Posts tagged ‘Hamas’

Maggio 21, 2021

La tregua!

di Giovanni Scirocco.

Da questa notte è iniziata la tregua tra Hamas e Israele.Vari amici mi hanno chiesto di dire che cosa io pensi di quello che è successo nelle ultime settimane, e più in generale della questione palestinese. Non è facile parlarne. Perché ho sempre l’impressione di non saperne abbastanza. Devo studiare di più, devo studiare meglio.Ma alcune cose si possono e si devono dire.Se io fossi palestinese, figlio di un uomo nato all’epoca del mandato britannico, custodirei come un tesoro la chiave della casa di mio padre, abbandonata nel 1948. Di tutto il resto si può anche discutere – gli errori degli Stati arabi, le illusioni dei palestinesi, il colonialismo britannico, l’eccezionale intraprendenza e capacità degli ebrei. Tutto va messo in conto, ma questa resta una verità che non può essere ignorata: quelle chiavi di quelle case perdute per sempre esistono. E aggiungo: se fossi un palestinese, andrei alla porta di Damasco a protestare per i miei diritti violati, e tirerei sassi contro la polizia israeliana, a rischio di finire ammazzato.Se fossi ebreo, in Israele, chiederei al mio governo di fare in modo che non si debba correre nei rifugi quando suonano le sirene dell’antiaerea. Chiederei al mio governo di colpire duramente, con ogni mezzo, chi vuole cancellare la mia patria dalla carta geografica. Se fossi ebreo in Israele con un figlio sotto le armi, chiederei ai comandanti di Tsahal di operare in modo da non mettere inutilmente a rischio la sua vita e quella dei suoi compagni.Sono considerazioni banali. Ma forse aiutano a capire perché, 73 anni dopo la nascita dello Stato di Israele, i diretti protagonisti della “questione” non possano e non debbano essere lasciati soli nel tentativo di trovare una via d’uscita. Perché da soli non la troveranno.Sui fatti recenti. Ai civili palestinesi di Gerusalemme, che stavano legittimamente protestando per una questione di diritti civili, è stata rubata la scena da Hamas. Mi spiego meglio. La protesta per gli sfratti di Gerusalemme Est poteva essere un modo per attirare l’attenzione del mondo sulle violazioni dei diritti umani quotidianamente commesse dalle forze di sicurezza israeliane ai danni dei palestinesi. Limitazioni alla libertà di movimento, perquisizioni arbitrarie, demolizioni, violazione dell’habeas corpus. Hamas ha trasformato un confronto su temi che avrebbero potuto e dovuto creare un consenso diffuso attorno ai palestinesi di Gerusalemme – temi su cui molti israeliani sono pronti ad impegnarsi al loro fianco: basta leggere un quotidiano come “Haaretz”, cosa che consiglio di fare a tutti gli interessati – in una “guerra balistica” assurdamente asimmetrica. Al prezzo di 232 vittime a Gaza, tra cui 75 bambini, Hamas ha ottenuto visibilità, ha preso di fatto la guida politica dei palestinesi anche al di fuori della “striscia” sotto il suo controllo diretto, ha rinsaldato il proprio legame strategico con l’Iran.I vincitori di questo breve conflitto sono i peggiori possibili: Hamas e Netanyahu, rimasto un’altra volta miracolosamente in piedi grazie alla guerra. Ma sono vincitori solo oggi, nell’immediato: le conseguenze a lungo termine sono difficili da valutare.Gli sconfitti, a parte i morti – 232 palestinesi, 12 israeliani – e le migliaia di palestinesi di Gaza rimasti senza casa, sono i costruttori di pace. Non è certo una novità. La pace conviene a pochi. Non al regime di Teheran, non a Erdogan, ad esempio.Un’ultima nota. A Gaza, che credo sia il posto al mondo con la più alta densità di popolazione, deve essere difficile sottrarsi ai bombardamenti, anche se “di precisione”. È fuori di dubbio che l’aviazione e l’esercito israeliano cerchino di limitare i “danni collaterali” – sarebbero stupidi, oltre che criminali, se non lo facessero: e di certo non sono stupidi – ma restano 232 morti, tra cui 75 bambini, che si vanno ad aggiungere a una lunga storia di sangue, dolore, disperazione. E che non possono far altro che generare desiderio di vendetta. Ogni famiglia colpita da un lutto è un passo in direzione opposta a quella della pace, verso un futuro terribile.

novembre 24, 2012

A Gaza pulizia etnica dei palestinesi. parola di Noam Chomsky.

: “A Gaza in corso pulizia etnica dei palestinesi”

Secondo Noam Chomsky, a Gaza è in atto la fase finale della pulizia etnica dei palestinesi. “L’incursione e i bombardamenti su Gaza non puntano a distruggere Hamas. Non hanno il fin…Visualizza altro

novembre 23, 2012

La tregua.


