09:40 am | La capacita’ di una proteina prodotta dal gene Fus di legarsi all’Rna e’ essenziale nello sviluppo della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Una scoperta che aiutera’ a identificare possibili…
24 dicembre 2012 / Leggi tutto »
Just another WordPress.com weblog
09:40 am | La capacita’ di una proteina prodotta dal gene Fus di legarsi all’Rna e’ essenziale nello sviluppo della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Una scoperta che aiutera’ a identificare possibili…
24 dicembre 2012 / Leggi tutto »
Stanley Prusiner, che nel 1997 vinse il Nobel per la medicina grazie alla scoperta dei prioni, propone una nuova spiegazione sull’origine di Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie degenerative del sistema nervoso. I diversi gruppi di aggregati proteici che si evidenziano nel sistema nervoso dei soggetti colpiti da queste patologie sarebbero da imputare tutti ai prioni, le proteine ripiegate in modo anomalo già note per causare la malattia di Kreutzfeld-Jakob e il morbo della mucca pazza .
Le prove accumulate negli ultimi anni sono sufficienti per ipotizzare un ruolo unificante dei prioni nelle malattie degenerative del sistema nervoso: lo afferma sulle pagine di “Science” Stanley Prusiner, dell’Istituto per le malattie degenerative e del Dipartimento di neurologia dell’Università della California, che nel 1997 fu insignito del premio Nobel per la medicina appunto per la sua scoperta dei prioni.
Secondo Prusiner, molte malattie degenerative, tra cui Alzheimer, Parkinson, la SLA e la malattia di Kreutzfeld-Jakob, hanno in comune due caratteristiche importanti: la prima è che nell’ottanta per cento dei casi si presentano in modo sporadico (ossia non legato a familiarità); la seconda è che le rispettive forme ereditarie mostrano un’insorgenza tardiva, benché le proteine mutate che le caratterizzano siano espresse già nella fase embrionale, il che fa ipotizzare che esista qualche tipo di evento che le rende patogene con l’avanzare dell’età.
Potrebbe essere l’uso massiccio (se non l’abuso) di integratori alimentari a causare l’elevato numero di casi di SLA tra i calciatori. Una ricerca italiana, condotta dai ricercatori dell’Universita’ di Roma “Tor Vergata” e dalla Fondazione S. Lucia, coordinati dalla Prof.ssa Cristina Zona, potrebbe aver svelato il mistero della vera e propria ‘epidemia’ di Sclerosi Laterale Amiotrofica tra i calciatori.
Lo studio ha dimostrato che gli aminoacidi ramificati (BCAA), contenuti negli integratori alimentari, possono causare alterazioni delle cellule nervose rendendole simili a quelle malate di SLA.