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gennaio 9, 2013

Campania, la carica degli impresentabili (e degli inquisiti) nelle liste Pdl.

Cosentino, Landolfi, Nespoli, Papa, Laboccetta, Stasi, Milanese. Sono alcuni dei nomi che affolleranno le liste del Popolo della Libertà in vista della prossima tornata elettorale. In comune, oltre all’appartenenza politica hanno i guai con la giustizia e la ricerca di una riconferma. Nella regione in cui il partito è commissariato dall’ex ministro della Giustizia Nitto Palma.

Rinviato a giudizio per camorra, o inquisito per bancarotta fraudolenta. Oppure in attesa di sentenza per reati contro la pubblica amministrazione. Nessuno di questi è un impedimento a un posto nelle liste del Pdl in Campania (o dentro il centrodestra in generale, per esempio con Grande Sud). Tra Camera e Senato, c’è spazio. E’ il partito in cui l’unico criterio di incandidabilità pare essere quello dell’età e della lunghezza del mandato: rischi di stare fuori solo se hai più di 65 anni o sei hai collezionato più di 15 anni di esperienza parlamentare. Deroghe a parte.

Insomma, l’unico indagato campano che quasi certamente non tornerà in Parlamento dovrebbe essere il corpulento senatore-giornalista napoletano Sergio De Gregorio: in qualità di ex socio del faccendiere Valter Lavitola ha sul groppone una richiesta di arresto per i 23 milioni di euro di finanziamenti illeciti al quotidiano ‘L’Avanti’. Il suo nome non ricorre nelle trattative per la composizione delle liste, il suo movimento personale ‘Italiani nel mondo’ pare dissolto tra le disavventure economiche e le inchieste. Sarebbe l’eccezione che conferma la regola.

dicembre 10, 2009

Una pagina di vergogna.

L’Aula della Camera ha negato l’autorizzazione all’arresto del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino (Pdl), confermando la decisione assunta nei giorni scorsi dalla Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio. I voti a favore sul diniego dell’arresto sono stati 360, 226 quelli contrari. La votazione è stata a scrutinio segreto. Cosentino ha partecipato nell’Aula al voto.

Seduto nell’ultima fila, a pochi posti di distanza dal legale del premier Niccolò Ghedini e dal presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno, Cosentino riceve gli abbracci e i baci dei colleghi della maggioranza che attraversano l’emiciclo pur di andare a congratularsi con lui per lo scampato arresto chiesto dai magistrati napoletani. Francesco Pionati lo stringe in un abbraccio affettuoso, mentre Mario Landolfi gli stringe calorosamente la mano. Ma la processione dei deputati, soprattutto campani, è lunghissima e lui sorride felice a tutti.

“Non si è mai contenti di difendersi da accuse così infamanti; ma prendo atto di un voto che ha attraversato tutti gli schieramenti ed è andato oltre il numero della stessa maggioranza”. Così Nicola Cosentino commenta l’esito della votazione di Montecitorio che ha respinto la richiesta della procura di Napoli di custodia cautelare nei suoi confronti.

hai capito Pionati?!!?