Il codice penale Rocco in materia di legittima difesa, che, per chi non lo ricorda era ministro fascista recitava “ Perché la giustificazione del fatto delittuoso possa essere considerata legittima, l’autore deve esserci stato costretto ( e dunque non averne avuto altra possibilità che quella) per difendere un diritto proprio o altrui, da un pericolo che si sta manifestando nel preciso momento in cui il fatto che si vuol giustificare viene compiuto e sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa che si vuol evitare”.
Nel 2006 il governo Berlusconi con il suo ministro leghista Maroni, modificava l’articolo sulla legittima difesa nel senso che “legittima difesa con armi proprie e improprie in caso di violazione di domicilio o del luogo di lavoro, quando si cerchi di difendere la propria o altrui incolumità o ci sia un pericolo di aggressione”.
Grazie al pasticcio combinato ieri alla Camera dei Deputati in relazione alla riforma della legittima difesa siamo arrivati al punto in cui ci troviamo per cui l’Italia si trasforma in un immenso far west, ma solo di notte, mentre prima non c’era distinzione fra il giorno e la notte.
Da giurista mi pongo una domanda: la formulazione del codice Rocco non era forse ben più avanzata e includente tutta la possibile casistica, rispetto alla modifica del 2006 e – assolutamente – del pasticciaccio brutto combinato ieri?
La riforma di ieri è solo propaganda che riduce l’azione legislativa in un Parlamento svuotato che risponde soltanto alle esigenze elettoralistiche e ai richiami di “Porta a Porta”.
Come siamo ridotti mali se siamo costretti ad avere nostalgia di leggi fasciste.
Far West all’italiana
La premonizione.
Acqua pubblica, a due anni dal referendum il tradimento dei beni comuni.

Oggi in Campidoglio alcuni volontari del Coord Romano Acqua pubblica hanno manifestato per chiedere al futuro Sindaco di Roma di rendere davvero l’acqua pubblica. Ma evidentemente l’acqua non può essere pubblica secondo politici e amministratori. Su 8000 sindaci italiani dal referendum del 2011 a oggi solo in 4 hanno veramente applicato le richieste dei 26 milioni di italiani: Napoli, Vicenza, Palermo e Reggio Emilia. Gli altri continuano a far pagare l’acqua come fosse un bene privato.
D’altronde con i cambiamenti climatici in atto l’acqua fra trent’anni sarà certamente più preziosa del petrolio, anche se sembra che possa essere effettivamente un piano di scontro ancora molto lontano dal risolversi. Dal governo Prodi al governo Berlusconi, mai come sull’acqua privata l’accordo è stato unanime: il Pd non ha mai appoggiato il referendum e tutti hanno sempre accolto con grande favore i balzelli sull’acqua anche se si affaticano a dire che non è l’acqua a essere messa in vendita ma i servizi collegati (ma che vuol dire? se non ho la fontana non ho nemmeno l’acqua).
Italia: ecco le armi esportate da Berlusconi a dittatori e regimi autoritari.

Il fucile d’assalto ARX-160 al Turkmenistan – Foto: ©armiespy.com
Quasi 127 milioni di armamenti per la “dittatura monopartitica” del Turkmenistan (tra cui elicotteri per uso militare, fucili d’assalto, lanciagranate e pistole della ditta Beretta già consegnati); oltre 99 milioni di euro di armi alla Russia, di cui si sa solo di 10 autocarri protetti Iveco; una nave d’assalto anfibia dal 416 milioni di euro all’Algeria; “prestazione di servizi” da parte del Ministero della Difesa alle Forze armate egiziane nel pieno delle rivolte popolari e oltre 30 milioni di armi destinate al “regime autoritario” del Gabon. Sono solo alcune delle esportazioni autorizzate dal governo Berlusconi nel 2011 sulle quali il rapporto del Consigliere militare del presidente Monti ha steso un velo di silenzio. Ma che si scoprono spulciando le oltre 2500 pagine dell’intera Relazione consegnata al Senato l’8 maggio scorso che Unimondo presenta qui in anteprima. Andiamo con ordine.
Il 24 aprile scorso, l’Ufficio del Consigliere Militare ha reso noto il “Rapporto del Presidente del Consiglio sui lineamenti di politica del Governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento” per l’anno 2011 (scaricabile qui in .pdf). Un rapporto presentato con un forte ritardo, da cui appariva un’inspiegabile sottrazione di informazioni riguardo alla tipologia dei materiali esportati e una serie di cifre smentite dalle stesse tabelle allegate ai documenti ufficiali: un fatto prontamente denunciato da un comunicato congiunto della Rete italiana per il disarmo e la Tavola della pace.
Come eravamo! e fra un anno?
Il paccotto.

E’ motivo di grande soddisfazione presentare il Crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo Buonarroti … Davvero perfetta l’armonia raggiunta dal sommo artista tra la nobiltà del corpo di Cristo e la sofferenza del Suo sacrificio per la redenzione dell’umanità .
Vittorio Sgarbi, chiamato come esperto:
Bisogna affidarsi agli occhi … l’opera esprime la gentilezza di un momento aurorale della sua produzione, che si esprimerà poi con la forza e la potenza delle forme.
Antonio Paolucci, direttore Musei Vaticani:
Michelangelo aveva raggiunto una padronanza totale del corpo umano che in lui diventa modo espressivo, vero e proprio linguaggio artistico.
Gianfranco Fini, Presidente della Camera:
E’ un pregevole capolavoro che meritoriamente il Governo ha acquisito al patrimonio nazionale, rendendo un servigio al grande patrimonio culturale e artistico del nostro Paese.
Roberto Cecchi, rinviato a giudizio per danno erariale, oggi Sottosegretario, allora Direttore Generale per i Beni Architettonici:
Non si è trattato di un acquisto d’impeto, ci sono voluti due anni di consultazioni per arrivare all’acquisto.
Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica:
Notevole? Un termine un po’ debole. E’ un’opera di bellezza suprema.
Quelle linee ricordano la Pietà …
Sandro Bondi, allora Ministro dei Beni Culturali:
E’ fondamentale destinare le poche risorse disponibili a progetti e iniziative che abbiano un significato così alto che possiamo consegnare alle generazioni future.
L’autore? Se non è Michelangelo è Dio.
Vittorio Sgarbi, chiamato come esperto:
Un Michelangelo comprato al prezzo di un Sansovino.
Una straordinaria prova di lungimiranza del Ministero retto da Sandro Bondi.
Sandro Bondi, allora Ministro dei Beni Culturali:
Sono in corso contatti con Washington perché possa ospitare al più presto il crocifisso per omaggiare il nuovo presidente Barack Obama …
Morto don Verzè: uno in meno.
«Don Luigi Maria Verze, fondatore del San Raffaele, è deceduto questa mattina, 31 dicembre, alle ore 7,30 circa presso l’Unita Coronarica dell’Ospedale. Don Luigi era stato ricoverato durante la notte alle ore 2.30 per l’aggravarsi della sua situazione cardiaca». Lo precisa una nota del S.Raffaele.
Non credo che andrà in Paradiso.