Posts tagged ‘fratture’

giugno 7, 2013

Osteoporosi severa: prosegue lo stop alle fratture con “100 medici”.

Come riconoscere i campanelli di allarme dell’ ? Quali gli esami da consigliare e con quale frequenza eseguirli? Esiste un legame tra l’ ed altre ? In che modo la fragilita’ ossea e’ in grado di modificare la vita delle persone che ne sono affette? Quale regime si raccomanda per contrastare questa patologia? Queste solo alcune delle domande sulle quali si concentra l’attenzione delle persone con fragilita’ ossea, quindi con a rischio di complicanze. htn osteoporosis 300x285 Osteoporosi severa: prosegue lo stop alle fratture con 100 mediciGiunta alla sua terza edizione, la campagna ”Stop alle ‘ si propone di sensibilizzare ulteriormente le persone affette da promuovendo le conoscenze sulla malattia e rispondendo ai numerosi quesiti posti dalle utenti attraverso l’iniziativa ”100 ”. Dal 2012, infatti, attraverso il sito dedicato http://www.stopallefratture.it, le utenti hanno avuto la possibilita’ di valutare il proprio rischio di frattura effettuando il DEFRA Test, strumento di autodiagnosi online, e poi inviare una domanda per email ad uno specialista, ed avere in risposta gratuitamente informazioni e chiarimenti sull’ . Ad un anno dall’avvio del servizio, la conoscenza di questa malattia, che ogni anno in Italia e’ responsabile di circa 100.000 di femore, e’ ancora assai limitata. La richiesta di informazioni riguarda vari aspetti della malattia: dal riconoscimento dei sintomi, al percorso appropriato per giungere alla , alle terapie disponibili, ai comportamenti e agli stili di vita raccomandati, per finire con l’impatto che la fragilita’ ossea ha sulla qualita’ di vita delle persone affette. Di fronte alla di le preoccupazioni maggiori riguardano le conseguenze nella vita di tutti i giorni e la presenza di disabilita’.

luglio 6, 2012

Vitamina D: assumerne quantità elevate, aiuta ridurre fratture dell’anca nella delicata terza età.

Dopo i 65 anni è possibile prevenire le , soprattutto quelle dell’, assumendo dosi elevate di . E’ questa la conclusione cui sono i giunti i ricercatori del Center on Aging and Mobility dell’University Hospital di Zurigo (Svizzera) in un’analisi dei risultati ottenuti in 11 diversi studi clinici sulla somministrazione orale di questo prezioso nutriente. A darne notizia è il New England Journal of Medicine.

 

Nonostante diverse ricerche abbiano cercato di gettare luce sul ruolo svolto dalla nella prevenzione delle , i risultati ottenuti nel corso degli anni si sono rivelati, a volte, contraddittori. Per questo motivo gli autori di questo nuovo studio hanno deciso di analizzare l’insieme dei dati raccolti nelle varie ricerche. L’analisi ha riguardato, in totale, 31.022 individui di età superiore a 65 anni, nel 91% dei casi donne. Nei diversi studi sono state registrate 1.111 all’ e 3770 non-vertebrali.

febbraio 5, 2012

Dall’UCLA studio sulla correlazione tra colesterolo e osteoporosi.

HDL, LDL, diagramma (in inglese)

, LDL, diagramma (in inglese)

Il implicato in patologie come l’ e la perdita di densità delle


Il , ahimè, non fa male solo al cuore e alle arterie ma anche alle . Questo era già stato suggerito da alcuni precedenti , tuttavia il collegamento non era mai stato chiarito.

L’, per esempio, colpisce un importante fetta della popolazione e il numero di pazienti pare essere in continuo aumento. E, a contribuire alla diffusione di questa malattia, che assume anche carattere invalidante, c’è anche il . Con un collegamento diretto. Lo suggerisce un recente studio ad opera di ricercatori americani del David Geffen School of Medicine presso l’Università della California a Los Angeles (UCLA).

giugno 7, 2011

USA: trattamento a base di staminali contro fratture ossee.

