Posts tagged ‘glicemia’

ottobre 24, 2013

Nelle insuline ‘con il cervello’ il futuro della cura del diabete?

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21 ott 2013

Nelle insuline ‘con il cerve…

Le ultime ricerche vanno verso un guscio intelligente che ‘sente’ la glicemia …

marzo 20, 2012

Nuovo pancreas nell’intestino dei pazienti diabetici sfruttando solo le cellule intestinali.

Creare un ‘nuovo ’ nell’intestino dei senza trapianti, senza , ma solo sfruttando le cellule intestinali stesse del paziente: e’ la promessa che arriva da una ricerca su topi le cui cellule intestinali sono state trasformate in cellule che producono al bisogno, aiutando i topi a controllare la da soli.


Reso noto sulla rivista Nature Genetics, il risultato e’ la prova di principio che si puo’ ovviare alla terapia insulinica senza pero’ neppure dover ricorrere al trapianto di o all’uso di per reintrodurre nell’organismo nuove cellule produttrici di .
La chiave, spiega l’italiano Domenico Accili del Columbia University Medical Center che ha condotto il lavoro, e’ indurre le cellule intestinali del paziente a produrre .
Il diabete di tipo uno o insulino-dipendente e’ una malattia autoimmune in cui una parte di viene distrutta e l’organismo perde capacita’ di produrre per controllare la . La terapia oggi e’ a base di , appunto, da prendere al bisogno e con dosaggi precisi. Oltre al trapianto di che pero’ e’ difficile, all’orizzonte ci sono terapie a base di trasformate in provetta in cellule pancreatiche. Ma le applicazioni cliniche sono di la’ da venire.

dicembre 31, 2011

Glicemia: nuovo sistema per misurare glucosio nel sangue.

Le persone ammalate di potrebbero prossimamente contare su una risorsa meno costosa e impegnativa per monitorare i livelli di nel se lo studio di un gruppo di ricercatori della Missouri University of Science pubblicato su Medical News Today confermera’ i suoi risultati.

 

Il team ha recentemente messo a punto un sistema biologico che utilizza segmenti di integrato nei per rilevare il . I ricercatori ritengono che il loro sviluppo potrebbe portare a un nuovo tipo di strisce reattive per i diabetici. ”Abbiamo progettato il nei in modo che segnali la concentrazione di ”, ha affermato Erica Shannon dell’Universita’ del Missouri. Per il progetto, sono stati elaborati geni che permettono al batterio, un non-virulento ceppo di Escherichia coli, di percepire la presenza del . I emettono un bagliore giallo quando il e’ presente. Se le concentrazioni di diventano piu’ alte, il bagliore diventa piu’ luminoso. Secondo Shannon, i risultati potrebbero costituire la base per nuovi esami meno costosi per aiutare le persone con il a monitorare i loro livelli di zucchero nel . In futuro si perfezionera’ la scoperta puntando sui diversi colori in base ai livelli di . Le strisce reattive potranno diventare verdi se i livelli di sono entro i valori normali, gialli se sul limite massimo e rossi se elevati. ”Tutto quello che si deve fare e’ semplicemente inserire il all’interno di un batterio sulla striscia reattiva”, ha detto Shannon. ”Un metodo che sarebbe anche meno costoso rispetto agli attuali prodotti chimici”, ha concluso.

novembre 16, 2011

Glicemia: dispositivo in aiuto dei diabetici che la rileva dalle lacrime.

Le persone con potrebbero presto effettuare l’analisi della non più dal , bensì dalle . Scienziati dell’università del Michigan (Usa) segnalano infatti sulla rivista ‘Analytical Chemistry’ di aver sviluppato con successo un dispositivo composto da un sensore elettrochimico che ha il potenziale di misurare i livelli di zucchero nel senza ‘pungere’ la pelle del paziente, ma semplicemente raccogliendone una lacrima.

 

Uno strumento – sottolineano – che potrebbe evitare a 350 milioni di diabetici nel mondo il disagio delle punture giornaliere necessarie per l’esame tradizionale della . Il chimico Mark Meyerhoff e i suoi colleghi ricordano infatti che circa il 5% della popolazione mondiale, e 26 milioni di persone nei soli Stati Uniti, hanno il . La malattia è in rapida crescita e rappresenta un serio problema di sanità pubblica, anche a causa del forte aumento globale dell’obesità, che rende le persone più suscettibili nei confronti del .

luglio 11, 2011

La verdura come primo piatto riduce le calorie e la glicemia.

 

Esiste un pasto ideale? È ovvio che sì. È davvero molto importante che la dieta quotidiana sia ben bilanciata. Dai ricercatori dell’Università di Osaka (Giappone) arriva il consiglio di usare un trucchetto: mangiare una buona dose di verdura prima di cominciare: invece, del solito primo o dell’antipasto, una bella insalatona. In tanti ristoranti già si fa.

