La metamorfosi della magistratura e il tormentone delle toghe rosse. 2a puntata
Come si sa, la gens berlusconia indica nelle “toghe rosse” l’origine dei guai del Cavaliere. Il ragionamento è questo: negli anni settanta si affermò fra i magistrati una corrente di contestatori (Magistratura Democratica) che, in breve, divenne la longa manus del Pci nel potere giudiziario. Lentamente questa corrente ed i suoi amici nelle correnti confinanti, conquistarono le Procure della Repubblica e –complice il nuovo codice di procedura penale- sferrarono l’attacco che portò alla distruzione di Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli (i cinque partiti che assicurarono democrazia e benessere, ha detto di recente Berlusconi). Quella stessa corrente è poi passata all’attacco del Cavaliere nel momento in cui, con la sua “discesa in campo”, egli impedì la vittoria del Pds, che altri non era che il vecchio Pci travestito.
Arriva la prima sentenza e io sono contento!
Ancora guai giudiziari per Silvio Berlusconi. Infatti, il leader del PdL è stato condannato dai giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano ad un anno per la vicenda con al centro l intercettazione della telefonata Fassino-Consorte, all’epoca della tentata scalata diUnipol a BNL e che venne pubblica su Il Giornale quando era ancora coperta da segreto istruttorio. Condannato a 2 anni e 3 mesi Paolo Berlusconi .
Non si fa attendere la reazione del Popolo delle libertà. Violentissima. Il primo ad intervenire è il segretario Angelino Alfano: «E’ sempre più chiaro che vi è un tentativo di eliminazione di Silvio Berlusconi per via giudiziaria, essendo fallito quello per via elettorale e democratica. Il Pdl reagirà con tutta la forza di cui dispone per difendere la democrazia italiana da questo tentativo di eliminare, per via giudiziaria, il leader politico più votato negli ultimi venti anni. Abbiamo denunciato da anni che nessuno è stato mai perseguito e punito per avere divulgato notizie riservate». peccato che ad agosto scatta la prescrizione.
Chiamiamola tortura.
Scarica il Pdf con la pagina de Il Manifesto sulla tortura.
Firma l’appello di Antigone: In Italia la tortura non è reato. In assenza del crimine di tortura non resta che l’impunità. La violenza di un pubblico ufficiale nei confronti di un cittadino non è una violenza privata. Read the rest of this entry »