Giudici, scrittori, intellettuali e musicisti Torna il Tribunale fondato, sul Vietnam, da Bertrand Russell e Sartre nel 1966: «Basta con le complicità Usa e Ue nelle violazioni israeliane del diritto internazionale»
Che cosa accomuna un pianista argentino, un cantautore inglese, una ex senatrice del Congresso Usa, un pari d’Inghilterra, un giudice della Corte suprema di Spagna, un indiano d’america, un’attivista afroamericana dei diritti civili?…Impedire il crimine del silenzio…Sono infatti i giurati del Tribunale Russell sulla Palestina che si è concluso il 16 e 17 marzo a Bruxelles. Nato nel 2009 da un’idea del belga Pierre Galand e del francese Bernard Ravenel, erede del Tribunale Russell sulla guerra in Vietnam, fondato da Bertrand Russell e Jean Paul Sartre nel 1966, persegue analogo obiettivo «impedire il crimine del silenzio», attraverso la denuncia delle responsabilità dell’Unione europea, dell’Onu, del governo degli Stati Uniti, di imprese multinazionali, nelle violazioni da parte di Israele del diritto internazionale e dei diritti dei palestinesi.
La sessione di Bruxelles si è aperta la sera del 16 marzo con un emozionante omaggio a Stephane Hessel, il diplomatico francese di recente scomparso, tra i redattori della Carta universale dei diritti umani delle Nazioni Unite e autore del piccolo libro di grande fortuna «Indignez vous!». Presidente del Tribunale, sua anima e sorriso, è stato ricordato con le note di Chopin e Fauré, dal pianista argentino Miguel Angel Estrella, e dei ritmi di una band di giovani algerini di Toulouse. La musica ha intervallato le parole d’impegno per i diritti dei palestinesi dei membri della giuria .
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