‘addizionate’ con il fattore di crescita insuline-like growth factor () per il trattamento delle ossee difficili da ricomporre: a proporre questa nuova soluzione contro le gravi sono i ricercatori dell’Universita’ del North Carolina di Chapel Hill (Stati Uniti) guidati da Anna Spagnoli, ingegnere biomedico.

I risultati del loro studio – il primo a proporre una terapia a base di per risolvere una carenza nella riparazione delle ossee – sono stati illustrati a Boston durante il meeting annuale della Endocrine Society: secondo Spagnoli il trapianto di queste ‘arricchite’ sara’ utile soprattutto per ‘bambini che soffrono di imperfetta o di malattia delle ossa fragili e per gli adulti con osteoporosi, perche’ le loro ossa fragili si possono rompere facilmente e ripetutamente e il trattamento chirurgico, spesso, non e’ efficace o non e’ consigliabile’.

novembre 5, 2010

Laser terapia contro fratture e lesioni spinali: ormai comprovata efficacia, risultati sorprendenti.

Sono sorprendenti i risultati di una sperimentazione durata 6 anni su 78 pazienti tetraplegici, paraplegici, con fratture spinali e lesioni midollari. Il trattamento con il laser ha permesso infatti a questi soggetti, uomini e donne di eta’ compresa fra i 14 e i 55 anni, di riprendere funzionalita’ ormai perdute e non recuperabili con altre metodiche. In qualche caso (5 su 78) si e’ arrivati persino all’abbandono della carrozzina. Appaiono quindi evidenti, spiega una nota, a giudicare dai dati scientifici presentati oggi al congresso Laser Florence, gli effetti anti-infiammatori e rigenerativi del laser non chirurgico su pazienti con lesioni traumatiche spinali. La sperimentazione, portata avanti dal professor Leonardo Longo, medico chirurgo specialista in Endocrinologia e docente a contratto in Laser Chirurgia e Medicina delle Universita di Siena e San Marino, nonche’ ”Visiting Researcher Professor” presso diverse universita’ in tutto il mondo, ha mostrato come sia stato possibile, per tutti e 78 i soggetti, il recupero di funzioni essenziali.

Tra queste, la funzionalita’ e sensibilita’ sfinterica anale (e, nella donna, anche vescico/uretrale); la funzionalita’ e l’attivita’ sessuale maschile e femminile; il ripristino della termoregolazione, della sensibilita’ tattile, termica e dolorifica al di sotto della lesione; il miglioramento dell’attivita’ muscolare liscia e anche di quella volontaria.
Il follow-up dopo 6 anni di sperimentazione conferma che i risultati ottenuti sono stabili e permanenti. L’uso del laser e’ stato largamente sperimentato anche nell’ambito della terapia delle paralisi facciali. Negli ultimi trent’anni sono stati trattati migliaia di pazienti con questa patologia che riconosce diverse cause. Nella grande maggioranza dei casi la paralisi e’ scomparsa senza piu’ ritornare.(ANSA)

ottobre 29, 2010

Fratture vertebrali: a Teramo tecniche chirurgiche mininvasive pongono fine a dolori e inabilita’.

Ogni anno in Italia si verificano oltre 100.000 fratture vertebrali causate principalmente da osteoporosi primaria o secondaria, ma anche da lesioni osteolitiche dovute a mieloma multiplo o metastasi ossee, traumi.

Oggi – dichiara il dottor Danilo Lucantoni, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e dell’Unità Operativa di Neurochirurgia della Asl di Teramo – è possibile trattare alcune tipologie di fratture vertebrali con moderne tecniche chirurgiche minivasive come la cifoplastica con palloncino che consiste nell’introduzione attraverso il peduncolo vertebrale di un cemento acrilico a presa rapida, previa espansione del soma vertebrale mediante apposito palloncino. Questa tecnica è stata ideata per ridurre prima e stabilizzare poi la frattura in modo controllato, correggere le deformità della colonna vertebrale, prevenire l’insorgere di nuove fratture, alleviare il dolore in modo rapido e prolungato e migliorare la qualità della vita del paziente”.

