Posts tagged ‘integratori’

settembre 23, 2013

Italiani primi in Europa per consumo integratori.

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(ANSA) – MILANO, 23 SET – Secondo FederSalus l’Italia è prima in Europa per la vendita di integratori e vitamine, per un valore di oltre 1,6 miliardi di euro. Una ricerca Gfk Eurisko indica poi che il 75% degli italiani afferma di utilizzare, almeno una volta all’anno, un prodotto integratore per migliorare o mantenere il benessere personale.

La conferma arriva anche dal fatto che il mercato degli integratori alimentari non conosce crisi: nel 2012 gli integratori hanno sviluppato un valore pari a 7,5 miliardi di euro in Europa occidentale, con una crescita dell’1,5% rispetto al 2011. Categorie protagoniste delle vendite sono i fermenti lattici, gli integratori salini, gli integratori per il controllo del peso, i multivitaminici, le altre vitamine, i lassativi e i sistemici per i capelli.

giugno 24, 2013

Gravidanza: acido folico ideale due volte a settimana.

Integratori di assunti due volte alla settimana, in , hanno un effetto migliore di quelli somministrati quotidianamente.acido folico 300x195 Gravidanza: acido folico ideale due volte a settimana A dirlo uno studio della University of Melbourne, Australia, pubblicato sulla rivista PLoS Medicine. Si tratta di scoperte importanti per l’, una condizione in cui il non porta abbastanza ossigeno al corpo a causa dei bassi livelli di emoglobina, i pigmenti che contengono e che permettono ai globuli rossi di trasportare ossigeno. I ricercatori, esaminando un gruppo di gestanti volontarie, hanno scoperto che quelle che assumevano due volte al mese integratori di avevano bambini con uno sviluppo cognitivo migliore e anche il tasso di aderenza uterina era superiore, rispetto al gruppo di donne in che assumevano gli integratori quotidianamente.

marzo 1, 2012

Integratori di Selenio: non abusare se superflui, aumenta il rischio di diabete.

Anche se l’aggiunta di beneficia senz’altro coloro che mancano di questo essenziale micronutriente, potrebbe invece rappresentare un rischio per chi ne assume gia’ abbastanza nella propria abituale dieta (tra cui gran parte della popolazione dei paesi ricchi).

 

Uno studio pubblicato su The Lancet mostra che gli di potrebbero essere dannosi, aumentando in molti casi il rischio di sviluppare il . ”L’assunzione di varia enormemente in tutto il mondo. Stime indicano che sia molto alta in Canada, Stati Uniti e Giappone, e leggermente piu’ bassa in Europa. Gli non fanno altro che aggiungere nutrienti laddove spesso sono gia’ presenti a livelli piu’ che sufficienti”, ha spiegato Margaret Rayman, ricercatrice presso la University of Surrey Guilford e autrice dello studio. Il e’ un minerale naturale presente in piccole quantita’ negli alimenti, necessario per una buona salute. Il basso apporto di e’ spesso collegato a un aumento del rischio di morte causato da un impoverimento della funzione immunitaria, oltre che a un rapido declino cognitivo.

gennaio 4, 2012

Pediatria: per lo sviluppo cerebrale dei bambini importante la carne, ferro e vitamina B12.

«Con un’ priva di il bambino rischia ritardi mentali e difetti della vista»: è quanto afferma Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnica Speciale dell’Università di Sassari e presidente dell’Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali (ASPA).

 

Che spiega che nell’ della prima infanzia la è fondamentale: «Le linee guida per l’ complementare dei bambini pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano, a partire dai sei mesi di età, l’assunzione giornaliera di alimenti di origine animale. E mettono in evidenza che, se nella dieta la è assente, per garantire al bambino gli apporti di microelementi fondamentali come e vitamina è necessario utilizzare alimenti ‘fortificati’ o . Ma assumere è come sostituire la natura con prodotti di sintesi». La di e di nella è superiore a quella di qualsiasi alimento fortificato, continua Pulina: «I bambini allattati al seno da madri vegane e vegetariane o svezzati senza manifestano carenze di vitamina con sintomi di anemia megaloblastica, , alterazioni a fegato e milza e ritardi nella crescita somatica e cognitiva».

novembre 14, 2010

Sclerosi Laterale Amiotrofica: possibile causa epidemia tra calciatori.