Questa strategia serve per saziare, diminuire di conseguenza le calorie che verranno poi ingerite durante il pasto e controllare la glicemia nei casi di diabete di tipo 2. Non è poi un sacrificio così grande. Molte persone consumano l’insalata o le verdure come contorno o alla fine del pasto, basta solo spostare l’ordine delle portate. Si è giunti a questa tesi dopo aver monitorato un gruppo di pazienti diabetici.

I medici si sono accorti che queste persone avevano livelli di glicemia più bassi quando la verdura veniva mangiata all’inizio del pranzo o della cena. Così si è deciso di fare uno studio un po’ più approfondito. I medici hanno raccolto due gruppi di volontari diabetici: al primo è stato fatto seguire il metodo «verdura prima, carboidrati poi», al secondo invece la tecnica più complicata chiamata «razioni di scambio». Quali sono stati i risultati? Dopo un anno bisogna dire che entrambe le diete hanno abbastanza funzionato. Sicuramente quella che ha portato livelli di benefici maggiori è stata la prima che ha mostrato una riduzione dell’emoglobina glicata, ma anche della pressione e dei livelli dei lipidi plasmatici.

Maggio 19, 2010

Sindrome metabolica e disfunzione erettile: dieta e attività fisica ripristinano l’attività sessuale

  Normale processo metabolico

Nell’uomo obeso la combinazione di corretta alimentazione e regolare sport normalizzano i livelli di testosterone e anche la attività sessuale se non sono già presenti alterazioni vascolari.

Dieta ipocalorica e incremento dell’attività fisica normalizza i livelli di testosterone e ripristina la funzione sessuale qualora non siano già presenti alterazioni vascolari.
“I segni clinici per riconoscere la sindrome metabolica, fenomeno sempre più frequentemente riscontrato nella popolazione – ha affermato Carlo Foresta, professore di Patologia clinica presso l’Università di Padova – sono l’obesità, l’ ipertensione e il diabete. Si stima – ha aggiunto- che ne sia colpito un italiano su quattro. I pazienti che ne risultano affetti sono particolarmente a rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.(liquidarea)

aprile 17, 2010

Nanovaccino contro diabete di tipo 1, inibendo autoimmunita’ senza immunosoppressori

Un gruppo di ricerca ha messo a punto un nanovaccino in grado di fermare la progressione del diabete di tipo 1 nel modello animale, ristabilendo livelli normali di glicemia.
Oltre a fornire nuove e preziose informazioni sul diabete, la ricerca ha anche rivelato un aspetto della patogenesi della risposta autoimmunitaria che può fornire una strategia terapeutica per molte patologie autoimmunitarie. (liquidarea)http://www.liquidarea.com/

febbraio 2, 2010

Le mosse per salvare il cuore.

. Sono sette le regole che Secondo l’American Heart Association (AHA) ha individuato per ridurre i fattori di rischio e la mortalità legata alle malattie cardiovascolari. Ecco quali

 Smettere di fumare
I fumatori hanno un rischio più elevato di sviluppare molte malattie croniche, come l’arterosclerosi, infarto del miocardio e ictus. Il fumo fa diminuire la resistenza fisica e aumenta la tendenza del sangue a coagularsi. Avere un BMI (indice di massa corporea) inferiore a 25 kg/m2
Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’indice di massa corporea. Si calcola così: peso (kg) / statura (m) / statura (m). Le categorie: magrezza grave, se l’Imc è inferiore a 16; magrezza moderata 16,0 – 17; sottopeso 17 – 18,5; normopeso 18,5 – 25; sovrappeso 25 – 30; obesità moderata 30 – 40; obesità grave più di 40.
Attività fisica
Fare esercizio fisico a un livello moderato per almeno 150 minuti, o ad un livello di intensità per 75 minuti a settimana. La sedentarietà è un fattore che predispone all’obesità e non solo. Uno stile di vita poco attivo rappresenta un rischio per la cardiopatia coronarica, il diabete e il tumore del colon.
Dieta
Seguire almeno quattro o cinque punti chiave di una dieta sana, secondo le attuali linee guida AHA. E quindi, bisogna adottare un’alimentazione ricca di frutta e verdura, con un alto contenuto di vitamine, minerali e fibre. Tutto a basso contenuto di calorie. Recenti ricerche dimostrano che mangiare pesce favorisce l’aumento di omega-3. E’ consigliabile mangiare carne magra e pollame senza pelle. Poco sale.
Colesterolo

Avere un colesterolo totale inferiore a 200 mg / dL. Abbassando il colesterolo si riduce il rischio di malattie cardiache e ictus.
Pressione
Circa 15 milioni di italiani, il 30%, soffrono di ipertensione e ne muoiono circa 240 mila l’anno, il 40% di tutte le cause di morte. Questi i dati diffusi dalla Societa’ Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. Mantenere la pressione arteriosa al disotto di 120/80 mm Hg è il consiglio dell’AHA.

Zuccheri
Quando il medico trova il diabete la prima cosa da fare è cambiare le abitudini alimentari, poi serve un controllo del peso e una terapia farmacologica. la glicemia, a digiuno, deve essere inferiore a 100 mg / dL.