Posts tagged ‘lesione’

marzo 28, 2011

Presso il Policlinico Ponte San Pietro il piu’ piccolo ‘pacemaker’ che controlla l’intestino.

  Trattamento “high tech” per il trattamento dell’: presso il Policlinico di Ponte San Pietro, il dottor Roberto Pozzi dal 2010 ha adottato con successo il nuovo approccio mininvasivo

Bergamo, 28 marzo 2011 – Funziona come un ed è poco più grande di una moneta da due euro: queste le dimensioni del nuovo dispositivo per risolvere finalmente il problema dell’ , adottato con successo da luglio 2010 dal dottor Roberto Pozzi, chirurgo colon-proctologo dell’equipe del Dottor Paolo Ubiali, responsabile del dipartimento di Chirurgia Generale del Policlinico Ponte San Pietro, unico centro nel territorio di Bergamo e provincia a offrire questa soluzione.

“L’ è dovuta spesso una , che può comparire in seguito  di numerose circostanze, come un parto dove può anche essere associata la di alcuni nervi sacrali o ad interventi di chirurgia del retto, oppure può essere di origine non nota  – spiega il Dr. Pozzi – La vita dei pazienti che soffrono di certe disfunzioni croniche intestinali risulta condizionata dall’utilizzo costante di pannolini o assorbenti, nella continua preoccupazione che un’improvvisa perdita possa metterli in una condizione di comprensibile difficoltà. Per questo  la loro vita sociale e personale è condizionata dalla necessità di ricorrere con rapidità alla toilette, non solo per l’ ma anche per la frequenza/urgenza.”

luglio 26, 2010

Un nuovo freno alle metastasi ossee.

Un principio attivo intelligente in grado di rallentare gli effetti delle metastasi ossee: si chiama denosumab, ed è l’anticorpo monoclonale che viene dal futuro, quello delle biotecnologie, l’ultima frontiera in tema di sviluppo farmacologico. Presentato oggi in California uno studio che dimostra la sua superiorità rispetto alle terapie attuali nel ridurre e ritardare la comparsa di metastasi ossee nelle pazienti affetti da cancro al seno in 2.049 pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato. La superiorità è stata dimostrata nel ritardare una serie di complicazioni ossee gravi, nell’insieme denominate SRE (o eventi scheletrici correlati) e che comprendono anche fratture e compressione del midollo spinale.

“Siamo estremamente lieti dei risultati di questo importante studio, che dimostra come questo anticorpo monoclinale può ridurre o ritardare le gravi complicanze delle metastasi ossee nelle pazienti affette da carcinoma mammario più efficacemente rispetto all’attuale standard terapeutico, e con un profilo beneficio/rischio favorevole – ha dichiarato Roger M. Perlmutter, M.D., Ph.D., Executive Vice President della Ricerca e Sviluppo Amgen – Questi risultati sottolineano l’importanza del RANK Ligand nella progressione delle malattie delle ossa, e promettono di migliorare le cure per le pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato”.
Si tratta del primo anticorpo monoclonale totalmente umano in fase finale di sviluppo clinico che bersaglia in maniera specifica il RANK Ligand, il regolatore essenziale degli osteoclasti (le cellule che degradano l’osso).