giugno 24, 2013
A guardarli così, a occhio nudo, non sembrerebbero così affollati, eppure i piedi sono la parte del corpo che ospita la maggior varietà di funghi. Ce ne sarebbero quasi 200 tipi diversi, almeno secondo quanto è stato recentemente pubblicato sull’autorevole rivista Nature da alcuni genetisti e dermatologi statunitensi del National Human Genome Research Institute di Bethesda.
LO STUDIO – L’esperta di genetica Julia Segre ha coordinato una ricerca che ha coinvolto dieci volontari sani la cui pelle è stata esaminata con l’intento di valutare con quali e quanti funghi fosse popolata. Attraverso tamponi di spugna, sfregati su varie aree del corpo, sono stati prelevati dei campioni di microrganismi in seguito analizzati con tecniche di sequenziamento del DNA. Quattordici le zone del corpo che sono state coinvolte nell’indagine: petto, fronte, braccia, narici, testa, mani e le diverse parti del piede. «Grazie all’estesa analisi del materiale genetico dei microrganismi – spiga Segre -, siamo riusciti a individuare con precisione le varie specie di funghi che abitano sul corpo e abbiamo visto che la zona dei piedi è quella che ne presenta sempre la maggior varietà». Ben 80 tipi diversi di funghi abiterebbero sul tallone, 60 popolerebbero le unghie dei piedi mentre tra le dita degli arti inferiori si anniderebbero altre 40 varietà di questi microrganismi. Per contro, testa, fronte e petto non arriverebbero a ospitarne neppure dieci specie.
Posted in salute e sanità |
Leave a Comment »
aprile 24, 2013
elica dna
‘Compie’ 60 anni ma e’ ancora la molecola piu’ studiata e su cui si appuntano le speranze dei ricercatori di tutto il mondo e di milioni di malati. Il 25 aprile 1953 veniva pubblicato su Nature il primo articolo a firma James Watson e Francis Crick che descriveva la struttura a doppia elica del Dna, dando inizio a studi che abbracciano ogni campo della scienza attuale, dalla medicina alla paleontologia.
La scoperta vera e propria risale al febbraio dello stesso anno, quando Watson e Crick, che lavoravano nei laboratori Cavendish dell’universita’ di Cambridge, guardando le foto ai raggi X scattate da Maurice Wilkins, che condivise con loro il Nobel nel ’62, e Rosalin Franklin, il cui contributo divenne noto solo piu’ tardi, ipotizzarono la struttura a doppia elica che oggi tutti conoscono, basata su 4 ‘mattoni’, o basi, accoppiati a due a due: ”Come vidi la fotografia – ricordo’ poi Watson nel suo libro ‘The Double Helix’ – rimasi a bocca aperta e il cuore prese a battermi piu’ forte”.
Posted in salute e sanità |
Leave a Comment »
febbraio 5, 2012
La provocazione arriva da una ricerca dell’University of California, pubblicata sulla rivista Nature. Secondo gli studiosi il consumo eccessivo di questo alimento crea dipendenza e una serie di malattie legate all’obesità. l’esperto Ghiselli: “E’ assurdo considerarlo come una droga”-
E’ bandito dalle diete e odiato dai dentisti. Per fare pace con la bilancia è meglio non consumarne troppo, ma ora dagli Stati Uniti parte una vera e propria ‘crociata’ contro lo zucchero. Secondo una ricerca della University of California 1, pubblicata sulla rivista Nature 2, rende dipendenti, come il tabacco e l’alcol e per questo motivo la sua vendita dovrebbe essere regolata per legge.
No alla vendita vicino alle scuole. Gli esperti statunitensi propongono di introdurre regole severe come, ad esempio, tassare tutti i cibi e le bevande che includono zucchero aggiunto, vietandone la vendita vicino alle scuole e ponendo dei limiti di età alla possibilità di acquistarli. Un problema quello dell’alimentazione molto sentito negli Stati Uniti, dove oltre i due terzi della popolazione è in sovrappeso, e fra questi ultimi oltre la metà è obeso.
Posted in salute e sanità |
Leave a Comment »
gennaio 19, 2012
L’Amazzonia si sta trasformando, ormai a rischio collasso
Le capacita’ di resistenza del ‘polmone’ della Terra sta arrivando al limite. E’ quanto emerge da una rassegna pubblicata sul Nature e curata da esperti internazionali che analizzano le trasformazioni in atto nel bacino dell’Amazzonia: i sintomi fanno pensare che gli ‘attacchi’ umani, fino ad ora ‘ammortizzati’ naturalmente dalla foresta, stiano piegando pericolosamente le resistenze.In cinquant’anni, dal 1960 al 2010, il numero di abitanti nella regione amazzonica e’ passato da 6 a 25 milioni e la superficie di foresta si e’ ridotta di circa l’80%. Nonostante alcuni passi in avanti nel tentativo di preservarla, il disboscamento e’ passato da 28.000 chilometri quadrati nel solo 2004 (una superficie superiore della Lombardia) a meno di 7.000 chilometri quadrati nel 2011, tuttavia secondo gli esperti i progressi in questa direzione sono ancora molto limitati e fragili.
Posted in Ambiente |
Leave a Comment »
gennaio 13, 2011
Risintonizzare il cervello per eliminare, alla fonte, la causa dell’acufene. E’ quanto sono riusciti a fare gli studiosi dell’Universita’ del Texas di Dallas (Usa), guidati da Michael Kilgard, nel corso di una ricerca pubblicata su Nature.
