agosto 1, 2018
Le elezioni europee del 2019 saranno un banco di prova, si gioca una partita importantissima per le sorti dell’Europa che potrebbe uscirne rafforzata o disgregata”. Così in un colloquio con l’ANSA il politologo francese Marc Lazar, ospite di punta del festival letterario “7Sere7Piazze7libri” in programma fino al 5 agosto a Perdasdefogu, in Ogliastra. “Lo scontro forte – argomenta Lazar – sarà tra Macron, che vuole rilanciare il processo di unificazione dell’Europa, e Salvini, che si presenterà a nome dei populisti per cercare di disgregarla con l’obiettivo di rinazionalizzare le politiche”. Lo studioso vede con interesse l’esperimento del governo giallo-verde. “C’è un elemento che unisce le due anime – spiega – benché divergano su tanti aspetti e benché gli interessi del loro elettorato siano quasi contrapposti: il filo rosso è la sovranità nazionale, l’Italia prima dell’Europa”.

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marzo 9, 2014

di Francesco Saraceno
Gli ultimi dati Eurostat sull’inflazione mostrano che la zona euro, e l’Unione europea in generale, continuano a flirtare con la deflazione. Questo accade soprattutto perché i paesi periferici hanno tassi di inflazione prossimi allo zero. Sorprendentemente, nessun paese UE ha, nel mese di gennaio, l’inflazione sopra il target BCE del 2% (Finlandia e Regno Unito si attestano a 1,9%). La deflazione è un problema per i debitori, che vedono aumentare il valore reale del loro debito. E’ un problema per la politica macroeconomica (in particolare la politica monetaria). Ma è anche un problema per il riequilibrio.
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marzo 4, 2014

Tra l’attuale, insostenibile, moneta unica, e l’idea ingenua e propagandistica che si debba uscire dall’euro un venerdì sera e poi “vedere di nascosto l’effetto che fa”, una terza plausibile via è trasformare l’euro da “moneta unica” a “moneta comune”, in un nuovo sistema di cambi tra monete nazionali
D.Palma, G.Iodice – da “Euro Tunnel”, allegato a il Manifesto del 28 febbraio 2014
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marzo 4, 2014

Oggi il Giudice Savoja del Tribunale Monocratico ha introiettato la causa riservandosi di pronunciarsi sull’invio per questioni pregiudiziali (compatibilità della legge italiana con la normativa europea) alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. I punti sollevati sono:
1) illegittimità delle soglie di acceso fissate dalla legge nazionale
2) discriminazione delle minoranze linguistiche diverse dalla francese della Val d’Aosta, tedesca di Bolzano e svlovena del Friuli Venezia Giulia. In particolare nella IV circoscrizione vi é la rilevante presenza della minoranza albanese Arbëreshë, rappresentata in giudizio dall’On. Mario Brunetti, massimo esponente della comunità.
3) illegittimità dell’esenzione dalla raccolta di firm delle liste collegate a gruppi presenti nel parlamento nazionale e/o europeo. 4) mancanza di norme sul riequilibrio della rappresentanza di genere. La causa é stata discussa dagli avvocati Besostri , Sarno, Di Giacomo, Cicchetti e Ricciuto. In sede di prima udienza era il massimo che ci si potesse spettare. Il Tribunale partenopeo si é rivelato all’altezza dell’auspicio di una Napoli per un giorno capitale del Diritto costituzionale europeo.
Napoli, 4 marzo 2014
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gennaio 30, 2014

