Di Beppe sarno
Secondo l’accordo che l’Europa ha fatto con i paesi membri in base al piano strategico per la vaccinazione Covid i contratti sono stati stipulati direttamente con le aziende produttrici dei vaccini dalla Commissione europea per conto di tutti i Paesi membri dell’Unione. Ogni Stato riceverà una quota percentuale di dosi spettante in proporzione alla popolazione, secondo le stime Eurostat. All’Italia spetteranno 26,92 milioni di dosi dal contratto con Pfizer-Biontech, di cui 8,749 milioni nel primo trimestre. Questo dato è destinato ad aumentare nel tempo.
Al 14 febbraio le società Pfizer/Biontech, Moderna e Astrazeneca hanno consegnato 14,5 milioni dosi.
In Campania sono arrivati al 27 febbraio 2021 518.000 dosi e risultano somministrate 386.404 dosi al 28 febbraio (fonte ministero della salute). La popolazione della Campania all’agosto 2020 era di 5.693.749 abitanti. Se consideriamo che a partire dal 27 dicembre è iniziata la vaccinazione di massa ed in due mesi la regione Campania è stata in grado di somministrare così poche dosi se dovesse continuare questo ritmo vuol dire che la regione Campania riesce a somministrare solo 6.440 dosi al giorno. Per sottoporre alla prima dose di vaccino tutta la popolazione Campana servirebbero ben 884 giorni., cioè due anni e quattro mesi.
Questo significa al di là delle semplificazioni che il piano di vaccinazioni pensato dall’ Europa gestito in parte dal Ministero della Salute ed in parte dalle regioni e nel nostro caso dalla regione Campania è destinato al fallimento e chiudere le scuole, ristoranti, cinema e teatri non servirà a niente.
Si potrà obbiettare che le dosi aumenteranno, che i sistemi di vaccinazione si perfezioneranno in qualche maniera, che con l’accordo fatto con i medici di base consentirà un’impennata delle vaccinazioni, ma tutte le misure che verranno messe in campo, si spera la più presto, di quanto ridurranno quale periodo teorico di due anni e quattro mesi?
Intanto ci sono governatori regionali che non credono alla favoletta della maggiore efficienza della somministrazione dei vaccini e non credono che le consegne di dosi aumenteranno nel breve periodo anche perché nei fatti si verificano ritardi nelle consegne a livello comunitario. Se ne è accorto il presidente della regione Sicilia Musumeci, il Presidente della regione Veneto Zaia, il presidente della regione Marche che si domanda perché non si consente alle regioni di acquistare in proprio le dosi di vaccini. I presidenti in parola si sono rivolti direttamente alla commissione Europea per conoscere se è possibile di intavolare trattative parallele con le aziende produttrici per acquistare dosi extra di vaccini. La risposta della Commissione Europea è stata “”I negoziati paralleli con le aziende con cui la Commissione europea ha contratti di pre-acquisto non sono in linea con la nostra strategia. Per vaccini prodotti da altre aziende, Regioni o Stati membri possono concludere i contratti“.” La Germania si è già mossa in questo senso.
Che cosa significa? Che per i singoli stati e per le regioni sono possibili contratti per vaccini prodotti da altre aziende. Il governatore Zaia commentando il comunicato della commissione europea ha detto ““non c’è nessuna legge che vieta l’acquisto di vaccini da parte delle Regioni”. Gli ha fatto il paio il Presidente della regione Sicilia che ha commentato “non c’è difficoltà ad assumere l’impegno di acquistare i vaccini siamo tutti interessati ad accelerare il più possibile sulla immunizzazione della maggioranza dei siciliani- ha evidenziato Musumeci- almeno per l’80%”.
A questo punto sorge spontanea la domanda: e De Luca che fa? Nelle sue solite conferenze da guitto di periferia, ha detto di essere disponibile a procedere autonomamente all’acquisto dei vaccini contro il Coronavirus per coprire la sua popolazione. Ma la sua preferenza va verso il vaccino russo che però ancora possibile reperire nei Paesi dell’Unione Europea, dal momento che l’Ema (l’agenzia europea del farmaco) non ha ancora dato il via libera e la cui vendita chissà quando sarà autorizzata. Allora invece di fare proclami vuoti gli diamo un suggerimento perché De Luca non fa una telefonata al presidente della regione Veneto o a quello dell’Emilia e si mette d’accordo per acquistare le dosi di vaccino in più che consentirebbero di porre in essere un piano serio di vaccinazioni consentendo alla regione di mettere la popolazione campana in sicurezza, di evitare nuove chiusure e di far ripartire l’economia soprattutto quella del turismo che per la Campania è vitale? Se il Veneto che si è assicurata il nulla osta della Commissione europea per Il importare 4 milioni di dosi di vaccini autorizzati Ema” con tempi di consegna “inferiori ad un mese” e “prezzi vicini a quelli di Ema” perché invece di sognare lo Sputnik non fa la stessa cosa il nostro presidente che ha candidamente riconosciuto “che il piano di somministrazione dei vaccini così come è concepito non funziona” e intanto continua a chiudere tutto senza alcun risultato concreto?