E’ bene che tutti comprendano che la scelta di approvare senza remore le politiche di austerità euro imposte, benedette dal nostro amato Presidente della Repubblica, comporterà per i decenni a venire una tassazione interna talmente elevata da annullare ogni possibilità di crescita futura, ogni attività economica è destinata ad essere fortemente ridimensionata se non annullata così come la speranza di creare l’occupazione tanto necessaria per pagare i costi dello stato sociale (leggasi, pensioni e sanità). Oggi l’Italia è in decrescita, non crescita negativa, semplicemente decrescita. Ossia le poche risorse teoricamente disponibili per fare sviluppo vanno a ripagare il rigore europeo, tasse folli per ripagare OGGI il debito statale contratto in decenni passati e soprattutto in lire, pur trovandosi in un periodo di gravissima crisi epocale.
Le ipocrisie di Confindustria.
Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi lancia l’allarme sul “baratro” economico e chiede una grande alleanza pro-impresa. Per continuare le stesse politiche che hanno portato al disastro
di Mario Pianta, da Sbilanciamoci.info
La decrescita è in atto. Si chiama povertà.
di Gabriele Pastrello – Joseph Halevi da il manifesto del 20 settembre 2012
C’è una genia che prospera su tutto lo spettro politico, italiano e mondiale: i lungoperiodisti. L’atteggiamento di chi posa a pensatore del futuro, disdegnando le misure raffazzonate o gli interventi di breve periodo. I lungoperiodisti di destra aborriscono l’inflazione e vogliono una crescita finanziariamente sana; quelli di sinistra sono preoccupati per gli sconvolgimenti causati dalla crescita incontrollata passata. I secondi hanno ragioni migliori dei primi, ma entrambi paiono ignorare che siamo in un periodo di crisi economica che sta già creando recessione e miseria, come sanno bene gli ammalati gravi greci che non possono più curarsi. I primi però non lo ignorano affatto, anzi. Hanno deciso che la crisi economica è un’occasione d’oro per una terapia di immiserimento di ampi strati di popolazione come la cura migliore. Per questo sono acerrimi nemici di Keynes.
Consumare poco e essere felici
Anche in Italia, spontaneamente nascono piccole comunità che puntano a consumare meno, allo sviluppo sostenibile su piccola scala, volontariamente e in piena coscienza. Su Fb si trovano Emma e Yummy anche autrici del blog naturalmente felice, luogo di ricette, consigli e trucchi per vivere senza il superfluo. In pratica? Spiega Yummy:
Autoprodurre il più possibile: anche nel mio caso faccio tutto ciò che posso da sola, dai vestiti alle conserve, dai cosmetici alle torte. Barattare: la mia famiglia spende pochissimo in abbigliamento e cibo proprio grazie al baratto: dando via gli oggetti che a noi non servono più riusciamo ad ottenerne altri che ci fanno comodo. Inoltre barattiamo anche servizi per l’infanzia con cibi freschi al mercato contadino 2 domeniche al mese.
Il primo appuntamento utile sia per conoscere Emma e Yummy sia per imparare l’autoproduzione di detersivi è il prossimo 19 maggio a Foligno dove si apprenderanno le tecniche per preparare in casa detersivi per lavatrice, per piatti, dentifricio e shampoo con materie prime molto semplici quali sale, bicarbonato, limone e acido citrico.
Luca Mercalli: “La TAV non serve, meglio una decrescita intelligente”.
Luca Mercalli è oggi a Genova a Palazzo Ducale alle 17,45 per la conferenza Il Clima del futuro. Mercalli è meteorologo e abita in Val di Susa in un rustico totalmente autonomo. Vende energia all’Enel grazie al suo impianto fotovoltaico sul tetto, coltiva il suo orto e raccoglie l’acqua piovana:
La mia, più che una decrescita felice, è una decrescita intelligente.
E a proposito delle proteste dei valsusini contro la TAV dice:
Basta, basta. Bisogna chiuderle le grandi opere, sono piramidi faraoniche che non servono a nessuno: il territorio è saturo, bisogna accettarne i limiti. Al posto di tanti soldi concentrati in poche mani, sarebbero meglio tanti soldi diffusi, investimenti pubblici su iniziative più piccole, come le ristrutturazioni, la pulizia dei torrenti, la cura degli argini. Tutte attività che impiegano le persone e muovono l’economia preservando il suolo. Se lo Stato decidesse di investire in politiche ambientali, al posto di annunciarle e basta, si metterebbe in moto un circuito virtuoso che andrebbe dai produttori agli installatori, dai consulenti agli idraulici, agli elettricisti: si diminuirebbero le bollette, si sistemerebbe il bilancio ecologico e si darebbe un giro all’economia.
Decrescita: si festeggia in tutto il mondo con un picnic globale.
Il 6 giugno in tutto il mondo si festeggia la giornata della decrescita con un bel picnic. Praticamente in cosa consiste? Ogni invitato porta un po’ di cibo per una o due persone al massimo; piatti, posate e bicchiere e si divide poi il cibo tutti assieme. Si consiglia per evitare sprechi di non eccedere nelle porzioni, di usare meno carne possibile e di scegliere comunque prodotti locali. L’idea nasce sul web e ovviamente c’è un sito di riferimento il Picnic 4 degrowth.
In più agli organizzatori sono forniti una serie di suggerimenti, sia che dispongano o meno di un budget: allestire uno spiazzo per i giochi, prevedere un po’ di animazione sopratutto per bambini e coinvolgere gli invitati chiedendo loro di portare la ricetta della loro preparazione, questo per creare un clima di reciproco interesse.
Ma cos’è la decrescita? E’ un movimento di cittadini che invita a usare in maniera più sobria le risorse e di non incentrare l’indice di ricchezza di un Paese sul suo PIL ma su altri parametri. Propone inoltre un sistema diverso per “far girare l’economia e i mercati” basato sullo scambio solidale e non sul libero mercato.(ecoblog)