Posts tagged ‘enzimi’

dicembre 15, 2012

Ricerca UE internazionale usa organismi marini per combattere l’osteoporosi.

osteoporosi

03:30 am | L’UE ha avviato un progetto integrato su vasta scala chiamato “BlueGenics” per combattere l’osteoporosi. Il progetto mira a trovare negli organismi marini i progetti genetici per nuovi farmaci…

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settembre 5, 2012

Olio di cocco per contrastare la carie: sarà un addio ai dentifrici alla menta?

cocco

03:31 am | Addio al vecchio dentifricio alla menta. La novità nella lotta alla carie arriva dall’olio di cocco, secondo una ricerca dell’Athlone Institute of Technology (Irlanda) presentata al congresso autunnale…

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aprile 17, 2012

I tre enzimi per la perfetta divisione cellulare.

Grazie a uno studio su cellule di lievito è stato possibile individuare tre per far sì che e abbiano esattamente 23 ciascuno. Gli , denominati , e agiscono in sinergia per regolare il crossing over, il processo di scambio che porta alla formazione di ricombinanti, contenenti alcuni geni di origine materna e alcuni di origine paterna.

Com’è noto le cellule umane hanno un corredo di 46 , 23 di origine materna e 23 di origine paterna. Se il numero non è corretto, la cellula viene di solito eliminata, e se questo non accade possono insorgere patologie più o meno gravi; nel caso della sindrome di Down, per esempio, c’è una copia in più del cromosoma 21.

Un gruppo di ricerca dell’università della California a Davis, guidato dal microbiologo Neil Hunter, ha ora scoperto uno strumento biologico essenziale per far sì che e abbiano esattamente 23 ciascuno, aprendo la strada a una migliore comprensione e dei meccanismi della fertilità e delle malattie ereditarie dovute ad anomalie cromosomiche.

ottobre 22, 2011

Infiammazioni controllate da differenti enzimi, a seconda della parte colpita.

Le sono controllate da differenti in diverse parti del corpo. La scoperta potrebbe portare a che proteggono dalle bloccando specifici senza avere gli effetti collaterali delle sostanze come l’.

 

La ricerca dello Scripps Research Institute e’ stata pubblicata su Science Express e ha identificato una nuova via metabolica per il controllo delle cerebrali. Gli scienziati si sono concentrati sul tipo di trattabili con anti-infiammatori non steroidei () come l’aspirina o l’. La ricerca ha mostrato che le di questo genere sono controllate da diversi in diverse parti del corpo. “Le nostre scoperte aprono la strada a dei anti-infiammatori che sono piu’ specifici per i tessuti e che non hanno gli effetti collaterali dei ”, ha spiegato Benjamin F. Cravatt, che ha condotto lo studi

settembre 2, 2011

Il gene che ‘ripulisce’ la cellula dai rifiuti.

Mettere alla porta i rifiuti della ? Ci pensa un : a dimostrarlo e’ uno studio pubblicato sulla rivista Developmental Cell e coordinato da Andrea Ballabio, direttore dell’Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Napoli e del laboratorio Telethon presso il Jan and Dan Duncan Neurological Research Institute di Houston.

In condizioni normali, spiegano i ricercatori, tutte le nostre cellule sono dotate di veri e propri ”spazzini molecolari”, i , che garantiscono un corretto smaltimento delle sostanze di scarto prodotte dal metabolismo grazie a un ampio corredo di . Ci sono pero’ delle malattie ereditarie, quelle da accumulo lisosomiale, in cui a causa di un errore nel Dna questo processo non si verifica correttamente.
Di conseguenza, i rifiuti non vengono smaltiti e si accumulano nei , portando nel tempo le cellule alla morte: un fenomeno che si osserva anche in patologie degenerative molto piu’ comuni come Alzheimer e Parkinson o semplicemente nel corso dell’invecchiamento. Leader nel mondo in questo settore, Ballabio e il suo team hanno scoperto nel 2009 un , chiamato , capace di fare da direttore d’orchestra di tutto il processo di smaltimento dei rifiuti cellulari. A partire da questo risultato, che si e’ meritato le pagine di Science, i ricercatori partenopei si stanno chiedendo come sfruttarlo per fermare l’accumulo di sostanze tossiche ed evitare cosi’ i danni ai diversi tessuti – , , occhi, sistema nervoso – a cui si assiste in queste gravi patologie. ”Parallelamente, grazie a una sofisticata strumentazione disponibile al Tigem, andremo a caccia di farmaci – dice Ballabio – capaci di indurre la fusione dei con la membrana, attivi su ma anche su altri attori di questa via metabolica che stiamo via via scoprendo. E’ emozionante vedere come della nostra ricerca di base stiano nascendo prospettive concrete da applicare alla terapia delle malattie genetiche, che rimane sempre la nostra missione in quanto ricercatori Telethon”

