I follicoli delle persone che soffrono di calvizie sono intrappolati in una specie di ‘sonno’. Lo hanno scoperto gli scienziati de L’Oreal di Parigi, che hanno presentato i loro risultati di fronte alla Societa’ Europea di Ricerca sul Capello di Barcellona. “Il follicolo si trova come in uno stato dormiente’ che gli impedisce di produrre nuovi capelli. Questa scoperta ci aiutera’ a sviluppare nuovi trattamenti per combattere questo problema”, ha spiegato Bruno Bernard, che ha guidato il gruppo di ricerca.
Secondo gli studiosi, questo periodo di latenza potrebbe essere interrotto fornendo al follicolo gli stimoli giusti, in modo da poterlo riattivare.
Follicoli “sopiti” in soggetti che soffrono di calvizie.
Cellule staminali contro la calvizie.
Ha la pelle rosa, grinzosa e completamente glabra, fatta eccezione per un paio di baffi e un piccolo ciuffo di peli neri sulla schiena.
A guardarlo non si direbbe ma proprio da lui, un piccolo topo ‘nudo’, potrebbe arrivare la risposta a un problema che da sempre tormenta i maschi di ogni latitudine: i capelli grigi o, peggio ancora, la calvizie. La speranza arriva da un gruppo di scienziati giapponesi della Tokyo University of Science, che in un esperimento pubblicato su ‘Nature Communications’ assicurano di aver trovato il modo di restituire agli uomini che invecchiano i capelli di quando erano ragazzi: folti e, soprattutto, del colore originario.
Il segreto per dire addio a riporti e tinte dalle sfumature piu’ improbabili si nasconde nelle staminali della pelle, dalle quali il team nipponico e’ riuscito a ottenere in laboratorio follicoli nuovi e vitali, trapiantandoli con successo nel roditore. Gli autori sperano che la tecnica possa funzionare anche nell’uomo, confidano di avviare i primi test clinici in 3 anni circa, e di mettere a disposizione la terapia entro un decennio.
Molecola della calvizie: scoperta negli USA.
Identificata una proteina responsabile della calvizie. La scoperta, ad opera di ricercatori americani, potrebbe portare a nuovi trattamenti per la causa piu’ comune della perdita di capelli, un ‘dramma’ che affligge 8 uomini su 10 sotto i 70 anni. Lo studio e’ pubblicato su ‘Science Translational Medicine’.
L’equipe dell’universita’ della Pennsylvania ha trovato livelli anomali di una proteina, chiamata prostaglandina D2 (Pgd2), nel cuoio capelluto di uomini con alopecia androgenetica: nel dettaglio, la molecola e’ presente nelle aree colpite da calvizie tre volte di piu’ rispetto a quelle ancora popolate da capelli. Sia negli esseri umani, sia in modelli animali utilizzati successivamente come controllo, la proteina (e il suo derivato 15-dPgj2) blocca la crescita dei capelli.
E lo fa attraverso un recettore che potrebbe essere un bersaglio terapeutico promettente per risolvere il problema negli uomini, ma anche nelle donne alle prese con chiome che cadono o si diradano.
“Un’altra prostaglandina era nota per avere un ruolo nella crescita dei capelli, ma i risultati che abbiamo ottenuto sono sorprendenti: non si era mai pensato che queste molecole avessero una parte anche nella perdita dei capelli”, afferma George Cotsarelis, dermatologo e primo autore dello studio. Lo stesso gruppo di ricerca coordinato da Cotsarelis, lo scorso anno, aveva identificato le cellule staminali nei follicoli piliferi.
Trapianto capelli: nuova tecnica per impiantare follicoli dei peli delle gambe
Nuove frontiere per combattere la calvizie: per risultati naturali si punta sull’uso di peli di altre parti del corpo
Trapiantare i peli delle gambe sulla testa di uomini che devono fare i conti con unacalvizie incipiente potrebbe rivelarsi una valida soluzione per una chioma più naturale
Lo suggerisce dalle pagine della rivista Archives of Dermatology Sanusi Umar, consulente di dermatologia presso l’Università della California di Los Angeles. A detta dell’esperto d’oltreoceano i peli delle gambe avrebbero una struttura più simile a quella dei capelli della zona anteriore della testa, in genere la prima a subire un diradamento.
