Posts tagged ‘giornata della memoria’

gennaio 27, 2021

Non basta ricordare!

 Di Beppe Sarno

Il 27 gennaio di ogni anno viene celebrato Il Giorno della Memoria  per commemorare le vittime dell’Olocausto. Morirono milioni di esseri umani, ebrei, omosessuali, rom, comunisti, oppositori.

L’avventura hitleriana iniziò in una birreria di Monaco e si concluse fra le macerie del Palazzo della Cancelleria. L’olocausto  rientrava in un progetto preparato da uomini e da forze politiche complici dell’ascesa del dittatore, che aggredì in maniera brutale le democrazie occidentali.  Questo progetto fu assecondato da forze che favorirono il nazismo e rimasero indifferenti alla furia scatenata delle forze naziste. Se il nazismo avanzò così prepotentemente lo fu perché ci fu chi non volle o non seppe fermarlo. Si parla sempre delle vittime ma non bisogna dimenticare i carnefici che non furono soltanto gli aguzzini di Hitler.

Nel complesso e vastissimo panorama della storia nazista c’è una fase sulla quale la nostra attenzione non deve mai stancarsi di ritornare specie in un periodo come questo che vedono l’autoritarismo reazionario nascere dovunque e dove personaggi inaccettabili predicano odio e razzismo.

Il nazismo si affermò in Germania in un periodo abbastanza breve circa un anno e mezzo. Tra l’investitura di Hitler quale Cancelliere di un governo “legale” , il 30 gennaio 1933 e lo sterminio delle S.A. di Ernts Rohm il 30 giugno del 1934 si svolge tutta la conquista totalitaria del Reich da parte dei nazisti. Essa passa attraverso L’incendio del Reich (27 febbraio 1933) la capitolazione e la dispersione delle opposizioni socialiste  e comunista, l’annullamento dell’autonomia dei Lander regionali, lo scioglimento dei sindacati, dei partiti cattolici e la penetrazione nazista in tutti i settori dell’amministrazione statale. Il processo di Norimberga ha documentato che la grande finanza tedesca agevolò e sostenne l’ascesa di Hitler. Lo stesso Hitler in polemica con Goebbels affermò che alla prima rivoluzione non poteva seguirne una seconda e cioè in ossequio al principio che le promesse demagogiche fatte per attirare il consenso del popolo non sarebbero state mantenute. Anche l’eliminazione delle S.A. risponde a questa logica. Eliminare gli intransigenti per essere accolto come il salvatore dello Stato e il garante dell’ordine nei confronti del potere dell’esercito e della borghesia imprenditoriale ed dei magnati della Rhur. Hitler si incaricò personalmente di epurare l’ala estremista del suo movimento per consolidare il suo potere. Le linee guida di questa strategia sono perfettamente illustrate nel “Mein Kampf”. Un movimento fascista, secondo Hitler può conquistare il potere solo con l’ausilio delle “istituzioni” conservatrici esistenti: l’esercito, il capitale finanziario, gli imprenditori e la Chiesa.  Ciò comportava e comporta ancora oggi, l’annullamento di ogni velleità sovvertitrice nei confronti di tali istituzioni.  Ricordare l’olocausto deve servire anche a ricordare che il pericolo reazionario, oggi come ieri poggia su quelle forze che garantirono a Hitler l’ascesa al potere. Oggi come allora il pericolo fascista è sempre vivo perché quel blocco storico che garantì il successo nazista, ad eccezione della Chiesa Cattolica, è sempre vigile ad attento esclusivamente al proprio tornaconto economico.

Conoscere e scoprire la cause dell’olocausto deve servire ad attualizzare e confrontare ciò che accadde in quell’infausto periodo con i tempi in cui  viviamo  perché nell’indifferenza e nel silenzio dei governi e  dei mezzi di comunicazione nel Mediterraneo diventato un invisibile campo di concentramento, ogni giorno continuano a morire persone che fuggono da guerre, miseria, violenza.

Bisogna ricordare perché come dice Papa Francesco “il razzismo è un virus che muta facilmente e invece di sparire si nasconde, ma è sempre in agguato”.

febbraio 12, 2015

Giornata della memoria! De che?

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gennaio 25, 2015

Giornata della memoria.

  Mi domando come un popolo che ha sofferto lo sterminio, i campi di concentramento, la gasificazione, la perdita della dignità e tutto il male possibile da parte di un regime orribile, possa oggi esercitare le stesse sevizie su un popolo, quello palestinese, che rivendica gli stessi diritti ed il diritto di esistere in pace, libertà, autonomia. Siamo circondati dal dolore, dalla morte, dalle stragi e nessuno sembra accorgersene ad eslusione di Papa Francesco.Sono pessimista sull’Umanità e credo che morirò senza vedere quel mondo migliore per cui ho sempre combattuto.

Amen.

gennaio 29, 2013

Ma chi à veramente Beppe Grillo?