Maggio 1, 2011

La strategia dei globuli bianchi per riconoscere patogeni.

Lo studio è giudicato importante perché consente di chiarire ulteriormente il mistero di come l’organismo riesca a costruire una risposta per combattere le

Un recettore molecolare sulla superficie dei è cruciale per il riconoscimento di un che sta cominciando un’infezione: ora un gruppo di ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center ha chiarito i dettagli del suo funzionamento.

Il recettore in questione è denominato ed è stato studiato in laboratorio da David Underhill, professore associato dell’Inflammatory Bowel and Immunobiology Research Institute, del Cedars-Sinai, che firma un articolo sulla rivista Nature.

aprile 27, 2011

Epatite C: la scoperta di interazione tra due enzimi apre le porte a nuovi approcci terapeutici.

La scoperta del ruolo chiave di due che ‘aprono la porta’ delle all’infezione dell’, rendera’ possibile la realizzazione di nuovi farmaci , piu’ efficaci di quelli attuali, secondo quanto scrive oggi la rivista Nature Medicine online.

Uno studio iniziale condotto su una serie di pazienti che hanno contratto l’infezione e’ gia’ in via di definizione, dopo il successo dei testi sugli animali, secondo quanto annunciano i ricercatori del team internazionale guidato da Thomas Baumer dell’Inserm-Universita’ di Strasburgo e finanziato dall’Ue e dall’Agenzia nazionale francese per la ricerca sull’Aids e sulle epatiti.

febbraio 20, 2011

Piccolo espediente per sconfiggere la tubercolosi ?

Ricercatori finanziati dall’UE al Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) di Amburgo in Germania hanno gettato nuova luce sui meccanismi degli enzimi di un gruppo particolare di batteri che comprende il Mycobacterium tuberculosis (Mtb), il bacillo responsabile della tubercolosi (TBC). Pubblicate nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), queste scoperte potrebbero essere la chiave per nuove terapie mirate.

Dati gli scopi di questo studio, il team dell’EMBL, guidato dal dott. Matthias Wilmanns, si è concentrato sull’interessante capacità del bacillo di produrre istatina e triptofano, due amminoacidi essenziali, con l’aiuto di un singolo enzima. Questa abilità lo distingue dalla maggior parte degli altri organismi, che necessitano di due diversi enzimi per svolgere questo lavoro. Invece degli enzimi HisA e TrpF, Mtb usa soltanto un enzima per catalizzare entrambe le reazioni. Questo enzima multifunzione, conosciuto come PriA, può riconoscere e legarsi a due diverse molecole o substrati.

agosto 23, 2010

Il canale vitaminico che avvia l’Helicobacter pylori all’infezione.

L’Helicobacter pylori, il batterio responsabile di problemi gastrici come ulcere e tumori, ha bisogno di vitamina B6 per poter dar vita alle infezioni croniche. Lo ha scoperto uno studio della Monash University di Melbourne, Australia, che ha identificato anche l’enzima utilizzato dal microrganismo per metabolizzare la vitamina.
“Meta’ della popolazione umana ‘ospita’ questo batterio – spiega Richard Ferrero, uno degli autori – ma il meccanismo con cui si scatena l’infezione non e’ ancora chiaro.Per la prima volta abbiamo dimostrato che c’e’ un legame con la vitamina”. I ricercatori hanno creato una versione attenuata dell’Helicobacter, non in grado di stabilire l’infezione cronica, e ne hanno confrontato l’espressione di alcuni geni con quella ‘normale’. Il risultato e’ stato che due enzimi specifici legati alla vitamina sono fondamentali al batterio per poter diventare infettivo. Lo studio proseguira’ cercando un modo per disattivare questi enzimi, in modo da bloccare le infezioni.
AGI – Salute