La cosiddetta “culla del Diritto” ha partorito un altro capolavoro: grazie al Decreto “Salva Ilva”, licenziato con grande strepito da Renzi, quell’azienda non dovrà pagare un euro alle centinaia di parti civili che erano già state ammesse al processo. È accaduto all’udienza preliminare, quando il Gup Vilma Gill… Altro…
“Salva Ilva”, il Decreto che salva solo le banche.
Taranto manifesta per sostenere i giudici.
Dalle 10 di stamane 7 aprile Taranto scende in strada per sostenere i giudici e nell’attesa che la Corte costituzionale si pronunci martedì sul decreto salva-Ilva.

Parte stamane a Taranto dalle 10 del mattino una grande manifestazione cittadina voluta per sostenere i giudici in attesa della sentenza della Corte costituzionale che si pronuncerà martedì sul decreto salva-Ilva e ritenerlo non valido. Se la Corte dovesse esprimere parere positivo per incostituzionalità allora l’acciaieria dovrebbe chiudere definitivamente. La bandiera bianca è quella che chiedono i cittadini di Taranto veder sventolare sull’Ilva. Parteciperanno con i loro camici bianchi anche medici, infermieri, analisti, tutto il comparto sanitario invitati da Peacelink, dal Fondo Antidiossina e da tutte le associazioni che hanno organizzato il corteo.
Peraltro Taranto è chiamata alle urne il prossimo 14 aprile quando attraverso un referendum consultivo l’amministrazione chiederà ai cittadini se vogliono la chiusura dell’Ilva e se vogliono che prosegua nel suo lavoro.
Le domande del referendum sono:
1) Volete voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la vostra salute nonchè la salute dei lavoratori contro l’inquinamento, proporre la chiusura dell’Ilva?
2) Volete voi cittadini di Taranto, al fine di tutelare la vostra salute e quella dei lavoratori, proporre la chiusura dell’area a caldo dell’Ilva, maggiore fonte di inquinamento, con conseguente smantellamento dei parchi minerali?
Su Ilva non ammessi conflitti promossi da pm Taranto.
ROMA – La Corte costituzionale ha giudicato inammissibili i due ricorsi per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato presentati dalla Procura di Taranto, uno nei confronti del governo per il decreto ‘salva-Ilva’ e l’altro nei confronti del parlamento per la relativa legge di conversione. Secondo la Consulta i ricorsi sono inammissibili sia perche’ il conflitto di attribuzione relativo ad una legge e’ inammissibile quando c’e’ la possibilita’ di sollevare eccezione di legittimita’ costituzionale su una norma; sia perche’ questa possibilita’ sussiste e si e’ concretizzata proprio nel caso Ilva.
Ilva: Camera; ok a decreto, passa al Senato.
Il decreto sull’Ilva e’ legge. Il Senato con 217 si’, 10 no, 18 astenuti ha convertito definitivamente il provvedimento a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione in caso di crisi di stabilimenti industriali strategici, messo a punto per l’Ilva di Taranto.
Intanto, il prossimo 8 gennaio nel Tribunale di Taranto, in sede di appello, sara’ discusso il ricorso dell’Ilva contro l’ordinanza del gip Patrizia Todisco che l’11 dicembre scorso ha respinto l’istanza di revoca del sequestro dei prodotti finiti e semilavorati del gruppo dell’acciaio. Nel ricorso, l’azienda fa presente che, con i provvedimenti della magistratura, ”non si vuole solamente la chiusura definitiva” dello stabilimento; si vuole altresi’ che cio’ sia fatto per iniziativa spontanea di Ilva stessa”.
Per fortuna questo governo di mascalzoni è andato via.
Taranto e altre storie.
Paura, disperazione, rabbia. Una blogger spiega perché è scappata dalla sua città. E perché ora spera che il decreto per l’Ilva non nasconda i problemi. Ecco quali sono le misure imposte dall’Aia.
Antoniet…Visualizza altro