Giornata della Memoria, ecco la campagna lanciata su facebook da un attivista del Movimento 5 Stelle (“San Benedetto del Tronto-Grillo”). L’immagine è stata fatta sparire dopo circa 4 ore. Senza parole.

 

gennaio 27, 2013

Un grande Moni Ovadia.



Moni Ovadia, scrittore e attore

Moni Ovadia, scrittore e attore

Come ogni anno il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria per commemorare le vittime del nazismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati. Lo scrittore, compositore, attore e drammaturgo Moni Ovadia critica, però, il modo in cui viene ricordata questa giornata: “Nel nel corso del tempo ha assunto tratti molti retorici e anche di falsa coscienza”. Moni Ovadia ha poi aggiunto che “la Giornata della Memoria non deve essere un’occasione per manifestare la falsa coscienza e non può essere usata in modo strumentale. Ci deve ricordare la tragedia universale della violenza contro l’uomo e non solo contro gli ebrei. Se non riscopriamo questo aspetto, la Giornata della Memoria si indebolirà progressivamente e perderà il suo grande, immenso valore”.

“Certi politici italiani disinvolti vanno ad Auschwitz definendosi israeliani. Perchè non ricordano con la stessa enfasi anche i rom dal momento che ne furono sterminati 500mila? E perchè non solidarizzano con i portatori di handicap visto che ne furono uccisi 300mila? Primo Levi – ricorda Ovadia- non ha scritto ‘Se questo è un ebreo’, ma ‘Se questo è un uomo’”.

“Ovadi ha poi voluto aggiungere: “Io sono ebreo e ho il dovere di ricordare ciò che ha subito la mia gente. Ma proprio perchè questo è stato un massacro di esseri umani, tra cui ebrei, rom e antifascisti, si devono ricordare tutti, soprattutto quelli piu’ scomodi. Ora e’ diventato molto di moda, in Occidente, fare i carini con gli ebrei ma non con i rom. Dobbiamo ricordare – ribadisce Ovadia- tutti i popoli che hanno subito violenza. In questo senso, il destino degli ebrei vale per quello di tutte le minoranze”.

gennaio 27, 2013

Le cose buone di Mussolini.

gennaio 27, 2013

Il peggiore Berlusconi ed il magnifico Duce.

   – Per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma “il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa”. Lo ha detto Silvio Berlusconi alla Giornata della Memoria a Milano. L’Italia ‘non ha le stesse responsabilità della Germania’ ma ‘ci fu una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole’.

Ci risiamo con Mussolini brav’uomo. Berlusconi  dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto sia mascalzone. La valutazione politica di Mussolini lo ha fatto la storia  e da quella storia è nata la Costituzione repubblicana. Se le colpe di Mussolini fossero state solo quello di aver approvato le  le ggi razziali, non staremmo qui a parlarne, ma se un personaggio screditato come Berlusconi pretende di fare una analisi storico-politica del fascismo con due semplici frasi ad effetto, per raggranellare qualche voto a destra allora dobbiamo concludere che effettivamente la nostra democrazia è in pericolo, perchè questa gente può ritornare al potere ed avvelenare ancora la vita democratica con le propie idee che nascondono comportamenti gravi e il più delle volte illeciti.Il fascismo fu una dittatura atroce che abolì la democrazia, le libere elezioni, i partiti e la libertà di opinione e di stampa. Le cose buone non le ricordo.

gennaio 28, 2012

La memoria dimenticata, l’olocausto di Rom e Sinti.

La legge 211 del 20 luglio 2000 della Repubblica Italiana istituisce il Giorno della Memoria. Una memoria lacunosa, che dimentica importanti stralci di quei tempi bui che si sforza di ricordare.

Nella sua strenua lotta contro negazionismo e tendenze neonaziste mal sepolte sotto la cenere del tempo, la Giornata della Memoria tralascia un tassello importante nella ricostruzione della follia razzista della Germania degli anni Trenta e Quaranta: il Porajmos (o Porrajmos), lo sterminio di Rom e Sinti, più comunemente chiamati zingari.– La deportazione di Rom e Sinti nei campi di sterminio iniziò nel 1934, un anno dopo la promulgazione delle Leggi di Norimberga. Spesso agli zingari era destinata una zona separata rispetto agli altri internati, con condizioni ancora più umilianti.

I prigionieri Rom e Sinti venivano usati dai nazisti come vere e proprie cavie da laboratorio per esperimenti scientifici. Sterilizzati con pratiche brutali, venivano tenuti in gabbie per diversi giorni. Venivano iniettati nei loro corpi germi e virus patogeni per osservare le reazioni dell’organismo, oppure veniva fatta ingerire loro una quantità di acqua salata tale da farli morire. Anche qualora riuscissero a sopravvivere alle sevizie degli esperimenti, i prigionieri erano consegnati alla morte dalle condizioni disumane del campo.