Dopo tanti sacrifici molti attendevano che la manovra economica del governo Letta ridesse fiato all’economia italiana, la quale dal 2007 ad oggi ha perso addirittura il 9 per cento della produzione di beni e servizi e ha visto raddoppiare la disoccupazione, da un milione e mezzo a tre milioni di unità. Riuscirà la manovra nell’impresa, portando il Pil a crescere almeno di un punto percentuale nel 2014 come il governo prevede?
Stimo Stefano Fassina per la sua autonomia intellettuale che ne fa uno dei pochi dirigenti politici di sinistra capaci di sottrarsi al pensiero unico dominante in materia economica. Proprio per questo non ho compreso la sua scelta di fare il viceministro in un dicastero certo cruciale, ma dove era evidente fin dall’inizio che il titolare Saccomanni rispondeva a logiche e interlocutori rispetto ai quali Fassina avrebbe avuto un ruolo meramente testimoniale. Stare nel governo per dire cose di sinistra senza poterle fare? O peggio per fornire un quotidiano contraltare alle sparate di Brunetta, in un duello fastidioso perchè privo di rilevanza se non mediatica?
Credo di aver capito che Stefano Fassina abbia infine accettato di entrare da viceministro che non tocca palla al ministero dell’Economia su pressante richiesta diretta di Enrico Letta. Il bilancio del primo semestre è negativo, e la legge di stabilità lo certifica senza possibili equivoci. Conoscendo la serietà di Fassina ora mi auguro che le dimissioni annunciate ieri siano la conseguenza tratta da questa realtà, e non invece una mossa dimostrativa. Ritirandole oggi o domani Fassina si ridurrebbe allo stereotipo dell’ala sinistra che si agita molto ma non tocca palla.
“Non bastano neanche per una birra e una pizza”. Casa: da tassa Trise batosta di 345 euro a famiglia. Era meglio l’Imu.
ROMA (WSI) – Le ricadute della Trise per una famiglia di 3 persone, che vive in un appartamento di 100 metri quadri in un’area urbana, saranno pari a 229 euro per i rifiuti urbani (Tari) e a 116 euro per i servizi indivisi…Visualizza altro
Cambia Imu, il costo del lavoro ridotto di 4-5 miliardi
Daniele Chicca – La legge di stabilità potrebbe essere ricordata come la manovra caratteristica di questo Governo, che vista la delicatezza e la portata della stessa misura, sta facendo il possibile per non fare trapelare alcun dettaglio prima della stesura definitiva che dovrebbe avvenire nel g…Visualizza altro
Roma, 1 gen. (TMNews) – C’è un “rischio reale” di tensioni sociali crescenti nei prossimi mesi e va contrastato con un piano per il lavoro, la vera emergenza. Lo sostiene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sebbene il premier Mario Monti sia fiducioso che non ci saranno “grosse” tensioni sociali. “Nei prossimi mesi – sottolinea la Camusso – la recessione avrà un impatto duro sull’occupazione e sui redditi. Il rischio che cresca il conflitto sociale man mano che cresce la disuguaglianza è reale”.
“Anche per questo – afferma il leader della Cgil a TMNews – è meglio che il governo abbia più coraggio di quanto ne ha avuto finora e apra un confronto esplicito e costruttivo con le parti sociali sui temi della crescita e dell’occupazione. Noi vogliamo confrontarci sulla crescita del Paese, e per noi crescita vuol dire creare nuove occasioni di lavoro per giovani e donne e lavori meno instabili e precari per tutti”.
Maurizio Landini, dal 1° giugno 2010 segretario generale della Fiom, il sindacato dei lavoratori metalmeccanici della Cgil, alla vigilia dello sciopero generale di lunedì 12 dicembre, indetto da Cgil, Cisl e Uil, illustra le ragioni dell’opposizione al decreto salva Italia del governo Monti; la protesta della Fiom, che sarà di 8 ore a differenza delle tre confederazioni che sciopereranno per 3 ore, è duplice: contro la manovra del governo e contro la scelta della Fiat di Sergio Marchionne di estendere il contratto sperimentato nello stabilimento di Pomigliano agli 86 mila lavoratori del gruppo, cancellando di fatto il contratto nazionale di lavoro; l’ex metalmeccanico di Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) prima funzionario e successivamente segretario della Fiom di Reggio Emilia, di Bologna e dell’ Emilia — Romagna, nel 2005 entra nella segreteria nazionale come responsabile dell’Ufficio sindacale partecipando proprio alle trattative per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici nel 2009.
Nelle intenzioni dei socialisti era una «crociata laica» per annullare l’ esenzione dell’ Ici alla Chiesa. Ma alla fine si è trasformata in una batosta: solo 12 senatori a favore, 240 contro (tutta la Cdl e i moderati dell’ Unione), 48 astenuti, cioè la sinistra radicale con qualche eccezione. Una sconfitta che ha trovato nella compattezza del Pd un suo punto di forza. Perché in questo caso il partito di Veltroni non ha avuto un’ ombra di dubbio nel votare contro e a difesa della Chiesa. Tanto che Gavino Angius, uno dei massimi sponsor dell’ emendamento, che in quel momento presiedeva l’ aula di Palazzo Madama, grida al «tradimento».
C’è ancora qualcuno che crede che il PD sia un partito di sinistra?