Meglio delle bombe. Ma la tregua non è pace, al massimo è una calma provvisoria. Seppellire i morti.

novembre 21, 2012

Fine pena:mai!

Senza fine a Gaza.

aprile 16, 2012

Palestina libera!

On April 17, About 2,400 Palestinian prisoners in all Israeli jails will begin an open hunger strike to demand they be treated as Prisoners of War.

Maggio 8, 2011

Free Palestine.

Mercoledì scorso, il presidente palestinese e leader del partito di al Fatah Mahmoud Abbas e il capo di Hamas Khaled Mashaal hanno sugellato, con una stretta di mano, il raggiungimento di un accordo di riconciliazione che ha posto fine a una disputa prolungatasi per quattro anni tra le due maggiori fazioni palestinesi. Era la prima volta che i due uomini si incontravano da quando Hamas cacciò gli agenti di sicurezza fedeli ad Abbas e all’Autorità Nazionale Palestinese e assunse il controllo esclusivo della Striscia di Gaza nel giugno 2007. “Abbiamo definitivamente cancellato una pagina nera della nostra storia comune, quella della divisione interna”, ha detto Abbas nel corso della cerimonia di formalizzazione dell’accordo. Hamas, ha aggiunto, è sempre stato “parte della scena politica palestinese”. Mashaal, reggente della sede di Damasco di Hamas, ha detto che il suo movimento è pronto a pagare qualsiasi prezzo per la riconciliazione: “Combattiamo la nostra battaglia solo contro Israele e non contro le fazioni”. L’accordo tra il movimento islamico Hamas e quello laico Fatah, che ha potuto beneficiare della mediazione dell’Egitto ed è stato annunciato la scorsa settimana, mira alla formazione di un governo provvisorio di unità nazionale e a superare l’attuale status quo secondo cui Hamas gestisce la Striscia di Gaza e Fatah l’Autorità Palestinese in Cisgiordania.

aprile 10, 2011

Alta tensione a Gaza.

Disponibili, a parole, a interrompere l’escalation, ma intanto la Lega araba ha chiesto una no fly zone per fermare i raid aerei israeliani. Dopo una breve calma notturna, è tornata alta la tensione tra Israele e Hamas, che nella mattina del 10 aprile ha lanciato razzi verso un’azienda agricola al confine e nella città israeliana di Ashkelon. Poi, nel primo pomeriggio, è arrivato l’annuncio della riuscita mediazione di Onu, alcuni Paesi europei e della diplomazia egiziana.
Di fronte all’Onu, sia il movimento integralista, sia il ministro alla Difesa Ehud Barak, entrambi riuniti in consiglio straordinario, si sono dichiarati disponibili a interrompere la scia di sangue, annunciando l’intesa.
L’AVVERTIMENTO DI TEL AVIV. Gli ultimi attacchi di Hamas, che non hanno provocato feriti, hanno preceduto l’avvertimento, da Tel Aviv, del premier Benyamin Netanyahu: «Le nostre forze armate vi hanno già colpito pesantemente. Se gli attacchi contro i cittadini di Israele e contro Zahal continueranno, i nostri colpi saranno molto più duri».
La risposta di Hamas era stata la rappresaglia ai raid isreliani che, l’8 aprile, hanno provocato 19 i morti tra i militari e i civili palestinesi. A loro volta una ritorsione per l’attacco di Hamas a uno scuolabus, che, il giorno precedente, ferì gravemente un ragazzo.

agosto 23, 2010

io sono israele.

Dedicato a chi crede che Berlusconi stia dalla parte giusta.

giugno 7, 2010

Le parole del Papa sulla questione Palestinese: chiare ed inequivocabili.

“Da decenni, la mancata risoluzione del conflitto israelo-palestinese, il non rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, e l’egoismo delle grandi potenze hanno destabilizzato l’equilibrio della regione e imposto alle popolazioni una violenza che rischia di gettarle nella disperazione”: è quanto si legge nell’Instrumentum Laboris. Il testo ribadisce che l’occupazione israeliana è “un’ingiustizia politica imposta ai palestinesi”, che nessun cristiano può giustificare con pretese teologiche. Il conflitto israelo-palestinese è inoltre il “focolaio principale” dei vari conflitti mediorientali. Finalmente!

dicembre 29, 2009

Buonanotte compagni

Buonanotte a Niki ne ha bisogno.

Buonanotte al popolo iraniano.

Buonanotte ad Hamas.

Buonanotte a yoani Sanchez, che ha il lavello del rubinetto che perde e non sa come farselo aggiustare.(succede anche questo) 

Un terrorista è un terrorista.

Buonanotte ai fratelli islamici.