 

Potrebbe essere l’uso massiccio (se non l’abuso) di integratori alimentari a causare l’elevato numero di casi di SLA tra i calciatori. Una ricerca italiana, condotta dai ricercatori dell’Universita’ di Roma “Tor Vergata” e dalla Fondazione S. Lucia, coordinati dalla Prof.ssa Cristina Zona, potrebbe aver svelato il mistero della vera e propria ‘epidemia’ di Sclerosi Laterale Amiotrofica tra i calciatori.
Lo studio ha dimostrato che gli aminoacidi ramificati (BCAA), contenuti negli integratori alimentari, possono causare alterazioni delle cellule nervose rendendole simili a quelle malate di SLA.

luglio 23, 2010

Gli Omega 3 con valenze di antidepressivi.

Gli omega 3, i grassi “buoni” contenuti nel pesce, nelle noci e in alcuni semi, funzionano come antidepressivo. Lo ha dimostrato uno studio canadese realizzato da una “rete” di università – Montreal, McGill, Laval, e Queen’s – su 432 volontari seguiti per quattro anni.

La ricerca, pubblicata su Journal of Clinical Psychiatry, indica che l’uso di integratori a base di Omega 3 su pazienti con depressione severa, resistenti ad alcuni antidepressivi e che non hanno disturbi d’ansia, ha buoni risultati.

Nel corso della sperimentazione la metà dei pazienti è stata trattata con integratori di acidi grassi (3 capsule al giorno) per otto settimane. L’altra metà, invece, con capsule placebo, riempite di olio di girasole. Nella prima analisi dei dati non era stato possibile accertare l’efficacia del trattamento. Ma da test successivi, condotti dai ricercatori diretti da Francois Lesperance, è risultato chiaro che gli Omega 3 erano particolarmente efficaci nelle persone con depressione maggiore, ma non nei pazienti con disturbi ansiosi.

Ora i ricercatori puntano a uno studio comparativo tra gli integratori di acidi grassi e gli antidepressivi tradizionali, per una conferma definitiva della cura alternativa che potrebbe aiutare a superare il problema dell’abbandono della terapia, frequente con i medicinali classici a causa degli effetti collaterali poco tollerati.

giugno 27, 2010

Omega tre il grasso buono

Gli omega 3, i grassi “buoni” contenuti nel pesce, nelle noci e in alcuni semi, funzionano come antidepressivo. Lo ha dimostrato uno studio canadese realizzato da una “rete” di università – Montreal, McGill, Laval, e Queen’s – su 432 volontari seguiti per quattro anni.

La ricerca, pubblicata su Journal of Clinical Psychiatry, indica che l’uso di integratori a base di Omega 3 su pazienti con depressione severa, resistenti ad alcuni antidepressivi e che non hanno disturbi d’ansia, ha buoni risultati. Nel corso della sperimentazione la metà dei pazienti è stata trattata con integratori di acidi grassi (3 capsule al giorno) per otto settimane. L’altra metà, invece, con capsule placebo, riempite di olio di girasole. Nella prima analisi dei dati non era stato possibile accertare l’efficacia del trattamento. Ma da test successivi, condotti dai ricercatori diretti da Francois Lesperance, è risultato chiaro che gli Omega 3 erano particolarmente efficaci nelle persone con depressione maggiore, ma non nei pazienti con disturbi ansiosi.

Ora i ricercatori puntano a uno studio comparativo tra gli integratori di acidi grassi e gli antidepressivi tradizionali, per una conferma definitiva della cura alternativa che potrebbe aiutare a superare il problema dell’abbandono della terapia, frequente con i medicinali classici a causa degli effetti collaterali poco tollerati.

La Stampa