Posts tagged ‘finanziamento dei partiti’

Maggio 22, 2012

Rubano e accusano chi non è complice di antipolitica.

 

Ora i partiti chiedono di “patteggiare” una riduzione dei rimborsi elettorali, ma non si fa cenno alcuno che restituiscano il maltolto o si proceda a confische. BERSANI: “SIAMO DISPONIBILI PORRE DELLE REGOLE, MA LA DEMOCRAZIA DEVE ESSER FINANZIATA”. CERTO LA DEMOCRAZIA SI’,MA LADRI E TIRANNI NO! BERSANI CONOSCE LA DIFFERENZA?
segue DI PIETRO: “CHE L’ULTIMO FINANZIAMENTO DI LUGLIO VENGA DEVOLUTO” DEVOLUTO? E CI MANCHEREBBE CHE SI PROTRAESSE ANCORA IL FURTO MENTRE LA GENTE S’AMMAZZA ED E’ ALLA FAME E STRASBURGO HA GIA’ CONDANNATO PER CORRUZIONE IL SISTEMA ITALIANO PER “RIMBORSI SPARTITOCRATICI” , forse che se scopri una truffa accetti che i truffatori “devolvano” il bottino che non hanno ancor finito di sottrarre?
SINTESI: SE RUBI UNA MELA X FAME VAI IN GALERA…SE DERUBI UN INTERO STATO STAI IN PARLAMENTO !!!
Maggio 20, 2012

Il trucco dei partiti per non tagliarsi i rimborsi.

In teoria il dimezzamento del contributo ai partiti avrebbe dovuto lasciare nelle casse dello stato almeno 90 dei 180 milioni che ogni anno finiscono alle segreterie. In pratica l’aumento della detraibilità dei contributi versati ai partiti, consentirà invece un risparmio di appena 2 milioni di euro. quando nel 2016 la legge andrà a regime il risparmio arriverà a soli 11 milioni circa. Il trucco è sveltato nelle tabelle sull’impatto della legge, redatte dalla Ragioneria Generale dello Stato.
I partiti potranno beneficiare dell’innalzamento della detraibilità dei contributi privati al 26% (le cosiddette tangenti legalizzate, cioè le “libere” donazioni di imprese e cittadini ai partiti), equirapandoli di fatto alle associazioni di volontariato.
Ma in questo modo lo stato dovrà rinunciare ad una parte degli incassi. Infatti se nel 2013 il risparmio sarà di oltre 69 milioni di euro (perchè la detraibilità è ancora pari a zero), nel 2014 la Ragioneria prevede un risparmio di appena 2 milioni di euro. nel 2015 di soli 5 milioni, per poi andare a regime nel 2016 (11 milioni)”.
Maggio 11, 2012

Grillo è l’antipolitica?

aprile 16, 2012

Casini non ha mai lavorato.

aprile 4, 2012

Li chaimano rimborsi ma è un finanziamento.

Nel 1993 la vittoria al referendum sancì la fine del finanziamento pubblico ai partiti. O perlomeno avrebbe dovuto. Perché il finanziamento pubblico ai partiti non è mai morto. Solo che adesso si chiama in un altro modo, “rimborsi elettorli”. Ma, se possibile, disegna uno scenario di spreco del denaro pubblico ancora peggiore e senza precedenti. Diamo un’occhiata alle cifre. E cerchiamo di restare calmi.
Il rimborso elettorale si calcola sulla base dgli elettori iscritti alle liste (circa 50 milioni) e poi dei voti ricevuti. Dal 2002 si paga 5 euro per ogni consultazione, Camera, Senato, europee e regionali. Bene, in questo arco di tempo i rimborsi sono lievitati del 1.110 per cento.
Il meccanismo di calcolo è tremendo. Paghi per le spese elettorali, ma incassi come rimborso tre-quattro volte tanto. La Lega, per esempio, ha incassato per le elezioni del 2008 ben 41 milioni e 384mila euro. Ne aveva spesi però 3 milioni e 362mila euro. Dove vanno a finire tutti questi soldi di differenza? (domanda retorica, lo sappiamo bene dove vanno a finire).
Ancora. I partiti che non raggiungono l’1% non hanno diritto ai rimborsi. I soldi vengono tuttavia spartiti lo stesso, tra le altre forze politiche.
I contributi privati sopra ai 50.000 dati ai partiti sono anonimi.
E poi ci sono soldi che arrivano alla casta da altre voci: finanziamento dei giornali di partito, contribuiti parlamentari, ecc.
In conclusione, nel 2008 le spese complessive di tutti i partiti per le elzioni sono state di 136 milioni di euro. I rimborsi elettorali di 503 milioni!
In 37 anni, calcolando insieme tutte queste voci di entrata, si sono spesi per il finanziamento pubblico ben 10 miliardi di euro! Senza nemmeno il controllo pubblico della Corte dei Conti, che nei bilanci dei partiti non ci può mettere il naso.
E la Casta continua a guadagnare…