Posts tagged ‘flavonoidi’

marzo 16, 2012

I flavonoidi sono alleati del cuore, ma anche poco consumati.

 

La ricerca scientifica suggerisce i benefici per e arterie di una dieta ricca di , composti chimici naturali di cui sono ricchi i . Ma un’indagine condotta su oltre 7.500 connazionali rileva che nei piatti degli italiani i scarseggiano: nella Penisola si beve tanto ma poco tè, che rispetto alla ‘tazzina’ contiene concentrazioni maggiori di sostanze amiche della salute cardiovascolare. Ma la bocciatura più pesante arriva sul fronte del consumo di frutta e : oggi l’alimentazione-tipo degli italiani è lontana dalle ‘dosi’ ideali raccomandate dagli specialisti.

 

Da qui l’appello degli esperti: riscoprire l”abc’ della dieta mediterranea.
Ai sono state riconosciute virtù antinfiammatorie e . In particolare, i risultati di uno studio pubblicato a inizio anno sull”American Journal of Clinical Nutrition’ indicano che a un alto apporto di nella dieta corrisponde un minore rischio di gravi . Partendo da questa nuova conferma, l’Osservatorio nutrizionale Grana Padano ha cercato di ‘misurare’ il consumo pro-capite di in Italia, sondando le abitudini di 7.645 over 18, 4.681 donne e 2.964 uomini.
Gli alimenti mediamente più ricchi di – ricordano gli specialisti in una nota – sono tè, , frutta (soprattutto gli agrumi), , olio d’oliva e . Ebbene, dall’indagine è emerso che il tè viene consumato dal 30% circa della popolazione, più dalle femmine che dai maschi (32% contro 25,5%). Sicuramente maggiore è il consumo di , bevuto regolarmente dall’80% della popolazione senza differenza tra i sessi, mentre il è consumato dal 55% e specialmente dagli uomini (65% contro 48%). Per quanto riguarda la frutta, e in particolare gli agrumi, la mangia il 60% della popolazione.

febbraio 26, 2012

Ictus: negli agrumi un aiuto alla prevenzione.

Le donne che mangiano regolarmente come arance e pompelmi hanno un minor rischio di incorrere in . E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Stroke: Journal of the American Heart Association.

 

Un team della Norwich Medical School – University of East Anglia ha esaminato, nel corso di 14 anni, una popolazione di 69.622 donne, le quali hanno puntualmente risposto a questionari circa le proprie abitudini alimentari. L’obiettivo era quello di studiare gli effetti sulla salute dei , una classe di composti presenti in frutta, verdura, cioccolato fondente e vino rosso.

ottobre 17, 2011

Cioccolato fondente alleato delle donne contro l’ictus.

cioccolato

È buono, consolatorio, rilassante e fa anche bene! Stiamo parlando del cioccolato, che secondo un recente studio farebbe bene al cuore, all’intestino e sarebbe un alleato per le donne contro l’ictus.

A rivelare questa bella notizia per i golosi del prezioso nettare dei Maya sono i ricercatori del prestigioso Karolinska Institutet di Stoccolma, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sul Journal of the American College of Cardiology.

Lo studio, guidato da Susanna Larsson, ha seguito per 10 anni ben 33.000 donne tra i 49 e gli 83 anni: coloro che assumevano maggiori quantità di cioccolato ogni settimana risultavano più protette dal rischio di ictus. Merito dei flavonoidi contenuti nel cacao, che fungono da spazzini dei radicali liberi.

gennaio 15, 2011

Fragole e mirtilli per la pressione sanguigna, indicatissimi negli over 60.

Che molti alimenti – i cosiddetti nutraceutici – abbiano un effetto benefico sulla salute è un fatto noto; altrettanto noto è che tra le sostanze con un maggior impatto sull’organismo vi siano i flavonoidi, contenuti in diversi vegetali e negli alimenti da essi derivati (dalla frutta fresca al tè e al vino rosso), e la sottoclasse delle antocianine, tipiche di fragole e mirtilli.

   

Ora però uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition mette in correlazione il consumo di almeno una porzione alla settimana di fragole e mirtilli, con la diminuzione fino al 10 per cento del rischio di sviluppare ipertensione arteriosa rispetto a chi non ne consuma.

Il gruppo di ricercatori dell’Università dell’East Anglia (UEA) e di quella di Harvard autori della ricerca hanno studiato per 14 anni 134.000 donne e 47.000 uomini arruolati nell’ambito di due programmi di salute pubblica statunitensi, il Nurses’ Health Study e l’Health Professionals Follow-up Study.