Gli esperti hanno stimolato il nervo vago di alcuni topi affetti da acufene durante la riproduzione di un tono acuto e, in questo modo, sono riusciti a eliminare il fastidioso ronzio. La pressione del nervo, infatti, ha rilasciato alcune sostanze chimiche capaci di alterare i circuiti della corteccia uditiva – la zona cerebrale che elabora i suoni – rimuovendo le cause del disturbo uditivo.
”La chiave di questo studio e’ che, a differenza dei trattamenti precedenti, non maschera o nasconde l’acufene – spiega Michael Kilgard – ma ne elimina la fonte”.
Posted in salute e sanità |
2 Comments »
dicembre 28, 2010
Scatta nei maschi sotto l’influsso dell’alcol l’interruttore genetico del raptus identificato da un team internazionale guidato dai National Institutes of Health (Nih) americani, che ha ‘setacciato’ il Dna di alcuni cittadini finlandesi colpevoli di crimini violenti non premeditati. La ricerca è pubblicata su ‘Nature’ e anche se, a detta degli stessi autori, la scoperta non basta da sola a spiegare tutta la gamma dei possibili comportamenti dettati da impulsi incontrollati, aiuta comunque a far luce sulle azioni violente spesso commesse da chi ha esagerato con l’alcol, aprendo la strada all’eventuale definizione di strategie diagnostiche e terapeutiche. La mutazione nel mirino riguarda il gene HTR2B, che regola la produzione di un recettore cerebrale della serotonina.
“L’impulsività è un fattore coinvolto in numerosi comportamenti patologici, dall’aggressività verso gli altri, al suicidio, alla dipendenza”, sottolinea David Goldman, coordinatore dell’equipe di ricerca, a capo del Laboratorio di neurogenetica dell’Istituto nazionale sull’alcolismo e l’abuso di alcol degli Nih. Ma l’impulsività, precisa l’esperto, “è anche un tratto caratteriale vantaggioso in tutti i casi in cui bisogna prendere una decisione rapida, o quando può convenire assumersi un rischio”.
Posted in salute e sanità |
1 Comment »
settembre 17, 2010
Stavano testando un farmaco contro il melanoma maligno, si sono trovati tra le mani la chiave per capire meglio la stategia di attacco del cancro. Sulle pagine di Nature, dove compare la ricerca, il passo avanti è stato definito “momento penicillina”, facendo un parallelo con la rivoluzionaria scoperta dell’antibiotico da parte di Alexander Fleming. A incuriosire i ricercatori dell’Università della California è il comportamento di un farmaco innovativo che blocca la mutazione di un gene specifico, B-RAF, legato al melanoma maligno, uno dei tumori più mortali. Lavorando alla terapia su misura della molecola PLX4032- dati gli effetti collaterali, l’autorizzazione è ancora lontana – gli scienziati americani della Plexxikon, l’azienda che lo ha brevettato, hanno individuato meccanismi genetici finora sconosciuti dell’attività tumorale. I primi test dicono che il 30% dei pazienti in un piccolo trial clinico con 32 volontari hanno avuto la remissione del cancro. Per Mark Stratton, direttore del Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge, tra i primi a trovare il legame tra B-RAF e tumore della pelle: “Siamo entrati in un momento in cui ci accingiamo a completare la nostra comprensione di quello che provoca il cancro”. (ASCA)
Posted in salute e sanità |
1 Comment »
settembre 15, 2010
Si erano già menzionate alcune ‘zone calde’ del genoma, come riportato qui.
Adesso ci sarebbero le varianti di un solo gene dietro la comparsa dei tumori della pelle e del glioma. A confermarlo sono 5 studi, pubblicati dalla rivista Nature Genetics online e condotti da consorzi internazionali di ricerca a cui ha partecipato anche un Irccs italiano, l’Istituto nazionale tumori di Milano. Studi che identificano varianti genetiche associate allo sviluppo di tumori cutanei e del glioma, attraverso l’analisi di quelle sequenze del Dna che variano da individuo ad individuo e che gli scienziati ritengono responsabili della suscettibilità individuale a manifestare determinate malattie.
L’analisi, condotta in parallelo in una popolazione di controllo sana, coinvolge alcune migliaia di persone, reclutate grazie alla creazione dei consorzi internazionali di ricerca. Tutti e 5 i lavori, spiega in una nota Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Int, “identificano varianti del gene CDKN2A-CDKN2B o adiacenti a questo nella regione cromosomica 9p21, una regione evidentemente cruciale per lo sviluppo di queste neoplasie, che sarà oggetto di intense ricerche in futuro indirizzate sia al possibile uso dei marcatori identificati come marcatori di rischio, sia allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche”.
//
Posted in salute e sanità |
2 Comments »
agosto 8, 2010
a destra: la zona ‘calda’ del CDKN2A
Scovati nel Dna dei ‘punti caldi’ del cancro, una sorta di ‘zona sismica’ genetica che quando si ‘muove’ puo’ provocare vari tipi di tumore.
Infatti cinque studi, pubblicati sulla rivista Nature Genetics da altrettanti gruppi di ricerca tra loro indipendenti, hanno identificato intorno a due geni, CDKN2A e CDKN2B, una ‘zona sismica’ del cancro: varie mutazioni a ridosso di questi due geni sono risultate legate a molti tipi di tumore diversi, dal cancro al cervello a quello della pelle.
Posted in Senza categoria |
2 Comments »
luglio 28, 2010
Scovati nel Dna dei ‘punti caldi’ del cancro, una sorta di ‘zona sismica’ genetica che quando si ‘muove’ puo’ provocare vari tipi di tumore.
Posted in salute e sanità |
1 Comment »