GLI EFFETTI – Il dermatologo ha per ora testato il nuovo approccio in due pazienti con risultati incoraggianti come si legge sulla rivista scientifica. In un caso ha utilizzato esclusivamente peli delle gambe per ricreare la linea di capelli originale sulle tempie del proprio paziente, trapiantando ben 1025follicoli piliferi. Nel secondo caso, invece, ha utilizzato sia peli delle gambe (circa 1000) sia 600 capelli prelevati da altre aree del capo. In entrambi i casi il trapianto ha dato vita, nei nove mesi successivi, ad una attaccatura dei capelli dall’aspetto morbido e naturale . Il 75-80 per cento dei peli trapiantati si è allungato nel suo nuovo «alloggiamento» e, a 3-4 anni di distanza, la perdita di capelli trapiantati è stata minima.
Il grasso del cuoio capelluto aiuta la ricrescita dei capelli.
Secondo i ricercatori dell’Università di Yale (New Haven, Stati Uniti) le cellule di grasso presenti nel cuoio capelluto sono la fonte delle molecole che promuovono la crescita dei capelli.
La notizia, pubblicata dalla rivista Cell, apre nuove strade per invertire il fenomeno della calvizie. Gli studiosi hanno dimostrato che gli adipociti presenti nella pelle si rigenerano parallelamente al ciclo di crescita del capello: i loro precursori quadruplicano infatti quando il follicolo pilifero – la struttura da cui origina il capello – inizia a crescere.
Crescita dei capelli: individuate le staminali.
Buone notizie per gli uomini che non si sono rassegnati alla perdita di capelli. Un gruppo di scienziati della Yale University ha scoperto da dove arriva il segnale che stimola la crescita dei capelli, aprendo la strada a nuovi trattamenti.
In pratica, i ricercatori hanno identificato le cellule staminali all’interno dello strato di grasso della pelle del cuoio capelluto da dove parte il segnale che innesca la crescita dei capelli nei topolini. “Se riusciamo a far comunicare queste cellule di grasso della pelle con le cellule staminali dormienti alla base dei follicoli piliferi, potremmo essere in grado di far crescere di nuovo i capelli”, ha detto Valerie Horsley, una delle autrici dello studio.
Gli uomini affetti da calvizie hanno ancora le cellule staminali nelle radici dei follicoli, solo che queste hanno perso la capacita’ di far ripartire la rigenerazione dei capelli. Gli scienziati sanno ch e queste cellule staminali del follicolo hanno bisogno di segnali all’interno della pelle per far crescere i capelli, ma la fonte di questi segnali rimane ancora poco chiara. I ricercatori hanno osservato che quando i capelli muoiono, lo strato di grasso nel cuoio capelluto riduce lo spessore della pelle. Quando comincia la crescita dei capelli, lo strato di grasso si espande in un processo chiamato ‘adipogenesi’. I ricercatori hanno trovato che un tipo di cellule staminali coinvolte nella creazione di nuove cellule di grasso – i precursori delle cellule adipose – sono necessarie per la rigenerazione dei capelli nei topi. Hanno inoltre scoperto che queste cellule producono molecole chiamate ‘PDGF’ (fattori di crescita derivate dalla piastrine), che sono necessarie per avviare la crescita dei capelli. Ora pero’ i ricercatori stanno cercando di identificare altri segnali prodotti dai precursori delle cellule adipose che possono avere un ruolo importante nella regolazione della crescita dei capelli.
Uno studio sulle cellule staminali potrebbe fornire informazioni sul cancro.
Alcuni scienziati finanziati dall’UE hanno raccolto nuove informazioni sulle cellule staminali adulte (CS) che sembrano essere molto promettenti per migliorare le nostre conoscenze sul cancro e sui disturbi legati all’età. Il team ha scoperto nuove caratteristiche dietro il modo in cui queste cellule rispondono ai danni del DNA (acido deossiribonucleico). Per le CS dei follicoli piliferi in particolare, lo studio ha rivelato che essi sono notevolmente resistenti alla morte cellulare indotta da questo tipo di danno. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Cell Biology.