Posts tagged ‘manovra monti’

giugno 6, 2012

Il vero problema non è il debito pubblico.

Per uscire dalla spirale della crisi, non serve congelare il debito o fare default, ma costruire rapidamente l’unione fiscale e politica europea. In Italia, occorre puntare su ricerca, formazione, educazione.

di Lia Fubini da Sbilanciamoci.info

[…] Il problema della speculazione sui titoli del debito pubblico è legato non tanto alla dimensione del debito ma a diverse variabili e fra queste un’importanza fondamentale è costituita dai debiti verso l’estero, pubblici e privati.

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febbraio 29, 2012

Una sola parola: da vomito.

Si è partiti che sembrava quasi una crociata laica contro i privilegi della Chiesa cattolica sulle tasse e invece diventa sempre di più un inciucio!

Gli ultimi spifferi arrivano dalla commissione Industria del Senato, in cui il premier Monti si è presentato (in una forma molto irrituale) a illustrare il senso dell’emendamento sull’IMU (l’ex ICI) alla Chiesa sugli immobili non “commerciali”. Infatti è ormai chiaro che questo emendamento non nasce dalla voglia di fare un pò di equità, ma al contrario è una pezza nei confronti delle pressioni dell’Europa che rischiava di punire l’Italia  per aiuti di Stato non consentiti alle proprietà Vaticane e paradossalmente “costringere” il governo a recuperare le tasse non pagate negli anni scorsi. Perciò il testo dell’emendamento è concordato rigo per rigo con la Commissione Europea e non può essere modificato. Per questo motivo Monti ci ha tenuto a rassicurare tutti i senatori di area cattolica spiegando quale sarà il regolamento attuativo di questa disposizione. Come detto l’IMU non sarà riscossa per tutti gli immobili non “commerciali”, ma in questo conto Monti calcola tutte le 9370 chiese cattoliche disseminate nel paese, purchè “corrispondano a dei criteri di base” come l’applicazione dei programmi ministeriali (il che lascia in realtà totale libertà) e in generale tutte le strutture che “non fatturano profitti”, quindi anche la grandissima parte degli ostelli che sono il core business del turismo religioso, ma che guarda caso hanno sempre bilanci a profitto zero, perchè ufficialmente stornano i guadagni in “opere di carità, di assistenza” ecc.
Insomma alla fine resteranno gli spiccioli e l’emendamento avrà salvato le gerarchie cattoliche dal metter mano al portafogli per pagare l’Ici arretrata.
Immediate naturalmente le felicitazioni delle gerarchie cattoliche:” Andiamo nella direzione giusta…” . E chi poteva dubitarne!?

gennaio 15, 2012

I DUE COMPARI

Mario e Peppe si incontrano.
Baci ed abbracci tra di loro.
Peppino lo ringrazia … i suoi milioni di Euro sono sani e salvi.
Verranno tutti pagati con i sacrifici degli italiani,
che ora andranno in pensione a 70 anni per assicurare a Peppe i suoi finanziamenti d’oro,
oltre che a pagare la sua ICI.
gennaio 8, 2012

Un brutto affare Spese militari: costi esagerati e sprechi.

 

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Nonostante la crisi finanziaria e la successiva recessione globale, le spese militari nel mondo continuano a crescere: nel 2010 infatti, secondo quanto registrato dal SIPRI, il prestigioso Istituto Internazionale di Ricerche per la Pace di Stoccolma, la spesa militare ha raggiunto i 1630 miliardi di dollari, con un incremento in termini reali dell’1,3% rispetto all’anno … Leggi tutto »

dicembre 25, 2011

la moneta di plastica chi ci guadagna?

Le misure contro l’evasione fiscale del nuovo governo Monti prevede un tetto massimo per l’uso del denaro contante useremo quindi molto di più le carte di credito. Mentre il denaro contante è “gratuito”, le carte di credito ed i bancomat hanno un costo (mensile o legato ad ogni transazione effettuata) che le banche fanno pagare ai possessori. Proprio per questo motivo la manovra del nuovo governo sembra favorire le banche e sfavorire i cittadini, già tartassati da nuovi inasprimenti fiscali.

In media i costi per avere una carta di credito (bancomat o prepagata) si aggira sui 30 euro annui, ai quali vanno aggiunti i costi per i bolli obbligatori per legge e le spese necessarie per l’invio degli estratti conto, anch’essi previsti dalla legge. I costi cambiano se viene scelta una carta come l’American Express: spese a partire da 75 euro all’anno.

Inoltre ci sono le commissioni che vanno, in genere, dal 2 al 4% senza considerare la tassa (unica in Europa) di 0,77 centesimi per chi utilizza la carta di credito per fare il pieno di carburante al distributore. Anche questi sono tutti guadagni per le banche, senza considerare i giorni di valuta per assegni e bonifici.

dicembre 17, 2011

Il Segretario Nazionale Fiom Maurizio Landini sulla manovra Monti

dicembre 6, 2011

La manovra fa veramente male!

Intervento urgentissimo.