Possibile che il presidente americano riesca a superare la crisi di rigetto determinata dal “virus di Wuhan”. O, più esattamente, dalla sua pretesa di addossare alla Cina, per colpa o, detto tra le righe, per dolo, la responsabilità per lo scoppio e la diffusione della pandemia. Così da essere sconfitto nell’appuntamento di novembre (a meno di rinviarlo o di affrontarlo con regole tali da scoraggiare l’afflusso degli elettori democratici).
Il governo cinese ha finalmente ammesso dopo anni di denunce l’esistenza dei ‘villaggi del cancro‘, aree del paese cosi’ inquinate da avere casi di tumore decine di volte superiori alla media. Il termine, riferisce l’agenzia Xinhua, e’ stato usato in un piano quinquennale appena pubblicato. Le stime non ufficiali sul numero di questi ‘villaggi‘ variano da un minimo di 240 fino a piu’ di 450, e la causa principale sarebbe la produzione industriale soprattutto di sostanzechimiche che l’occidente ha bandito: “Questi materiali – si legge nel piano – hanno portato a molte emergenze idriche e dell’atmosfera, e alcuni posti possono essere visti addirittura come villaggi del cancro“.
Il rapporto non aggiunge altro, ma e’ comunque un passo in avanti rispetto al silenzio degli anni precedenti: “Mostra che quantomeno il ministero dell’ambiente ha preso atto del fatto che l’inquinamento ha causato il cancro – spiega un avvocato che difende le vittime dei disastri ambientali all’agenzia – questo vuol dire che la questione ha almeno attirato un po’ di attenzione”
Il Governo Cinese ha pubblicato la lista delle 100 canzoni che non potranno mai essere distribuite fra gli ascoltatori cinesi. Fra queste, come già anticipato da molti media, anche pezzi di Katy Perry e Lady Gaga. La censura ha imposto ai distributori di musica (liquida e fisica) il ritiro dal commercio di alcune canzoni, pena multe salatissime, mentre a quanto pare i canali dove poter reperire musica illegalmente sono meno controllati. Fra i cantanti proibiti, molti pezzi di artisti che non si direbbe possano venir bannati per chissà quale spunto critico e polemico: fra questi Simple Plan, Beyoncé, Take That, Owl City e Backstreet Boys. Fra i motivi piuttosto vaghi con cui i brani sono stati censurati, la minaccia di questi artisti di distruggere il mercato musciale digitale e “di minacciare la sicurezza della cultura cinese”.