata per non essere spazzata via. Solo provando  a ricostruire un percorso politico autenticamente socialista che faccia un serio processo al togliattismo ed ai suoi epigoni potremo pensare di trovare gli elementi per una rinascita politica che basi la sua ricostruzione su alcuni  concetti fondamentali: ricostruzione delle regole della democrazia stabilendo il principio che democrazia equivale a socializzazione del potere, applicazione del principio costituzionale che ognuno paghi le tasse in maniera progressiva secondo il proprio reddito, redistribuzione del reddito  ed infine che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e non sulla rendita finanziaria. Di tutto questo il Pd sembra avere perso la traccia e la sinistra del PD non ha nessuna credibilità per fare la opposizione a Renzi…ed infatti non la fa.

dicembre 4, 2013

Nencini: l’usurpatore.

 

Mai sentita da un segretario nazionale una replica di così basso profilo, piena di inesattezze ( o falsità ) e senza la capacità di trasmettere un minimo di entusiasmo. 1) Ha detto che fino al 2008 non c’erano sbarramenti elettorali e il partito di Boselli non presentava liste. Non è vero: 4% nella finta quota proporzionale (25%) senza preferenze, e, uninominale secca (75%) che è peggio di qualsiasi sbarramento. Boselli non presentava le liste ma faceva accordi che, tranne il girasole, ci facevano superare lo sbarramento nella quota proporzionale (vedi rinnovamento italiano e rosa nel pugno). 2) Attacco volgare, fuorviante e falso a Biscardini, il quale è stato eletto a Milano nella lista PD, ma ha preso le preferenze, Nencini in Toscana ha fatto il Consigliere senza preferenze con la lista tipo porcellum. Il porcellum prima di Calderoli l’hanno inventato i DS in Toscana e lui l’ha appoggiato. 3) Nencini pretende che nei comuni ci sveniamo per ottenere qualcosa e poi in Parlamento lui si trova il posto sicuro. Avrebbe dovuto dimostrare che le sue operazioni erano atte a far guadagnare qualcosa al Partito e non a se stesso (prima assessore esterno in Toscana e poi Senatore). 4) I gruppi PSI a Camera e Senato non esistono, da una parte sono nel misto e dall’altra nel gruppo delle autonomie e con il PLI che non ha parlamentari. Per fare i gruppi ci vogliono 10 Senatori e 20 deputati, forse non conosce i regolamenti parlamentari. 5) Ha vinto un congresso fasullo. Se un Congresso si tiene ad inizio anno, posso capire i tesseramenti dei due anni precedenti, ma se si svolge a fine anno si deve tener conto dell’anno precedente e di quello in corso. 6) Ha premiato ed eletto nel Consiglio nazionale dirigenti di federazioni che non hanno tenuto il congresso e che alle elezioni hanno votato il PD alla Camera e si sono dimenticati del PSI al Senato. (vedi Catanzaro).

novembre 21, 2013

Cronaca di una vittoria annunciata.

CONTRO LA RICONFERMA DI NENCINI
Primarie:
Suicida non presentare un candidato socialista alle primarie.
Grande occasione per la visibilità per il Partito.
Liste:
AGOSTO 2012 Nencini dice che se resta il porcellum le nostre liste apparentate al PD ci saranno.
SETTEMBRE 2012 Presentata l’alleanza di centro sinistra Italia Bene Comune (PD PSI SEL).
NOVEMBRE 2012 Costituzione di comitati socialisti per Bersani.
DICEMBRE 2012 Nencini ribadisce che se si vota con il porcellum la lista si farà sicuramente.
Ora arrivano le tre versioni del Segretario sulla non presentazione liste:
GENNAIO 2013 Nencini dice che in presenza della lista del Centro Democratico sarebbe azzardato presentare la nostra.
FEBBRAIO 2013 Nencini dice che Bersani ci ha negato l’apparentamento per fare spazio a Tabacci, non rispettando l’accordo iniziale.
LUGLIO 2013 Nencini dice che negli accordi con Bersani fin dall’inizio era escluso che noi potessimo presentare la lista, perché l’obiettivo del PD era di risucchiarci al suo interno.
A QUALE NENCINI DEVO CREDERE?
Questione dibattito interno:
In tutto questi mesi chi nel gruppo facebook del PSI muoveva critiche all’operato di Nencini veniva cancellato dal Guardiano della Rivoluzione e della Comunicazione.
Inoltre il congresso si sta celebrando con un anno di ritardo, con regole dettate dal segretario, con un tesseramento gestito dal centro e senza un minimo di garanzie. Chi mi dice che chi è compreso negli elenchi ha pagato davvero o se il capo ha dato tessere gratis ai propri referenti locali ?
Quali Federazioni hanno visto restituita la quota parte delle Tessere?
E intanto i finti oppositori che dovevano mandarlo a casa prima del congresso sono tornati nella cuccia in attesa dell’osso.
ottobre 24, 2013

Nencini vergognati.

