Fumatori si nasce, almeno in parte.
L’irresistibile fascino delle sigarette e il pericolo di sviluppare un tumore ai polmoni sono parzialmente scritti nel patrimonio genetico che ciascuno di noi eredita alla sua nascita. Ma, sia ben chiaro, la volonta’ del singolo di accendersi una bionda fa pur sempre la sua parte. Ora, pero’, i ricercatori della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, diretti da Tommaso Dragani, hanno identificato un gene, il CHRNA5, responsabile della maggiore predisposizione all’abitudine al fumo di sigaretta e collegato al rischio di cancro polmonare. Sono i risultati di un lavoro tutto italiano, finanziato da AIRC, appena pubblicato sul prestigioso giornale scientifico JNCI (Journal of the National Cancer Institute) che porta a compimento il lavoro iniziato da studi condotti in migliaia di individui da grossi consorzi internazionali negli anni scorsi. Una scoperta utile anche per quei fumatori che vorrebbero smettere perche’ adesso i ricercatori hanno un nuovo ”bersaglio” da colpire con farmaci mirati contro il responsabile genetico della dipendenza da nicotina, ma anche con la messa a punto di supporti psicologici piu’ intensi. ”Con questa ricerca su JNCI abbiamo, finalmente, identificato il gene coinvolto, il CHRNA5, e il meccanismo molecolare responsabile dell’attitudine alla nicotina. In sostanza, abbiamo scoperto che varianti presenti nel DNA degli individui a piu’ elevato rischio sia di cancro polmonare che di abitudine al fumo causano una riduzione dei livelli del prodotto di questo gene” chiarisce Stefania Falvella, prima autrice del lavoro. |
TUMORI: STUDIO ITALIANO, L’ABITUDINE AL FUMO E’ SCRITTA NEL DNA
Un’ampia metanalisi non ha rilevato aumenti di rischio significativi per il consumo di queste bevande
Un’ampia metanalisi non ha rilevato aumenti di rischio significativi per il consumo di queste bevande.
Il consumo di grandi quantità di caffè e di bevande gassate dolcificate non è associato a un maggior rischio di cancro del colon secondo un’ampia metanalisi pubblicata online dal Journal of the National Cancer Institute.
Alcuni studi in passato avevano suggerito che il caffè e il tè potessero diminuire il rischio di tumore, mentre altri concludevano il contrario. Il tè, per esempio, contiene antiossidanti che in teoria potrebbero prevenire l’insorgenza di neoplasie, ma contengono anche poliamine, che possono promuoverla. D’altra parte, il consumo di bevande gassate è associato all’aumento di peso, all’obesità e ad altre condizioni potenzialmente in grado di aumentare il rischio di tumori.(liquidarea)
FRUTTA E VERDURA. Poco efficaci sul cancro.