Presso il nostro Reparto – continua il dottor Lucantoni – la mia equipe ha trattato negli ultimi 6 anni con questa tecnica circa 100 fratture vertebrali, anche in pazienti giovani, con risultati eccellenti: una immediata risoluzione del dolore e un rapido ritorno alle precedenti attività. Si tratta di un rimedio rapido e mininvasivo che può evitare ai pazienti lunghi periodi di immobilità forzata a letto, l’uso del busto o una massiccia assunzione di farmaci per lenire l’intenso dolore alla schiena”.
La caratteristica che rende unica questa tecnica rispetto ad altri interventi chirurgici è l’uso di un “palloncino” che, oltre a stabilizzare la frattura, ripristina l’altezza del corpo vertebrale e corregge la deformità angolare

ottobre 26, 2010

Artrite reumatoide: tra diagnosi tardive e nuovi protocolli di terapia.

artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica autoimmune a decorso fluttuante e progressivo che conduce alla distruzione articolare con conseguente disabilità fisica. Ad oggi la diagnosi della malattia risulta ancora tardiva e lo specialista a cui il paziente viene inviato non è sempre il reumatologo. Infatti, trascorre in media un anno tra la comparsa dei primi sintomi e la diagnosi ed è frequente che si arrivi dal reumatologo e alla terapia più idonea dopo percorsi tortuosi. Il risultato finale? Un paziente con artrite reumatoide su due non raggiunge un buon controllo della malattia o non risponde affatto agli attuali trattamenti con conseguenze invalidanti. In Italia, l’artrite reumatoide, colpisce circa 300 mila persone, nel 75% dei casi donne specie in età lavorativa, tra i 35 e i 50 anni.
Esperti della reumatologia italiana discutono a Sorrento di queste problematiche e delle nuove opportunità terapeutiche in occasione dell’evento “RA therapy: look to change”. Protagonista dell’incontro il nuovo farmaco biologico tocilizumab, un’innovazione terapeutica da poco a disposizione per i pazienti affetti da artrite reumatoide.(liquidarea)

luglio 26, 2010

Un nuovo freno alle metastasi ossee.

Un principio attivo intelligente in grado di rallentare gli effetti delle metastasi ossee: si chiama denosumab, ed è l’anticorpo monoclonale che viene dal futuro, quello delle biotecnologie, l’ultima frontiera in tema di sviluppo farmacologico. Presentato oggi in California uno studio che dimostra la sua superiorità rispetto alle terapie attuali nel ridurre e ritardare la comparsa di metastasi ossee nelle pazienti affetti da cancro al seno in 2.049 pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato. La superiorità è stata dimostrata nel ritardare una serie di complicazioni ossee gravi, nell’insieme denominate SRE (o eventi scheletrici correlati) e che comprendono anche fratture e compressione del midollo spinale.

“Siamo estremamente lieti dei risultati di questo importante studio, che dimostra come questo anticorpo monoclinale può ridurre o ritardare le gravi complicanze delle metastasi ossee nelle pazienti affette da carcinoma mammario più efficacemente rispetto all’attuale standard terapeutico, e con un profilo beneficio/rischio favorevole – ha dichiarato Roger M. Perlmutter, M.D., Ph.D., Executive Vice President della Ricerca e Sviluppo Amgen – Questi risultati sottolineano l’importanza del RANK Ligand nella progressione delle malattie delle ossa, e promettono di migliorare le cure per le pazienti affette da carcinoma mammario in stadio avanzato”.
Si tratta del primo anticorpo monoclonale totalmente umano in fase finale di sviluppo clinico che bersaglia in maniera specifica il RANK Ligand, il regolatore essenziale degli osteoclasti (le cellule che degradano l’osso).