Utilizzare le cellule staminali adipose per combattere il cancro al cervello. E’ la scoperta dei ricercatori della Johns Hopkins University (Usa) pubblicata sulla rivista ‘PlosOne’. Secondo gli scienziati le cellule del grasso del paziente colpito da un glioblastoma, la forma piu’comune e aggressiva di tumore al cervello, hanno il potenziale per fornire un nuovo trattamento in grado di ‘inseguire’ e bloccare le cellule cancerose che riescono a migrare nell’organismo anche dopo la rimozione chirurgica della neoplasia. La ricerca ha preso in considerazione le cellule staminalimesenchimali (Msc) che “agiscono come un dispositivo ‘intelligente’ in grado di monitorare e colpire i tumori“, precisano i ricercatori.
Lo studio ha scoperto che le Msc hanno la capacita’ di scovare le cellule del cervello danneggiate dal cancro e possono fornire ai clinici un nuovo strumento d’attacco, personalizzato sulle condizioni del pazienti, in grado di intervenire nelle zone del cervello piu’ difficili da raggiungere. Spazi dove le cellule tumorali possono nascondersi e proliferare di nuovo.
Le Msc adipose hanno anche un altro vantaggio: la loro raccolta e’ meno invasiva e meno costosa rispetto al metodo, attualmente piu’ studiato, di utilizzare le staminali del midolloosseo.
“La sfida piu’ grande per combattere il cancro alcervello e’ fermare la migrazione delle celluletumorali anche dopo la rimozione della neoplasiaspiegano i ricercatori – quando puo’ accadere che le cellule ‘killer‘ sono gia’ scivolate via e