I have a dream!
Lele Mora libero perchè depresso.

Berlusconi incastrato da un appunto.
I giudici del processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti sul caso Ruby hanno disposto l’acquisizione degli atti della Banca d’Italia relativi ai bonifici effettuati dall’ex premier Silvio Berlusconi a favore della consigliera regionale imputata e delle gemelle Eleonora e Imma De Vivo.
All’udienza di oggi del processo – che vede Fede, Mora e Minetti imputati per induzione e favoreggiamento della prostituzione – hanno testimoniato quattro agenti della polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini. I giudici si sono inoltre riservati di sentire il padre delle gemelle De Vivo.
Un paio di settimane fa, fonti giudiziarie avevano parlato di segnalazioni che la Banca d’Italia avrebbe inoltrato alla procura di Milano, da cui emergeva che il 22 giugno Berlusconi inviava alla Minetti un bonifico da 100.000 euro e il giorno dopo lei ne inoltrava diversi ai suoi legali per un totale di quasi 80.000 euro. In una nota Bankitalia sottolineava il “possibile pagamento da parte di un terzo (Berlusconi) delle spese di difesa” di Minetti.
Oggi è arrivato inoltre in aula – dove è stato letto da un poliziotto chiamato a testimoniare – un appunto sequestrato a Ruby il 14 gennaio 2011, in cui si parla di “4 milioni e mezzo” che avrebbero dovuto arrivare da Berlusconi.
“Tra due mesi, 4 milioni e mezzo da Silvio Berlusconi”, recita l’appunto. “50mila libro, 12.000 campagna intimo, 20mila da Luca Risso (oggi marito di Ruby), 170mila da (Giuseppe) Spinelli (amministratore dei conti personali di Berlusconi), (Massimo) Dinoia (all’epoca avvocato della ragazza) 70mila”.
Il crepuscolo dei ruffiani.
Una balla colossale, che non regge. Frutto di una precisa strategia costruita a tavolino. Sono vittima di un complotto, che mi fa paura … Quello che mi chiedo io è cosa c’è dietro questo piano, chi vuole farmi perdere credibilità e soprattutto perchè.
Ma che so’ scemo? Se dovevo portarmi via 2 milioni e mezzo di euro andavo a Montecarlo no? … E’ un falso organizzato. Qualcuno ha agito contro di me, per conto di qualche altro, si torna alla carica per mettermi in difficoltà e convicermi a lasciare la direzione del Tg4. E’ un falso che per me ha nome e cognome.
Sì, passo la dogana con 2 milioni di euro, dove posso essere inchiappettato … io in 48 ore saprò da chi è partito tutto questo, io li chiamo “servizietti da toilette deviatini“, che magari hanno dato una manina … chi ha organizzato dev’essere ben certo che nell’armadio non ci sia qualche scheletro … capita … un amore sbagliato … una frequentazione sbagliata … un transess..ehm … un amore deviato … bisogna stare molto attenti …
De Bortoli avrebbe dovuto chiamarmi 10 volte! Noi siamo stati tanto amici, perché cazzo non mi hai chiamato! Ferruccio, chi cazz te lo fa fare? … Querelo tutti, voglio tanti soldi, voglio dare una bella bastonata stavolta. Stampa e Corriere hanno preso una sfondata. Berlusconi mi ha detto: “Vuoi che io creda ad una cosa di questo genere, si vede lontano un miglio che è un bluff” … questa io a De Bortoli non gliela perdono, dovessi perseguitarlo per tutta la vita. Ferruccio, ma va a cagare!
(Il complotto) è stato organizzato da tre persone: uno ha richiesto il servizietto, altri due si sono messi a disposizione per confezionare il pacco. La verità è che sono un giornalista scomodo, troppo vicino a Berlusconi.
Potrebbe essere una vendetta di Lele Mora.
Mi sono sentito svenire quando ho letto … forse è un sosia, lei che dice? … Se possiedo due milioni e mezzo di euro? Sì, ma non tutti in contanti: parte cash e parte titoli … un minuto dopo che la bufala è dimostrata mi dimetto. Ho l’editoriale in mente: “Lo devo a mia moglie, alla mia famiglia, eccetera“.