Questo è il mio candidato alle elzioni europee. malgrado il PD.
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ottobre 6, 2013
A nome del Partito democratico italiano il segretario Guglielmo Epifani ha inviato oggi una lettera di sostegno alla presentazione della candidatura di Martin Schulz per la successione a Barroso, alle prossime elezioni europee, in rappresentanza delle forze democratiche, socialiste, socialdemocratiche, laburiste e progressiste europee.
Come ha detto ieri il presidente del Consiglio, Enrico Letta, non basta infatti sognare gli Stati Uniti d’Europa ma è fondamentale impegnarsi perché il progetto europeo riscopra la propria originale missione orientata allo sviluppo, alla prosperità, ai diritti e alla pace. E proprio in sintonia con quanto illustrato ieri alle camere da Letta il Partito democratico ha raccolto l’invito del Partito Socialista Europeo a partecipare alla selezione della candidatura comune dei progressisti per la presidenza della commissione europea.
Inizia dunque oggi un percorso che porterà le democratiche e i democratici italiani a partecipare alla prima vera campagna elettorale europea da quando nel 79 il Parlamento europeo venne eletto a suffragio universale. Avere un candidato presidente dei progressisti europei che si fa portavoce di un programma politico comune che punta al cambiamento della politica europea per orientarla a crescita, solidarietà, integrazione e giustizia sociale è un’innovazione senza precedenti che favorirà un reale confronto sul destino dell’UE nella scena pubblica europea.
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giugno 11, 2013
“Il prossimo anno le nostre decisioni politiche più impegnative ruoteranno attorno all’Europa e alle scadenze elettorali e istituzionali che investiranno Bruxelles”.
E’ quanto si legge nella lettera che oggi il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini ha inviato al segretario del Pd Guglielmo Epifani e al leader di Sel Nichi Vendola.
“In giugno – prosegue Nencini – avrà inizio il semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea. Il mese precedente si terranno le elezioni europee.
Per la prima volta, e si tratta di una significativa novità, il vertice della Commissione verrà deciso con un meccanismo più diretto, aperto e corale.
Nell’ incontro tenuto recentemente dal Pse a Lipsia è stata positivamente valutata la candidatura del Presidente del Parlamento Europeo, che anche noi sosteniamo, alla presidenza della Commissione medesima”.
Concludendo la sua lettera il leader socialista osserva come: “Vi sono insomma sufficienti argomenti per riallacciare il filo del dialogo cogliendo l’occasione “Europa”.
Non nego che la costruzione di una posizione comune gioverebbe alla sinistra italiana e al Paese.”
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dicembre 17, 2009
Con un’ordinanza depositata il 14 dicembre la seconda sezione del TAR del Lazio ha definito “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale” sollevata nel ricorso presentato per il Partito Socialista da Felice Besostri, relativamente all’assegnazione dei seggi al parlamento europeo, al termine delle elezioni dello scorso 6 e 7 giugno.
In particolare, si legge nell’ordinanza, il TAR ha rilevato l’incongruità dell’assegnazione di due seggi, computati come resti, ad altrettante forze politiche (Lega Nord e IdV) che in tale ambito hanno riportato poco più di 400.000 voti lasciando “irragionevolmente priva di ogni rappresentanza e di ogni altro effetto la volontà politica espressa da molti elettori, premiando, in sede di riparto dei resti, quorum molto più bassi in modo non congruo e, comunque, non proporzionato rispetto alle finalità di razionalizzazione del sistema politico perseguite con l’introduzione di una soglia di sbarramento”. Il TAR Lazio ha dunque ordinato l’immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale che si pronuncerà nei prossimi mesi: in caso di conferma del giudizio di illegittimita’ della norma anche da parte della Consulta ne deriverebbe l’attribuzione di un seggio ciascuno alla Lista Comunista (nella circoscrizione centro) ed a Sinistra e Liberta’ (nella circoscrizione Sud)
“Non sbagliavamo, ha commentato Marco Di Lello, a parlare di Legge Truffa: anche il Tar Lazio, evidentemente la pensa come noi” Sulla base di questa decisione sarebbe Niki Vendola ad entrare nel Parlamento di Strasburgo e siccome Niki ha detto già da tempo che non è sua intenzione rinunciare alla carcica di Presidente della Regione Puglia potrebbe essere Marco di Lello a subentragli. Auguri sinceri a Marco Di Lello.
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