Posts tagged ‘geronzi’

aprile 10, 2011

Cade, non cade?

Cade, non cade, o resiste anche nell’evidente agonia dei due sistemi, antropologico e di potere, che incarna?
L’interrogativo si fa pressante man mano che si avvicina la fatidica data del voto sulla prescrizione breve, quel mercoledì 13 aprile che molti, rammentando l’orologio della storia, leggono come un possibile 25 luglio.
Come fu nella seduta del Gran consiglio che destituì Benito Mussolini, anche Silvio Berlusconi cadrà per mano dei suoi? E chi sarà a tirare le fila dell’imboscata? Giulio Tremonti, che gli ha via via creato il vuoto nei santuari del potere fino a osare l’inosabile con la cacciata di Cesare Geronzi dalle Generali di Trieste? O Claudio Scajola, forte di tessere e deputati, che deve vendicare l’irrisione con cui lo trattarono i suoi compagni di partito dopo la vicenda della casa con vista Colosseo?
Alla vigilia della settimana decisiva per le sorti del Cav, si rincorrono rumori e bagliori che annunciano l’inopinata resa dei conti. Il premier sembra sempre più solo, e soprattutto sempre più immerso in una realtà parallela oramai autoreferenziale, fatta di barzellette, invettive, commiserazioni e sospetti. Solo contro tutti, solo contro il mondo che nel suo eterno complicarsi (vedi la tragica questione dei migranti) più non padroneggia.
FUORI DALLA REALTÀ. Il fatto che, mentre a Trieste si consumava il regicidio di Geronzi, Berlusconi fosse impegnato nel suo ennesimo show, con immancabili inviti al bunga bunga per il pubblico femminile e dopolavoristiche barzellette a sfondo pecoreccio per quello maschile, testimonia un cortocircuito tra la dimensione oramai privatistica in cui l’uomo si è relegato, l’unica che percepisce, e ciò che gli accade intorno.
L’impressione è che il premier tenda sempre più a ricreare un proprio universo dove, forte delle illimitate risorse di cui dispone, può scegliersi trame, sfondi e figuranti, bastando così a se stesso. È la classica sindrome da accerchiamento, dove l’imminente catastrofe viene però spacciata e vissuta nel segno di una indomita potenza. «Vinceremo le amministrative» ha detto nel suo discorso ai cofondatori del Pdl sabato 9 aprile, «e poi riformeremo la giustizia e il fisco».

aprile 9, 2011

I padroni vogliono prendersi la politica.

La cacciata di Cesare Geronzi è ”un segnale per tutti, l’inizio del ricambio generazionale in ogni settore nevralgico”, approfittando dell’indebolimento di Silvio Berlusconi, per portare a Palazzo Chigi Luca Cordero di Montezemolo: è lo scenario tratteggiato da Vittorio Feltri in un editoriale su Libero di oggi dal titolo ‘Così i padroni vogliono prendersi la politica’.

Stavolta credo che Feltri abbia ragione. Un motivo di più per stare attenti.I padroni stannio scegliendo un capo meno compromesso, ma altrettanto pericoloso.

aprile 8, 2011

Alla faccia dei precari.

Al lordo delle tasse fanno quasi 48 mila al euro al giorno. Ma anche scontando l’imposta, che potrebbe arrivare al 43 per cento, si arriva comunque alla bella somma di 28 mila euro per ogni giornata di lavoro. A tanto ammonta la maxiliquidazione che Cesare Geronzi si appresta a incassare dopo il clamoroso epilogo della battaglia delle Generali. Per poco meno di un anno al vertice del gruppo di Trieste l’anziano banchiere si vedrà riconoscere un’indennità di fine rapporto di circa 16,6 milioni. Calcolata su base giornaliera, la liquidazione dell’ex presidente di Trieste risulta superiore perfino alla buonuscita ricevuta da Cesare Romiti nel 1998, quando lasciò la Fiat dopo 24 anni. A Romiti andarono 101 milioni di euro, la somma più elevata mai ricevuta da un manager in Italia come liquidazione. Ai primi posti in questa speciale graduatoria troviamo anche Profumo, che l’anno scorso si è visto riconoscere una buonuscita complessiva di 40 milioni, di cui 2 milioni versati in beneficenza e i precari vanno in piazza per un piatto di lenticchie.