Tu puoi pensare tutto di me, ma non che sono uno stupido! Sono uno stupido? Pensi che Emilio Fede sia uno stupido? Forza, rispondi … Le ipotesi sono tre: o c’è un caso di omonimia, ipotesi in cui spero; o c’è una casuale e pazzesca somiglianza con qualcuno, ipotesi possibile ma remota; oppure c’è stato qualcuno che è andato lì, allo sportello bancario di Lugano, spacciandosi per me … e questa, purtroppo, è l’ipotesi più plausibile … io dò fastidio anche dentro Mediaset … Sai, io gli ho detto: fatemi arrivare all’autunno, poi vi lascio il Tg4 e mi candido alla Camera con il Pdl, perché con Berlusconi sono già d’accordo … Questa mattina Silvio è stato il primo a telefonarmi e ad esprimermi la sua solidarietà! Lo adoro, non mi lascia mai solo. Mai, mai, mai …
(L’intervistatore: “Emilio Fede lascia la direzione del Tg4“) Non ci credo. Vuoi farmi morire? … Non so niente … Posso dirti che la trattativa per la risoluzione consensuale non è andata bene e così … C’è la mano di Confalonieri, è lui che l’ha architettato e portato a segno … Silvio è alla partita, lo devo chiamare e farmi spiegare … Adesso chiamo Berlusconi, mi metto in contatto con lui, porcaccia la miseria c’è la partita! … Io sono il Tg4!
Mai detto, neppure pensato, che tutto questo sia stato architettato e portato a segno da Confalonieri.
29 marzo, intervistato da Skytg24:
Forse nella trattativa mi sono intestardito più del necessario, loro si sono seccati e mi hanno detto “se non vuoi andare via il 1° luglio e vuoi continuare, te ne vai adesso“. Nel comunicato c’è scritto che lascio l’azienda? Io non la lascio … Con Berlusconi ci siamo detti “che bella giornata di primavera” … Se ho qualche sospetto? Basta con queste cazzate, volete fare troppo i furbi.
Sono al mio posto qui in ufficio, ma non so ancora se andrò in onda con la prima edizione del mio Tg … Sto aspettando che il capo del personale o chi per lui mi dica cosa devo fare.
…
Lele Mora ha tentato suicidio in cella. Purtroppo non c’è riuscito.
Lele Mora ha tentato di suicidarsi nel carcere milanese di Opera dov’é attualmente detenuto. Lo riferisce in una nota il segretario generale della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno. Mora, riferisce il comunicato, ha tentato di soffocarsi con dei cerotti, regolarmente detenuti in cella, sul naso e la bocca. Ci vuole la busta di plastica. Glielo dica qualcuno.
Il processo perfetto va avanti.
I giudici del tribunale di Milano hanno respinto la richiesta della difesa di Silvio Berlusconi, imputato a Milano per il caso Ruby, di sospendere il processo fino al prossimo 15 febbraio in attesa della decisione della Consulta sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.
I giudici del tribunale di Milano hanno dichiarato inoltre irrilevante e “manifestatamente” infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dalle difese del premier, in relazione agli articoli del codice di procedura penale, in cui si prevede l’obbligatorietà della sospensione del processo qualora sia un giudice a sollevare il conflitto di attribuzione. Ora la parola è passata al pm Ilda Boccassini per la richiesta prove.
Arrestato Lele Mora.
L’agente dei vip finisce in manette per bancarotta fraudolenta
Nuovi guai per il più noto degli agenti dei vip. La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato l’impresario dello spettacolo Lele Mora per bancarotta fraudolenta. Il provvedimento è relativo all’inchiesta aperta sull’agente dei vip dal pm del capoluogo lombardo Eugenio Fusco.
CONDANNE – Mora non è nuovo a vicende giudiziarie complicate. Nel 2000 il manager è stato condannato dal fisco per evasione fiscale di 5 miliardi di lire. Nel febbraio del 2008 è stato nuovamente condannato per evasione fiscale, per 5,6 milioni di euro. Il Tribunale di Milano aveva emesso sentenza di fallimento a carico della LM Management, la società di Mora, l’11 aprile scorso.
Berlusconi ha fatto sesso con Ruby almeno 13 volte.
Ruby ha compiuto “atti sessuali con Silvio Berlusconi, dietro pagamento di corrispettivo in denaro ed altre utilità” per 13 incontri ad Arcore tra il 14 febbraio e il 2 maggio 2010. E’ quanto scrivono i pm di Milano nell’avviso di conclusione delle indagini a carico di Nicole Minetti, Lele Mora e Emilio Fede. Nel capo di imputazione riguardante l’induzione e il favoreggiamento della prostituzione di Ruby, i pm scrivono che i 3 indagati “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, in concorso tra di loro, agendo congiuntamente e disgiuntamente” hanno indotto e favorito la prostituzione della giovane marocchina. La ragazza, secondo i pm, ha compiuto atti sessuali con il premier “presso la residenza in Arcore nelle date del 14 febbraio, 20 febbraio, 21 febbraio, 27 febbraio, 28 febbraio, 9 marzo, 4 aprile, 5 aprile, 24 aprile, 25 aprile, 26 aprile, 1 e 2 maggio 2010”. In particolare, scrivono ancora i pm Ruby “partecipava alle serate all’uopo organizzate articolate in tre fasi”. Poi la descrizione delle tre fasi e del ‘bunga bunga’