Posts tagged ‘legge di stabilità’

dicembre 30, 2014

2015 per gli italiani: più tasse per tutti.


L’ANALISI DI LUCA CAMPOLONGO / LA LEGGE DI (IN) STABILITA’ DEL GOVERNO AUMENTA LE TASSE A TUTTI: 2015 ITALIANO DA INCUBO

Il premier non eletto ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi, continua a ripetere ad ogni piè sospinto che la legge di stabilità (la vecchia finanziaria), ha portato una riduzione delle tasse. Altro..

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ottobre 24, 2013

Gli effetti perversi del consolidamento fiscale.

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Il consolidamento fiscale (aumento di imposte più tagli della spesa del governo) ha l’effetto di fare aumentare, anziché diminuire, il rapporto debito pubblico/Pil

di Domenico Nuti da Sbilanciamoci.info

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ottobre 18, 2013

Fassina, la velleità dell’ala sinistra che non tocca palla.ò

Stimo Stefano Fassina per la sua autonomia intellettuale che ne fa uno dei pochi dirigenti politici di sinistra capaci di sottrarsi al pensiero unico dominante in materia economica. Proprio per questo non ho compreso la sua scelta di fare il viceministro in un dicastero certo cruciale, ma dove era evidente fin dall’inizio che il titolare Saccomanni rispondeva a logiche e interlocutori rispetto ai quali Fassina avrebbe avuto un ruolo meramente testimoniale. Stare nel governo per dire cose di sinistra senza poterle fare? O peggio per fornire un quotidiano contraltare alle sparate di Brunetta, in un duello fastidioso perchè privo di rilevanza se non mediatica?
Credo di aver capito che Stefano Fassina abbia infine accettato di entrare da viceministro che non tocca palla al ministero dell’Economia su pressante richiesta diretta di Enrico Letta. Il bilancio del primo semestre è negativo, e la legge di stabilità lo certifica senza possibili equivoci. Conoscendo la serietà di Fassina ora mi auguro che le dimissioni annunciate ieri siano la conseguenza tratta da questa realtà, e non invece una mossa dimostrativa. Ritirandole oggi o domani Fassina si ridurrebbe allo stereotipo dell’ala sinistra che si agita molto ma non tocca palla.

Gad lerner.

ottobre 17, 2013

Taglio cuneo fiscale? Solo 14 euro in busta paga in più

“Non bastano neanche per una birra e una pizza”. Casa: da tassa Trise batosta di 345 euro a famiglia. Era meglio l’Imu.

ROMA (WSI) – Le ricadute della Trise per una famiglia di 3 persone, che vive in un appartamento di 100 metri quadri in un’area urbana, saranno pari a 229 euro per i rifiuti urbani (Tari) e a 116 euro per i servizi indivisi…Visualizza altro

ottobre 15, 2013

Governo, legge di stabilità da 12-15 miliardi


Cambia Imu, il costo del lavoro ridotto di 4-5 miliardi

Daniele Chicca – La legge di stabilità potrebbe essere ricordata come la manovra caratteristica di questo Governo, che vista la delicatezza e la portata della stessa misura, sta facendo il possibile per non fare trapelare alcun dettaglio prima della stesura definitiva che dovrebbe avvenire nel gVisualizza altro

ottobre 15, 2013

Crepi l’avarizia.

Riassunto” della bozza di manovra finanziaria che il Governo Letta ci sta proponendo:

1) Taglio del Cuneo fiscale irpef: in media 50 (28 netti) euro al mese lordi in busta paga.
2) Trise=IMU-20%. Dazio a Berlusconi ed ai fessi che l’hanno votato.
3) Tari=(Tarsu + 60%)+(IMU -80%). Perchè diventa obbligatorio che i Comuni coprano il 100% del servizio col gettito fiscale. A Roma il gettito copre il 40%. A Napoli il 43%.
4) Rendita finanziaria diretta tassata dal 20 al 22% (sai che sforzo!)
5) 4,15 miliardi di tagli lineari alla sanità (dico….alla SANITA’!)

Detta in soldoni ed in termini accessibili a tutti:

– stangata per tutti sulla tassa dell’immondizia, con qualcosa in più sulle spalle degli inquilini.
– Qualche spicciolo in meno alle famiglie proprietarie di prima casa
– Enormi sconti ai grandi proprietari di patrimoni immobiliari.
– 3 (dico tre) lire in busta paga in più ai dipendenti pubblici.

Questa sarebbe la manovra “di sviluppo” del Governo Letta?
Io vedo l’ennesima manovra che carica i lavoratori dipendenti e le fasce più povere.