Foto del Senatore Riccardo NENCINI  La Puppato e i TRE socialisti  NENCINI,BUEMI E LONGO, se lo ricordino.
Con 218 voti favorevoli (il quorum richiesto per non rendere necessario il referendum confermativo era 214), 58 contrari e 12 astensioni il Senato ha approvato a maggioranza assoluta la deroga all’art. 138 della

Costituzione che istituisce il Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. Si è aperta la strada allo stravolgimento della Costituzione.
È un giorno molto triste per la democrazia.

ottobre 23, 2013

autoconvocata la direzione nazionale del PSI.

Cari Compagni ,
come comunicato ieri , ho inviato stamane, via e.mail , al Compagno Riccardo Nencini, Segretario Nazionale del Partito , e, per conoscenza ,a tutti i componenti della Segreteria Nazionale del Partito la comunicazione della autoconvocazione della Direzione Nazionale , nei seguenti termini:

“Caro Riccardo ,

ti comunico la richiesta di autoconvocazione della Direzione Nazionale ,cosi’ come prevista dallo statuto del Partito , per il giorno sabato 19 ottobre alle ore 11,30 ,presso i locali della Direzione Nazionale in Roma ,via S . Caterina da Siena n° 57 , sottoscritta dai seguenti 26 compagni facenti parte a titolo effettivo della Direzione nazionale :

Andreini Marco , Bartolomei Franco , Bastianelli Claudia , Benaglia Franco , Biscardini Roberto ,Buconi Massimo , Cefisi Luca , Centrone Carmen, Ceremigna Enzo, Craxi Bobo , Cuocolo Maria Rosaria, Di Tommaso Atlantide, Difino Andrea , Franchi Franco , Gitto Antonio , Incarnato Luigi, Iorio Luigi , Labellarte Gerardo , Miele Giovanna , Piluso Luciano, Potenza Aldo, Rometti Silvano ,Sollazzo Angelo , Vertemati Nando, Vita Rocco , Zammataro Davide .

E dai seguenti 5 compagni facenti parte della Direzione a titolo di partecipanti con voto consultivo :

Benzoni Alberto , Besostri Felice , Colais Gianni , Ricciuto Enrico , Scuderi Antonello .

La riunione avra ‘ come ordine del giorno i seguenti punti :
1 )La valutazione delle attivita’ preparatorie del Congresso Nazionale .
2 ) La definizione delle mozioni congressuali alternative o delle tesi unitarie .

Ti comunico che i compagni promotori della richiesta provvederanno a dare notizia della riunione, ed a trasmettere la relativa convocazione a tutti i componenti della Direzione Nazionale .

Vista la delicatezza della fase della vita del Partito che siamo attraversando , ed alla luce della rilevanza delle questioni poste all’ordine del giorno della riunione , ti invito a voler essere presente ai lavori .

Fraterni Saluti

Franco Bartolomei .”

L’invito che da questo blog facciamo al compagno  Franco Bartolomei e di operare affinchè tutti i compagni che si oppongono alla gestione padronale del partito confluiscano in una unica mozione politica che scardini l’attuale segreteria, solo una forte unità, infatti potrà permettere il ribaltamento di una posizione di potere usurpata  e mai guadagnata. le divisioni dell’opposizione fanno comodo solo a Nencini ed ai suoi lacchè.

G.S.

 
luglio 7, 2013

Saudade.

aprile 5, 2013

caro nencini non riuscirai a farmi passare la voglia di essere socialista.

marzo 10, 2013

Il Congresso di Fiuggi stabilì:……….

“Dobbiamo dare senso politico ed essere chiari rispetto alle prossime scadenze elettorali nazionali. Quando si assume la decisione congressuale di presentare la lista socialista alle prossime elezioni politiche del 2013, così come è scritto nel documento congressuale unitario, non lo si fa per ragioni nostalgiche, ma si indica un percorso di lavoro su cui impegnare tutte le energie disponibili per raggiungere quell’obbiettivo. Garantendo peraltro, non ad un gruppo dirigente ristretto, ma ai territori la possibilità di giocarsi alla pari la carta di ritornare in parlamento. Ma se ci fossero elezioni anticipate? Se l’attuale maggioranza dovesse implodere? Vedremo. Ma intanto il Congresso dovrebbe vincolare il Partito a dire no a confluenze in altri simboli. No a candidati socialisti nelle liste del PD o in SEL. No ad alleanze in cui non sia visibile la nostra presenza o il nostro simbolo. Almeno questo non pregiudicherebbe il lavoro per la “ricostruzione socialista” che da domani siamo impegnati ad avviare.”