giugno 3, 2012
Cellule staminali contenute nel liquido amniotico contro la distrofia muscolare: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Stem Cell da un gruppo di ricercatori coordinati da Paolo De Coppi e da Michela Pozzobon.

Grazie alla collaborazione con l’University College London, dove De Coppi è primario di Chirurgia Pediatrica e con l’Hopital Necker di Parigi, dove lavora Marina Cavazzana-Calvo, leader nella terapia genica e cellulare, i ricercatori dell’ateneo patavino hanno dato nuova speranza alla cura delle miopatie e in particolare delle distrofie muscolari. Da qualche anno, infatti, il gruppo di De Coppi ha scoperto la presenza di cellule staminali nel liquido amniotico. Queste cellule sono in grado di differenziare in diversi tessuti e organi: ma solo grazie a questo studio è stato possibile scoprire, attraverso il loro trapianto in un modello animale di atrofia spinale muscolare, che potrebbero essere in grado di curare anche malattie genetiche.
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marzo 25, 2012
La tecnica (utilizzata su 87 prematuri) favorisce il deflusso del liquido che si accumula nel cranio e comprime il cervello

Una minivite per favorire il deflusso del liquido che si accumula nel cranio e comprime il cervello, da applicare quando occorre ripulire la scatola cranica dei neonati prematuri di peso inferiore al chilo e mezzo, particolarmente a rischio di idrocefalo legato ad emorragie cerebrale. E’ l’innovativa strategia di approccio a questa condizione proposta dall’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Gaslini di Genova, presentata in occasione del Congresso internazionale sulla diagnosi e le cure all’avanguardia in Europa per i bambini prematuri (One day on intraventricular haemorrhage of preterm babies) tenutosi presso il Centro Internazionale Studi e Formazione (Cisef) dello stesso nosocomio.
LA TECNICA – Il sistema presentato oggi, già utilizzato con successo su 87 pazienti, ha richiesto diversi anni di progressivi accorgimenti per ottimizzare tecnica, materiali e dimensioni. La tecnica messa a punto dall’equipe diretta da Armando Cama, si basa su un sistema miniaturizzato composto da una mini vite (di 15 millimetri) detta “newborn skull miniscrew” applicabile al cranio in maniera transitoria ma per lunghi periodi, che ha la caratteristica di essere a perfetta tenuta stagna.
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novembre 24, 2011
Gli individui hanno piu’ probabilita’ di dimagrire durante le prime fasi del morbo di Alzheimer. Almeno questo emerge da uno studio, realizzato da un gruppo di ricercatori del Center Kansas Alzheimer della University di Kansas City e riportato sulla rivista ‘Neurology’, che ha preso in esame il rapporto tra indice di massa corporea e morbo di Alzheimer.
Per l’indagine il team di medici ha utilizzato tecniche avanzate di imaging cerebrale e analizzato il liquido cerebrospinale di 507 individui per identificare i biomarcatori della malattia che possono essere rilevati anni prima che i sintomi inizino a emergere.
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ottobre 6, 2011
Riuscire a differenziare tra varie forme di demenza e’ cruciale per la messa a punto di strategie terapeutiche adeguate.
Alcuni ricercatori della Sahlgrenska Academy dell’Universita’ di Goteborg hanno scoperto che questo tipo di malattie lasciano numerose ‘impronte digitali’ nel liquido cerebrospinale, aprendo la strada a diagnosi piu’ affidabili. Le due forme piu’ comuni di demenza sono la malattia di Alzheimer e la demenza vascolare.
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