Mario Francese

luglio 30, 2013

Ecobonus: oggi voto Aula Camera su decreto

 

 

ROMA – Gli ecoincentivi previsti dal dl ecobonus dovranno essere stabilizzati dal 2014: è quanto prevede un emendamento al decreto di Stefano Allasia (Lega) e sottoscritto da Ermete Realacci (Pd), approvato all’unanimità dall’Aula di Montecitorio con il parere favorevole di governo e commissione. Il voto finale sul dl Ecobonus nell’Aula della Camera si terra’ nella tarda mattinata di oggi: lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio dopo la discussione generale, avvenuta ieri. “L’approvazione di questo emendamento è importante in quanto stabilisce i termini precisi per la definizione dei tempi in cui dovranno essere stabilizzati gli incentivi”, spiega soddisfatto Stefano Allasia. “È una norma essenziale per l’adeguamento antisismico dei territori e la messa in sicurezza degli edifici”, aggiunge.

Illustrando il provvedimento, i due relatori Gianluca Benamati e Silvia Fregolent, hanno spiegato la richiesta al governo di stabilizzare le detrazioni per l’efficienza energetica, adottare anche quelle per l’efficienza idrica, e diminuire gli anni da dieci a cinque anni entro cui i contribuenti possono spalmare le stesse detrazioni: il tutto già nella Legge di stabilità.

Benamati ha sollecitato il governo a lavorare al ”riordino degli incentivi”, inserendo anche l’efficienza idrica, ”un capitolo che non può rimanere inevaso”. ”Io spero – ha aggiunto – che la stabilizzazione avvenga proprio nella legge di stabilita”’.

dicembre 10, 2012

Prima ci regala la legge di stabilità e poi se ne va.

Monti si dimette
Il Quirinale ha emesso un comunicato in cui Mario Monti, dopo avere avuto un colloquio con Napolitano in merito alle “consultazioni” di oggi, annuncia le sue dimissioni irrevocabili, le quali comunque non arriveranno prima dell’approvazione della legge di stabilità e di bilancio. Monti attende per una questione di responsabilità istituzionale – dice – cioè per evitare l’esercizio provvisorio che si verifica per una durata massima di quattro mesi qualora il Parlamento non riesca ad approvare la finanziaria (il vecchio nome della legge di stabilità) in tempo. Il Partito Democratico ha già prospettato un’apertura dei mercati catastrofica, lunedì. La colpa sarebbe del ritorno di Berlusconi sulla scena, che sarebbe dunque per lo spread quello che l’inverno è per il raffreddore. La solfa è chiara: “se volete che i mercati non saltino sui carri armati della troika e non prendano Palazzo Chigi, dovete votare Pd”. Interessante, per un Partito che si definisce “democratico”, avere un’idea della democrazia tale per cui l’elettore vota con un fucile puntato alla tempia, avendo di fatto una sola casellina possibile dove tracciare una X.
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novembre 6, 2012

I “sacrifici” fanno aumentere il debito: le fragili basi teoriche dell’austerità

I sacrifici chiesti agli italiani dal governo dei tecnici non sono un “male necessario”: aggravano l’indebitamento pubblico, riducono la domanda interna, incentivano processi di ‘finanziarizzazione’. Insomma, allontanano quella ripresa economica in nome della quale sono portati avanti.

di Guglielmo Forges Davanzati

La manovra fiscale contenuta nella Legge di Stabilità, considerata nel suo complesso, costituisce un ulteriore segnale rilevante della volontà – da parte del Governo – di perseguire lungo la linea delle politiche di austerità. L’Ufficio Studi della CGIL stima, a riguardo, un incremento della tassazione a carico di un contribuente medio di circa 125 euro annui, con significativi effetti redistributivi a danno delle famiglie più povere, soprattutto a ragione dell’aumento dell’IVA. In quanto imposta diretta, l’IVA viene, infatti, pagata nello stesso ammontare da percettori di redditi elevati e da percettori di redditi bassi, ovvero è un’imposta “regressiva”. Al di là degli interessi materiali che sono alla base di queste scelte, occorre chiedersi se esse trovano una motivazione razionale (o quantomeno ragionevole) sul piano teorico. Giacché, se così fosse, e se ne dimostrasse la piena validità, i sacrifici che queste scelte comportano sarebbero legittimati sul piano scientifico e giustificati sul piano politico.

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ottobre 21, 2012

Chi perde e chi guadagna dalla legge di stabilità.

di Domenico Moro da “Pubblico

Alcuni continuano a chiedersi qual è il senso di una manovra che prende con una mano e dà con un’altra. In realtà, Monti non dà nulla e prende molto più di quanto sembri. Prende dai redditi più bassi e dai lavoratori e dà alle grandi imprese, realizzando un gigantesco trasferimento di ricchezza sociale. I provvedimenti avranno ulteriori effetti recessivi, sulla linea di quelli già varati e che hanno depresso domanda e produzione. Con una mossa degna di un giocatore delle tre carte, il governo ha gettato fumo negli occhi riducendo le prime due aliquote dell’Irpef. La prima dal 23% al 22%, la seconda dal 27% al 26%. Nel migliore dei casi si realizzerebbe un risparmio di 280 euro per contribuente, che in totale nel 2013 sarebbe di circa 4,27 miliardi in meno per l’erario. Si tratta però per i cittadini di risparmi del tutto aleatori. In primo luogo, il governo ha introdotto una franchigia di 250 euro su deduzioni e detrazioni e un tetto di 3000 euro alle spese detraibili.
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